I confronti interstile sono fondamentali per chiunque pratichi un SDC o una AM volendo migliorare nella capacità di combattere, ossia in ciò che è la ragion d'essere di quello che fa.
In assenza di confronti, incontri e scontri, verifiche e quant'altro, la sola cosa cui potremo aggrapparci è la fantasia, la fiducia in quello che il maestro o il coach dice, finendo per rifugiarci dentro quei dogmi che ci rassicurano della bontà di ciò che pratichiamo.
Ma sotto rimarrà sempre la paura e l'insicurezza, perchè altri faranno altro, affermando le stesse "verità definitive" sull'essenza del combattimento, su quanto sia letale la propria disciplina, forti delle imprese altrui da portare a "prova" delle proprie convinzioni (se Tyson si mena con Fedor.....) e riproducendo situazioni "sicure" in cui non c'è il rischio di fallire miseramente.
A mio avviso, senza confronti con l'esterno, con gli altri metodi, si finisce per fare solo della coreografia.
Anche quando si va al combattimento libero, ma all'interno della propria disciplina non si risolvono i dubbi, perchè in una mente onesta, rimarrà sempre il dubbio "e se mi fossi trovato davanti tizio o caio?" figlio di limiti imposti da regolamenti, da programmi tecnici della disciplina o dello stile, da mille soluzioni di cui non si dispone perchè non appartengono alla propria disciplina, rispetto alle quali restano solo dei dubbi irrisolti.
Inoltre ho sempre sostenuto che, prima della "pratica sportiva" il solo modo di affermare una disciplina era lo scontro, la sfida, con campioni di discipline già affermate, sfide dalle quali si portavano a casa colpi subiti, tecniche sconosciute, da studiare, imparare, elaborare per trovare contro tecniche, così da poterci riprovare.
La commistione fra le AM è ovvia e inevitabile, almeno fino a prima di regolamenti, federazioni, competizioni e interessi economici.
Quindi lo scambio interstile non è solo utile, a mio parere è fondamentale oltre che essere il modo più "tradizionale" di praticare.