Magari bastasse quello.
Se ti metti dalla parte di un capo redattore, capisci subito che non vale la pena scriverne.
Primo perchè è troppo complicato da spiegare a chi non pratica, fra tecniche e nomi, concetti e storia (confusissima) regole e regolamenti, criteri di valutazione, per essere chiari e comprensibili dovrebbero scrivere una enciclopedia per ogni gara.
Fatto quello dovrebbero iniziare con distinguo e specifiche fra questa e quella sigla, questo e quello stile, questa e quella corrente, con tutte le differenze del caso, sia tecniche che di regolamento.
Fatto quello occorrerebbe mettere in conto pagine e pagine di risposte, smentite, scuse, contro smentite, perchè si è parlato di pinco pallo definendolo "campione del mondo" e facendo incazzare almeno altri 10 campioni del mondo di Karate della stessa categoria di peso ma di altre sigle/stili/scuole.
Alchè occorrerebbe entrare nel giuridico/tecnico, spiegando chi è Ufficiale, chi no, chi è riconosciuto dal CONI, chi dallo Stato Italiano, chi dall'Hombu Dojo.......
Ma parlare (per esempio) di 10 "campioni del mondo di Karate categoria 70 kg", tutti Italiani, non è solo ridicolo, è autolesionistico.
Se poi spieghi un minimo di funzionamento dei gradi vai alle ortiche, perchè dopo aver scritto che, per esempio, il 10 Dan è uno e bla bla bla, devi evitare di scrivere il nome, altrimenti ci saranno 20 decimi Dan nostrani pronti alla querela.
Ovvio che di Judo puoi parlare, la sigla è una, il regolamento è uno, i campioni sono uno per categoria.
Lo stesso puoi fare con il Tkd, le MMA, la Kick.
Infatti, magari poco, ma di loro si scrive.
Il discorso è lo stesso che si fece al CIO ogni volta, dal 74 in poi, che qualcuno tentò di parlare del Karate alle Olimpiadi.
La sola cosa seria, nel variegato mondo del Karate, sono certi praticanti e certi Maestri che lavorano con serietà, senza vende fumo, con apertura mentale.
Tutto il resto fa ridere e piangere nello stesso tempo.
Un giornalista, anche se non di punta, si guarda bene dall'entrare in questo genere di ginepraio.
Aprite la Gazzetta dello sport (o qualsiasi altro) e vedrete che, anche andando ai trafiletti, sebbene si sia appena concluso questo o quel Mondiale, magari con ori Italiani, piuttosto si parla dei regionali di ramino o di Curling, magari il Tamburello, ma mai il Karate.