Permettetemi di dire le mie 4 puttanate.
Esiste un libro di BJJ questo per la precisione:
http://www.trytofight.com/2011/04/recensione-libri-ttf-jiu-jitsu.html in cui i due della foto hanno stilato un programma per cintura, in verità molto DP oriented, insomma delle tecniche di BJJ in stile kata a due.
Molte delle tecniche di quel libro si vedono spesso agli esami di cintura di BJJ ( made in USA, nomi pare sia una pratica italiana) che girano sul web.
Adesso questo secondo me è il classico problema che si pone quando un'arte marziale si incontra con uno sport, ovvero come regolarsi con i gradi.
Gli autori in qualche modo hanno tracciato un programma ed una via per prendere gradi con gli esami, applicabile magari solo dentro le palestre e con amatori che non vogliono fare gare ma imparare il BJJ, ma come ci si regola con chi i gradi li prende in gara? è ovvio che chi prendere i gradi combattendo fuori dalla palestra è sicuramente più forte di chi li prende in palestra ( benchè secondo i karateka non sia così... ma lasciamo stare le ridicolaggini del karate). è probabilmente questa intuizione che ci fa storcere il naso di fronte a quegli esami oltre al fatto che storicamente i gradi si prendevano solo combattendo.
Però fatto sta che si sono inventati quest'altra via ( i tempi cambiano i Gracie stessi a quanto vedo cercano di tirar acqua al loro mulino con BJJ-difesa personale), tra l'altro l'hanno fatto anche per il grappling; per me, rimane sempre che lo sport si dovrebbe fare a serie e categorie e lasciare le cinture nelle palestre ad identificare un conoscenza teorica che nulla ha a che fare con le reali potenzialità del praticante. Cioè eliminare qualsiasi incrociamento tra sport e arte marziale.