Che bel thread! Chissà dove si va poi a finire...
Intanto sull'origine del medesimo: non so se Dora avesse in mente proprio questo, ma circola da qualche anno un romanzo fantastico di un'autrice spagnola, Matilde Asensi, intitolato "L'ultimo Catone", in cui il Purgatorio del Sommo è letto in chiave iniziatica. Magari Dora non l'aveva letto, ma...
Sul Dante esoterico mi sembra che si sia scritto troppo e il contrario di troppo, soprattutto in epoca più o meno contemporanea. Qui sopra, per esempio, si cita - senza nominarne la fonte ultima, e forse inconsapevolmente - la lettura che C. G. Jung dà dell'alchimia; una lettura che è molto affascinante, e che rende l'alchimia, tanto astrusa, così vicina alla psicologia contemporanea, mentre ne salva il valore ultimo (di contro alla storia della chimica, di matrice positivista, che invece la scarta in quattro e quattr'otto). Ciò detto, Jung è però un poco limitato nella sua interpretazione (pur grandiosa e straordinariamente meritevole), e insieme sembra scoprire l'acqua calda.
Nelle letture "più recenti" di Dante, sia nostrane che d'oltre oceano, si nota la tendenza a "psicologizzarne" il testo - in senso buono: la Commedia rappresenterebbe l'itinerario di apprendimento dell'io narrato, Dante-personaggio o Dante-pellegrino, in cammino verso la redenzione. Vi si ritrovano, prima che riferimenti esoterici, dei ricchissimi riferimenti agostiniani (ricordo la conferenza di uno storico brianzolo, qualche anno fa, su "Dante e Agostino" - peccato che poi pare che il tizio abbia perso i suoi appunti: mi sarebbe piaciuto rileggerli con calma) - in modo particolare il viaggio rappresenta un movimento dal caos al perfetto ordine, che ricalca la creazione in 6+1 giorni. E la stessa struttura dell'inferno, e la parallela del purgatorio, e la circolare del paradiso - prima che riferimenti a un qualche esoterismo, le tre cantiche sono ricche di riferimenti alla cultura "visiva" medievale, che all'uomo del medioevo (bel libro coordinato dal Le Goff, anche se MTFBB sosteneva che il titolo fosse misleading) era tramandata attraverso i "libri immagine" di sculture e dipinti. E si potrebbe andare avanti all'infinito (e se posso farlo io, che neppure sono dantista...).
Questo solo per dire, in breve: la Commedia è un testo stupendo, ed è un testo che insegna moltissimo; per comprenderlo davvero a fondo sono necessarie ampie conoscenze di letteratura (ad iniziare dal fonosimbolismo - chi si ricorda quel bello studio di quel formalista russo che insegnava italiano a S. Pietroburgo? o lo studio, ben più recentissimo, di Marchese? O quello, ancora più recente, di Segre...?) e soprattutto di storia del cristianesimo e di storia della filosofia e di storia tout-court medievali.
Con un simile bagaglio culturale la Commedia può essere ben intesa, senza scomodare l'esoterismo, di cui Dante, IMHO, avrebbe fatto volentieri a meno (con buona pace degli studi sui Fedeli d'Amore - ma chi si ricorda quel bell'articolo, poi diventato saggio, del Gilson?), come tutti gli autori della sua epoca. L'esoterismo, ho come l'impressione, è invenzione "recente" (diciamo: 1800, in corrispondenza con - in reazione a - lo sviluppo del primo positivismo). Ma la vera conoscenza, nella tradizione (con buona pace di Guenon) è altro.
Due appunti: non so se Dante possa davvero far riferimenti all'astrologia antica (che poteva conoscere poco, solo in traduzioni di prima - rare - o di seconda mano). Ma di certo fa riferimento all'astrologia medievale, che è cosa ben diversa, perché cristocentrica. E questo rappresenta l'unico, notevole, punto "quasi-non-agostiniano" del suo lavoro. E una concessione a ciò che i suoi contemporanei davano per scontato.
Sulla musica dell'anima e sul ritmo del verso, inoltre, bisognerebbe ritornare - per comprendere davvero Dante - al De Musica del buon ipponense. Non limitandosi al libro 6, come fanno tutti o quasi gli studenti di filosofia (che non sostengano l'esame con Parodi
); ma godendosi, quello sì lentamente, i primi 5 libri
...e se quanto sopra vi sembra delirante, sappiate che l'ho scritto solo su richiesta di un Amico: prendetevela quindi con lui (che legge e sa)
EDIT: il libro di Aurelio figlio di Monica è "De musica", non "De anima" (che è invece del figlio di un tal medico di un tal re ecc ecc)