Questo thread fa parte del ciclo "le cronache del centro"
Ed è un thread atipico.
E' da un po' che pensavo di scriverlo,ma non sapevo bene né come impostarlo,né se questa sezione andasse bene,in quanto non parla solo di DP.
Ma andiamo per ordine.
Il mio superiore si chiama Daniela,ed è il capo che ogni dipendente vorrebbe avere.
Se capita di arrivare un paio di minuti in ritardo non se la prende.
Se le si chiede gentilmente una proroga di un termine per consegnare un dato o una statistica,la concede senza problemi.
Anche nei casi in cui si sbaglia in modo evidente,è sempre molto indulgente.
Il problema,se di problema si puo' parlare,è che applica la stessa tolleranza indiscriminata anche verso gli accolti.
Ma è meglio procedere per "temi".
Affrontiamo il tema dei bagagli.
Purtroppo il centro dove lavoro non offre la possibilità di depositare i bagagli delle persone.
Essendo i frequentatori del centro per la stragrande maggioranza persone senza fissa dimora,TUTTI i loro effetti personali sono chiusi alla meno peggio nelle borse/valige che si portano appresso.
Fino a qualche tempo fa,avevamo permesso loro di lasciarle al centro,con l'avvetimento che noi non eravamo responsabili di eventuali furti.
Contemporaneamente a questa decisione a cui io mi ero opposto senza che mi venga dato ascolto,i responsabili avevano chiesto al comune un deposito bagagli a basso costo (se gratis non era possibile) per i frequentatori del centro.
Ovviamente è stato risposto picche,e i bagagli hanno continuato a proliferare,fino ad inizare a occupare quasi UN TERZO DELLA STRUTTURA.
La decisione di toglierli è stata presa quando,in contemporanea,abbiamo iniziato a vedere dei topi girare allegramente per il centro e la dottoressa che viene a visitare gli accolti che lo desiderano ha riscontrato alcuni casi di scabbia.
Abbiamo dovuto contenere in modo più o meno deciso svariatissime sfuriate da parte degli accolti,che non erano intenzionati a portare via le loro cose.
Infine pero',ce l'abbiamo fatta.
Dopo un paio di settimane pero',si è cominciato a fare eccezioni.
Nel mio lavoro,non è purtroppo possibile trattare tutti allo stesso modo.
Infatti si cerca di "intervenire" sulla persona a seconda dei suoi bisogni,stabilire un parametro non solo è difficile,è anche controproducente.
Ma se concedere "privilegi" dettati dal bisogno personale è necessario,è anche deleterio per gli equilibri già precari di un posto del genere.
E' infatti molto complicato spiegare ad una persona senza casa che non puo' tenere li la sua valgia perchè lui "stà meno male" dell'altra persona.
Ho dato fondo a tutte le mie risorse di mediazione per evitare delle vere e proprie insurrezioni che spesso si manifestavano.
Tuttavia,il numero delle eccezioni è sempre in costante crescita,e il malcontento di quelli che non rientrano nelle eccezioni è sempre più manifestato e,devo ammetterlo,in alcuni casi giustificato.
Il secondo tema è la violenza.
Per quanto mi riguarda,ogni volta che c'erano atti violenti fra accolti cercavo di limitare i danni,alcune volte intervenedo fisicamente quando necessario.
Da qualche tempo pero',per ragioni a me ancora non chiare,il "flusso di violenza" di è modificato.
Sono infatti di meno i casi di violenza fra gli accolti,ma sono in preoccupante aumento i casi di aggressione sia verbale che non nei confronti degli operatori stessi.
Anche quando l'aggressione resta sul piano verbale,siamo sempre sul filo del rasioio.
E qui,come nel caso dei bagagli,io credo bisogni essere particolarmente attenti a tollerare troppo e troppo a lungo.
Quando è capitato a me di venire aggredito,ho contattato subito le mense e i dormitori legati alla rete sociale per informare dell'accaduto e chiedere sanzioni contro la persona.
Ritengo che sia una cosa gravissima:io sono li per aiutarti,non posso tollerare che tu mi aggredisca.
Tuttavia,sempre più spesso questa procedura di ostracismo non viene fatta.
Dietro a questa scelta c'è un ragionamento basato sui bisogni della persona,togliendogli la possibilità di frequentare questi centri,è probabile che al posto di migliorare il comportamento di chi viene estromesso,lo si affossi ulteriormente.
Questo è il ragionamento che viene fatto.
Io sono in disaccordo.
E sono in disaccordo perchè per tenere a galla un accolto,non possiamo rischiare di perdere tutta la baracca.
Se la violenza contro gli operatori viene tollerata e non sanzionata nel modo più pesante possibile,presto o tardi chiunque si sentirà in diritto di spintonare o schiaffeggiare l'operatore perchè non ha fatto il caffè.
Andando nel pratico,due giorni fa sono stato minacciato con la punta di un ombrello.
Sembra quasi divertente,ma parliamo comunque di una punta di ferro puntata alla faccia.
Ho strappato l'ombrello dalle sue mani,l'ho gettato in strada e gli ho detto di non provare a tornare,perchè nel caso lo avesse fatto avrei avvisato la mensa del suo gesto e non gli avrebbero erogato i pasti.
Una cosa analoga è successa questa mattina alla mia capa,un uomo di origine bulgara si era tolto la cintura minacciando di colpirla con essa se non le avesse dato subito un maglione.
Se non fossi intervenuto bloccandogli il braccio da dietro e portandogli via la cintura,probabilmente l'avrebbe colpita.
Ma lei rifiuta di segnalare alla rete sociale questo fatto.
Spesso l'eccessiva tolleranza ci porta davvero vicini all'orlo del baratro