Allora, da dove cominciare....
Premessa:
Chi mi conosce sa bene che le cose che dico (e che sono le stesse che scrivo) non sono mai espresse per compiacere il prossimo. Sostengo ciò che ritengo a mio giudizio giusto, magari sbagliando, vista la mia naturale ed umanissima fallibilità, ma lo faccio per mia abitudine in base alla mia non infinita ma comunque abbastanza congrua esperienza nel budo. Chi mi conosce, chi mi ha incontrato lo sa benissimo. Questo lo dico a costo di "deludere" qualcuno. Fare budo per me vuol dire anche essere coerenti con quello che si è.
Ho detto che chi fa tradizionale e si butta nelle gare fa un vaccata? sì, e lo ribadisco, sempre a mio giudizio. Ho detto che le gare sono vaccate? no, ho solo detto che con il budo secondo me c'entrano poco, rientrano nel campo dello sport da combattimento, che a mia esperienza personale è altro. Massimo rispetto per chi fa sport compreso chi fa sports basati su una tecnica di combattimento, ritengo però che non siano più jujutsu, semplicemente quello. La tecnica di una koryu e in particolar modo il jujutsu, come qualsiasi espressione del bagaglio tecnico dei bushi, per come la intendo per la mia esperienza didattica e personale (aihmè qualche volta molto diretta) ha come unico fine l'annientamento totale dell'avversario. E' una disciplina militare e coe tale va intesa. Posso essere il più "figo" giocatore di soft air del mondo, ma questo non mi rende un militare "combact ready". Ovviamente, sempre per rimanere su questo parallelo, addestrarsi come soldato in tempo di pace non vuol dire essere sicuri di essere efficaci in caso di conflitto, ma comunque un certo tipo di esercizio rende la persona maggiormente preparata al possibile teatro operativo. Ovviamente non basta questo per definire una Koryu. Inevitabilmente, essendo comunque una forma di Budo, insegna qualcos'altro che va oltre la mera tecnica e rientra nella sfera dell'educazione dell'essere, cosa che comunque so che una cereta impostazione didattica sana (lontana quindi dall'agonismo a tutti i costi) può nche essere veicolato dallo sport.
P.S. ovviamente come ben sai, ritengo Kano Sensei un personaggio speciale con una storia personale sulle spalle, un periodo storico nel quale ha vissuto particolare ed una preparazione e specializzazione ben diverso da quello che posso ravvisare nei tanti mediocri "soke" autonominatisi "de noartri" che ho avuto nel tempo la dissaventura di incroiciare su tanti tatami.
Per rispondere invece al nostro amico del BJJ.
vedi tu non mi conosci, non sai chi sono nè tantomeno hai mai benchè visto la mia disciplina e ciò che facciamo. Eppure pontifichi sul sottoscritto. Io sarò forse certe volte un tantino brutale (caratteristica tutta senese che mi riconosco) e in alcuni casi anche irremediabilmente un pochino "str...zo" ma comunque chi mi conosce sa che non è mia abitudine fare di tutta un'erba un fascio. Anche se per poco, il BJJ ho potuto apprezzarlo sul tatami, anche visto che negli anni passati di judo la mia parte preferita era proprio il ne waza( controsenso forse per un tradizionalista). Ho conosciuto moltissimi seri praticanti ed insegnanti di questa forma di combattimento e ne ho sovente constatato serietà, apertura mentale e rispetto altrui. Queste persone hanno non solo sempre nobilitato la loro arte, ma non mi hanno mai dato l'impressione di essere convinti che una competizione sportiva (quindi con tutta una serie, più o meno estesa di regole) sia una incriticabile rappresentazione della realtà . Poi ovviamente ho anche conosciuto alcuni esponenti, che si trovano comunque trasversalmente in tutte le discipline marziali (ivi comprese le koryu), con una visione decisamente univoca del budo. La cosa grave è che la maggior parte delle volte questa saccenza è basata non su una conoscenza reale della "materia altrui", ma su preconcetti e giudizi a priori che fanno un tantino "razzismo marziale". Bene, senza offesa, ma personalmente considero queste persone alla stegua di quelli che nella vita di tutti i giorni esprimono assiomi di superiorità culturale e razziale di una etnia su un'altra.
Mi permetto solo di consigliare qualcosa a questo untente che dalla verve che mette nel giudizio, posso intuire abbastanza giovane d'età (mi perdonerà il buon Kit se questa mia deduzione sarà fallace). Prima di criticare, saggio sarebbe sempre verificare cosa si stà così aspramente attaccando. Tu non fai jujutsu (e quindi per tua ammissione non lo conosci)eppure ti senti in diritto di attaccare etichette a destra e sinistra.
Forse approfondire prima di sentenziare servirebbe non solo ad evitare inesattezze, ma magari aiuterebbe a capire che in fin dei conti, la realtà va molto ben oltre sia un ring, sia un tatami di un dojo tradizionale. Lì contano molte altre caratteristiche che solo un buon metodo di allenamento possono dare, e che altro da vincere qualche gara (o dal fare in maniera ripetitiva qualche kata senza comrpendere perchè lo si fa)
Cordiali ed Aiki saluti
Roberto Granati