Non ho letto ancora tutto il thread comunque in linea di massima, cercherò di spiegare l'egopensiero.
Vista l'ora ed il viaggio sarò sintetico, magari svilupperò nei prossimi giorni.
In principio fu il Verbo, dopo venne TEMPO E MISURA.
La scherma si basa su tempo e misura e credo che chiunque sia d'accordo, tempo e misura se messi in relazione definiscono una grandezza che qualcuno ha deciso di chiamare velocità.
Quando si studia il movimento di un corpo, la cinematica di un corpo, identifichiamo queste tre grandezze.
Cioè qualsiasi volta che c'è un corpo che si muove facciamo riferimento a TEMPO E MISURA, se lo contestualizziamo in un "evento" tutte le volte che il tennista deve prendere la pallina deve indentificare il momento corretto alla distanza corretta, tutte le volte che il circense salta al trampolino identifica, se non si vuole spargnaccare a terra, il momento corretto e la distanza corretta, tutte le volte che lo schermidore tira, identifica il momento corretto e la misura corretta per colpire l'avversario.
Se anche solo un termine manca, tempo, misura velocità mancano va tutto in malora.
È un principio base? assolutamente si! Conditio sine qua non, qualcuno diveva qualche anno fa, condizione necessaria ma NON SUFFICIENTE.....a mio avviso.
Il principio è talmente base che permea il movimento umano, nulla viene e nulla riesce in combattimento se non viene allenato, coltivato e giustamente applicato, ma fermarsi a questo significa semplificare troppo a mio avviso.
L'allenamento per gestire tempo misura velocità,passa anche attraverso, il colpo d'occhio, la sensibilità personale, la variabilità anatomica(ognuno di noi ha dei muscoli con rapporto fibre bianche rosse, differenti) ecc. Ma se ci si ferma quì ecco che come viene riportato da alcuni nel thread, è arrivato uno del k1, è arrivato uno del pugilato, uno di qualsiasi cosa che in breve tempo legna o è allo stesso livello di pratica di chi
Ego
Egopensiero parte 2
Difficile mettere per iscritto tutto, dunque se si resta a concetti sacrosanti ma per me troppo generici, si rischia di arrivare ad interpretazioni errate.
Prendo una tennista, le do in mano un bastone e questa potrebbe tirare legnate come una forsennata! Mah credo proprio no.
Per alcuni il primo step di fisicità assoluta, lo studio della cinematica è già una parte così corposa del proprio studio, come il quì presente, che si dimentica che è solo la base e nulla più. DOPO arriva l'ARTE.
Dopo s'introduce la TATTICA!
La TATTICA rende un movimento arte. Mi riaggancio dunque al post precedente di Crux dove definisce meglio cos'è il tempo schermistico, ogni stile definisce al meglio il modo per gestire tempo e misura, ogni stile introduce soluzioni idee varianti, combinazioni, inganni e bla bla bla, questa è la parte geniale, creativa dell'arte del combattimento, ovviamente siamo essere umani, con 2 braccia e 2 gambe, il numero di combinazioni è limitato, non è infinito ma genera la varietà che si consolida nel tempo come usi e costumi- mode che permette di definire uno stile.
Quando uno arriva allo studio tattico della propria arma ecco che l'ultimo arrivato può giocare di fisicità ma non potrà competere con lo specialista.
La tattica è l'espressione del genio umano, la tattica è influenzato da decine e decine di variabili, il tipo di scontro, il tipo di arma, il modo di acconciarsi, addirittura l'etica dello scontro e tutto questo cambia nel tempo.
Arrivati ad una soluzione ecco trovare nuove strategie, nuove mode, levoluzione di nuove armi che portano a modi di utilizzo differenti.
Ecco dunque il riagganciarmi ad Crux nuovamente dove parla di cavazione angolata, lo puoi fare con un certo tipo di spada e non con un bastone rigido?
Ma se posso implementare nuove azioni solo con alcune armi, cambierò il modo di schermire a seconda dellarma, cambierò la tattica il MODO.
Il trasferimento dunque della mia scherma da un arma ad un altra non è dunque così immediato.
Vuol dire che non si puù dunque fare?
Secondo l'egopensiero si può fare solo dopo aver studiato un metodo che permetta di poterlo fare, togliendo quello che non è adatto, è qualcosa studiato e ragionato , non una naturale evoluzione della scherma.
Porto un esempio molto personale.
Quando praticavo scherma sportiva il numero di ore di allenamento in pedana era enormemente più alto rispetto a Quelle dedicate alla scherma di coltello popolare.
Senza entrare nei dettagli, con la spada andavo dritto, la pedana insomma, nella scherma popolare continui a girare.....ho incominciato ad avere notevoli problemi col coltello popolare perchè non riuscivo più a girare nell'assalto sotto stress, andavo avanti e d indietro.
Se come principio si prende che con la punta pungo, bene non avrei dovuto avere problemi ed invece i
MODO ha fortemente influenzato la mia scherma, incasinandola.
Ovvio che con la punta pungi ma la tattica può cambiare. Il passaggio non è naturale.
Il problema era meno evidente con la scherma militare.
Ecco come un modo di interpretare il combattimento possa influenzate negativamente il maneggio di un'arma.
Ovvio che se mi mettono in mano un oggetto, lo uso con quei movimenti che sono capace di fare, che alleno per ore ed ore,ciò non vuol dire che è giusto, che ho trasferito le abilità, ma che faccio quello che riesco.
Ma lo stesso dubbio lo trasferisco ai sistemi creati e studiati per poter trasferire le abilità, se io trasferisco un azione dalla spada al bastone siamo sicuri dell'efficacia?
Mi ricordo un 'intervista a Crafty Dog dove spiegava che anni di incontri con i Dog Brothers hanno dimostrato che l'azione di bastone alle coste, l'angolo non lo ricordo, una legnata parallela al terreno che arriva alle coste, che potrebbe uccidere il sottoscritto solo al pensiero, non era in grado di fermare un avversario motivato. Il trasferimento c'era stato dal machete al bastone, era data per scontata l'efficacia ma il test su campo ha dimostrato che era una stupidata.
È difficile scrievere al meglio l'egopensiero, spero che sia riuscito almeno a fatvi intuire ciò che penso.
Ciao
Ego