Si confonde sempre un po' troppo spesso la DP con un escalation verbale (o gestuale, ma sempre scalation è) che porta ad un duello.
In una situazione di DP non c'è tempo di assumere una guardia, ma un atteggiamento, al 99% mentale, e 1% è limitare i danni fisici.
Se nella fase di "escalation", ovvero quella fase in cui sappiamo che sta POTENZIALMENTE per arrivare un problema, e le probabilità di disinnescare la situazione sono sempre più basse (ma non possiamo permetterci di partire per primi, come ogni Arte Marziale degna di questo nome insegna da secoli...), ci sono varie scuole di pensiero.
Quella attualmente più in voga è quella di mettersi leggermente su un fianco, lato forte esporto, mento leggermente abbassato per proteggere la gola, e mani ad altezza petto nel gesto di "non voglio guai...". ...Quanta gente ho visto tirare giù in questa posizione, ma fa lo stesso...
Però il concetto di assumere una guardia aggressiva, o biomeccanicamente da combattimento, significa che ho avuto il tempo di farlo.
Allora avevo anche il tempo di fare altro. Magari andarmene, oppure partire per primo (non si fa! non si fa! non si fa! che poi ti pelano in tribunale!
)
Ribadendo il concetto: in DP la guardia è un atteggiamento di prevenzione MENTALE. Se si hanno le "antenne drizzate", si evitano guai molto più che una guardia da combattimento. Ma molto di più.
Ci sarebbe poi l'argomento "le guardie d'attesa", argomento di grandissimo successo sulle pubblicazioni di Arti Marziali negli anni '70 ed '80. Ovvero la "disco dance stance", la "Idiot proof", la "common man". Tutte minchiate. Se stai fermo a sentire uno che sta entrando sempre più in escalation, in attesa "di partire ad un suo minimo cenno", le prendi e basta. Infatti è un bel po' di tempo che non si parla più di queste scemenze.