Perchè credo che se l'allievo resta allora l'opera non è mai finita (e non ha senso parlare di fondamenta e costruzioni), mentre se l'allievo se ne va ha avuto quanto gli serviva dalla disciplina o dal maestro e quindi quell'opera è terminata.
Per cui secondo me la parte incompiuta è quando uno resta (e ovviamente non è un insuccesso) mentre quando l'allievo se ne va è compiuta (e a maggior ragione non credo si possa parlare di insuccesso).
IMHO non puoi forgiare un alievo, puoi solo dargli gli strumenti corretti perchè lui scopra la sua forma
PS: non so se mi sono spiegata bene, rileggendo mi sembra un post da Bingo Bongo ( )
Si si..ti sei spiegata bene..
Condivido..ma solo se fossi un allievo e basta..diciamo che come insegnante, in alcune situazioni, no la vedo così.
Non vedo come colpa perdere un allievo..ma essendo uno che profondamente crede in quello che fa e soprattutto credo nel seguire un "via", ritengo di non aver saputo dare qualcosa a quell'allievo che dopo anni ti lascia..poi ognuno ha una propria testa, pensiero ecc..per fortuna..quindi tutto è ammesso!
Diciamo che il mio riferimento è più legato al fatto che uno lasci per sempre il mondo delle AM, e non nel cambio di disciplina.
Nel mio percorso ho avuto credo un solo caso di atleta che dopo un po di anni ha cambiato AM (non mi riferisco a chi è passato per poco), ecco, qs caso si riconduce di più a ciò ce tu dici..per un attimo ci resti male..lo ammetto..poi capisci che alla fine è giustissimo così..ognuno ha il diritto di seguire la propria strada..e se lui è contento della scelta fatta meglio per lui..non cambiano i nostri rapporti, ovviamente!