Faccio un esempio: se sul marciapiede dove cammino vedo un/a padrone/a con relativo cane con testa a punta alto 30 cm al garrese e cm 20 di dentatura, so che se gli passo vicino e il cane intende mordere, mi morde, so che il/la padrone/a non sarà in grado di staccarlo dalla mia gamba e che bene che mi vada , finirò al pronto soccorso dopo atroci sofferenze, dovrò sottopormi a diverse operazioni chirurgiche, iniezioni, flebo, fisioterapia, causa in tribunale (se il/la padrone/a a quattro soldi per rifondermi i danni e se non si è dileguato/a nel nulla), non riuscirò più a camminare come prima e quant'altro; allora cambio marciapiede per ridurre drasticamente la probabilità di rovinarmi la vita per sempre.
Questo atteggiamento, per me, non è una difesa, ma si chiama riduzione della libertà personale.
Lo stesso discorso non può essere fatto per gli esseri umani?
Mentre cammini per strada, il primo bipede che incroci potrebbe, in qualsiasi momento, aggredirti senza alcun motivo apparente.
A mani nude, con un sasso, con un bastone, con un coltello, ...
E' difficile risponderti perché non è chiaro cosa contesti del discorso.
Contestare? Nulla.
Lo stavo ampliando: la presenza nel globo terracqueo di altri esseri oltre a te, tutti potenzialmente pericolosi, si traduce in una riduzione della tua libertà personale.
Sicuramente la presenza di altri esseri umani e non limita la libertà di ciascuno.
Nel mondo ci sono tanti pericoli.
Nella società urbana ci sono tanti pericoli.
Non poter attraversare la strada senza incorrere nel rischio di essere investito è una limitazione per esempio, il comportamento relativo proprio per questo non lo chiamo difesa personale.
Non so se era a questo che ti riferivi.
Se invece mi chiedi un giudizio di merito sul pericolo causato dall'esistenza nel contesto urbano di persone e di cani, direi che reputo inevitabile il pericolo che causano le persone ad altri esseri umani, in certi limiti s'intende, per esempio è giusto che sia vietato circolare a fari spenti di notte nelle strade extraurbane, mentre reputo assolutamente evitabile quello causato dagli animali ad altri esseri umani, se non in determinati casi (per esempio cani per non vedenti o in dotazione alle forze dell'ordine).
Ma il mio intervento era per dire che un conto è la difesa personale è un conto un comportamento atto a prevenire un possibile attacco di essere umano o di animale.
Nel caso da me indicato nel post precedente non credo si possa dire che una persona che vede un'altra persona sul suo marciapiede si senta in pericolo tanto da essere indotta a cambiare marciapiede, mentre per esempio se la vedesse con un coltello in mano sì, oppure se la vedesse con un cane in grado di staccargli una gamba con un morso.
Io ho detto che se cambia marciapiede non è una difesa personale (almeno per me), ma un comportamento preventivo che come tale è per definizione una limitazione della propria libertà personale che nel caso in specie significa continuare a camminare sul marciapiede.