Quindi, che proponi?
Individuiamo, catturiamo e sopprimiamo tutti i cani presenti in Italia? O selezioniamo i padroni da accoppare?
Propenderei per la seconda...
Ti posso rispondere solo in parte perché altrimenti si va OT.
Propongo di prendere atto che i cani sono animali pericolosi per l'uomo, con diversi gradi di pericolosità a seconda della razza selezionata dall'uomo.
Propongo di differenziare ciò che è difesa da un cane, da ciò che è un comportamento messo in atto dall'uomo per evitare di essere morsicato, in assenza di un mezzo idoneo per difendersi.
Faccio un esempio: se sul marciapiede dove cammino vedo un/a padrone/a con relativo cane con testa a punta alto 30 cm al garrese e cm 20 di dentatura, so che se gli passo vicino e il cane intende mordere, mi morde, so che il/la padrone/a non sarà in grado di staccarlo dalla mia gamba e che
bene che mi vada , finirò al pronto soccorso dopo atroci sofferenze, dovrò sottopormi a diverse operazioni chirurgiche, iniezioni, flebo, fisioterapia, causa in tribunale (se il/la padrone/a a quattro soldi per rifondermi i danni e se non si è dileguato/a nel nulla), non riuscirò più a camminare come prima e quant'altro; allora cambio marciapiede per ridurre drasticamente la probabilità di rovinarmi la vita per sempre.
Questo atteggiamento, per me, non è una difesa, ma si chiama riduzione della libertà personale.
Difesa vuol dire che il cane mi sta attaccando ed io armato di lama (per esempio) la uso per ferirlo e/o ucciderlo, ma se non ho una lama e non ho null'altro (io ho già parlato dello spray che potrebbe essere un'idea) non mi posso difendere.
se si vuole quindi parlare di difesa da un cane bisogna parlare di dove è meglio colpirlo con cosa ecc., cioè parlare della realtà che dovrebbe essere normale in una società popolata, anche di cani, come potrebbe di lupi, orsi, ecc.
Diversamente si deve dire ciò che è, cioè che è praticamente impossibile difendersi da un cane, che taluni si fermano al danno e che altri arrivano ad uccidere.
Non c'entra se siamo abituati a vedere cani e non lupi, perché la potenzialità distruttiva di un animale non ha a che fare con la sua utilità o versatilità o familiarità, ma con le sue armi naturali e la possibilità di usarle.
Quando vedo un cane, io vedo un animale (non della mia specie) in grado di farmi del male; in determinate circostanze, per convenzione sociale, accetto di accarezzarlo e fargli le coccole, come ho sempre fatto da quando sono bambino, ma solo con certe razze (meno pericolose) e solo dopo aver chiesto al padrone il permesso (sperando che abbia la testa sul collo) e solo se non mi si toglie di dosso.
Diverso se trattasi del mio cane (che non ho), allora è ovvio che se io sono il capobranco tratterei in diverso modo.