ok, grazie Ale per il metodo bianchi, ma le tecniche delle koryu in cosa differiscono?
tanto qui son partiti per la tangente con le questioni filosofiche e gli sport in Giappone
Magari sbaglierò, ma così a naso, andando al sodo e tralasciando le diversità di approccio, la lotta fatta con proiezioni, sbilanciamenti e chiavi articolari è la cosa che cambia di meno tra un metodo e l'altro e addirittura tra un popolo e l'altro... secondo me andando a cercare differiscono poco e niente e la maggior parte delle differenze sono solo nella testa di chi pratica, come sempre.
ci sono documenti che possono dare l'idea di quanti duelli possono essere avvenuti in quel periodo? la cosa mi interesserebbe, nello stesso periodo in europa le leggi che cercavano di contenerli non si sono rivelate efficacie' una traduzione letterale, durante il periodo tokugawa (200 anni) le arti guerriere hanno assunto il termine di arti marziali con una connotatione piu' filosofica/spirituale che pratica.
Non esattamente.
Casomai, le arti guerriere subirono un processo di "teorizzazione" elevata, a cui si accostò anche una forte chaive spirituale e filosofica.
Sicuramente le occasioni sui campi di battaglia diminuirono e nei 250 anni di pace Tokugawa, sicuramente i samurai erano meno avvezzi agli scontri campali.
Ma non si può dire lo stesso della capacità di combattimento in singolar tenzone ...
è corretto dire che il problema giapponese era che si aveva una classe guerriera che non guerreggiava e c'era bisogno di un modo per tenerli impegnati ( da noi le giostre) e di qui la teorizzazione filosofica delle AM?