a parte tutto: in bocca al lupo, coraggioso da parte tua farla e ancora di più a parlarne qui
Non voglio fare il finto modesto, ma giuro non la sento assolutamente come prova di coraggio.
Semplicemente lo faccio perché uno dei problemi legati alla psicologia è che la gente si vergogna di parlarne, in quanto nella società è ben radicata la credenza: "vai dallo psicologo" = "sei fuori di testa".
E ti racconto questa.
Quando ho comunciato ad avere questi fastidi, non sapendo bene come catalogarli, io li chiamavo attacchi di panico (poi mi hanno spiegato che non lo sono).
Ne ho così parlato molto tranquillamente, quando capitava, con amici e conoscenti.
E sono rimasto impressionato. Perché praticamente tutti quelli a cui ne ho parlato, dopo che gliel'ho detto, mi hanno confessato di averne avuti. Addirittura gente che non mi sarei mai aspettato. Ovviamente il motivo per cui non lo dicevano era la vergogna.
Ed è una cosa veramente stupida, anche se comprensibile.
Comprensibile sai perché? Perché soprattutto ai nostri giorni non è solo una questione di associare il bisogno di un trattamento psicoterapico al fatto di essere andati fuori di testa, ma è soprattutto il fatto che la persona viene additata come un debole, e per questo un perdente.
E quindi una persona da schernire e isolare.
Perché si deve essere forti oggi, indistruttibili, coriacei, incazzati con tutti, più squali in mezzo ad altri squali; chi è debole soccombe, il forte schiaccia il debole. E, si dice, è giusto così.
E' giusto così un bel paio di palle.
Sembrerà assurdo, lo so, ma da queste ultime esperienze non ho imparato ad essere ancora più forte, ma ho accettato la debolezza, la consapevolezza della incapacità di sopportare e affrontare di testa ogni cosa.
Non ho dimenticato come si combatte e come si fa fronte a certe situazioni o, peggio, a certe squallide persone. Solo ho una consapevolezza differente.