Avevo pensato di aprire una discussione del genere tempo fa poi per vari motivi la cosa era passata in cavalleria ma recupero oggi.
Partiamo da qui:
Dog Brothers and Gabe Suareze qui
How to Use Ballistic Impact for Personal Defense: Urban Combatives Volume 2I due video (il primo quando Dog parla di
dog Catcher e mostra/commenta alcune soluzioni), che prendo solo a scopo esemplificativo e senza voler entrare nel dettaglio di una tecnica piuttosto che un'altra, pur appartenendo a due realtà totalmente diverse fra di loro mostrano delle cose che tendono assomigliarsi profondamente a livello nn solo concettuale ma anche esecutivo.
Perchè questo?Perchè è la realtà che detta le regole di ingaggio e queste finiscono per esserne condizionate se vogliono essere credibili.
E la realtà dello scontro è una realtà a range ravvicinatissimo.
Pur nella sua apparente banalità, alla luce delle analisi che spesso praticanti di certe discipline fanno delle tecniche di certi sistemi reality based o vedendo le soluzioni che altre propongono anche in termini di semplice distanza di combattimento, questo concetto alla prova dei fatti sembra essere ancora poco chiaro ai più.
La consapevolezza in questo caso è quanto mai importante perchè questo concetto, che in soldoni si concretizza nel fatto che la realtà è fatta di scontri corpo a corpo nel vero senso della parola, si applica ugualmente a situazioni in cui sono coinvolte armi da taglio, armi da fuoco o altri oggetti in grado di causarci danni.
L'idea alla base di qualsiasi addestramento serio volto alla DP è che tutte le soluzioni che si fondano su elementi diciamo troppo personali abbiano un alto grado di fallibilità e l'elemento principe in questo caso è la forza, intesa nn solo come eccesso di confidenza nella propria ma anche come sottovalutazione di quella altrui.
Affidarsi a un pugno, a una leva o a un colpo col taglio della mano (dove uno va inteso in primis in senso numerico) è, con buona pace di tanti praticanti, in molti casi un viatico al suicidio.
Spesso in ambito dp si sente parlare di "equalizzatori", bene, quando non è riferito ad oggetti da afferrare, la migliore applicazione pratica del concetto di equalizzazione è proprio l'uso balistico del corpo.
Cosa si intenda per uso balistico è abbastanza agevole da spiegare, non si tratta del semplice concetto che possiamo conoscere relativamente al modo di proiettare o di tirare un colpo ma dell'usare, una volta chiusa volenti o nolenti la distanza, realmente tutto il nostro corpo, tutto..., per colmare eventuali gap di forza, per minacciare il suo equilibrio, per alterare la sua percezione dello scontro e per generare, senza perdere il controllo, impatti diversi sull'aggressore.
Per chi volesse sperimentare o giocare in allenamento lascio un altro video ai posteri:
Shivworks scenario training.