Forse sono esagerato io, ma per educazione/rispetto (legato alle convenzioni in ambiente am/sdc/dp) non mi presento alla prima lezione, ma neppure a un seminario open di altra associazione, esibendo una maglia o una tuta con marchio della mia asd/federazione/disciplina/scuola.
Nel caso lo facessi sarebbe attribuibile solo al fatto che per sfiga/organizzazione domestica ho tutto l'abbigliamento anonimo dedito all'allenamento (effettivamente nell'armadio ne ho più con loghi marziali che senza) da lavare. Nonostante siano tute e magliette a cui non è riconducibile neppure alcun grado/livello/cintura.
- Quelli che vanno agli stage del maestro X, che insegna uno “stile” diverso dal loro, e fanno le loro cose anziché adeguarsi a ciò che viene mostrato in quel momento. Statevene a casa, che risparmiate soldi ed evitate a me di perdere tempo.
Non è proprio appropriato il quote ma è il primo messaggio che ho trovato e l'ultimo "inerente", senza andare ancor più indietro nelle pagine della discussione.
Dopo 6 mesi di corso, mi sono incontrato per un allenamento extra con i miei attuali istruttori, in cui mi hanno chiesto di mostrargli qualcosa di quel che praticavo prima.
Alla lezione successiva del corso, in presenza di altri hanno detto: dopo averlo visto per un paio d'ore nel suo vecchio “habitat” marziale e dopo che ci ha spiegato la mentalità alla base del suo vecchio stile, ci siamo convinti e davvero resi conto che quando Diego se ne esce improvvisamente con applicazioni di altro, lo fa proprio in modo involontario e per lui naturale, per essere stato abituato e per aver metabolizzato una forma mentis marziale completamente diversa e con altri “schemi” da quelli della nostra disciplina.
Per me è fastidiosa la schematizzazione rigida delle tecniche e l'attinenza meticolosa ai programmi tecnici.