I danni dell' Intenzione

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Offline Fabio Spencer

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Re:I danni dell' Intenzione
« Reply #15 on: June 19, 2012, 15:44:52 pm »
0
Premetto che in generale sono d'accordo in toto con il post del reverendo.
A me il flash è capitato durante una lezione di MMA, quando abbiamo iniziato per la prima volta a mettere i colpi assieme alla lotta.
Il contesto da "streetfighter" per me è comunque filtrato, un contesto magari possibile ma che continuo a reputare estremamente improbabile.
Perchè mi ci alleno? semplicemente perchè mi piace farlo, anche cercando di entrare il più possibile in questo mood mentale.
Ma l'idea di salire su un ring/in gabbia, di fronte ad uno che è motivato a sdraiarmi e che se non lo sono anche io facendo tutto il possibile e anche le cose al limite del regolamento... beh, per quanto improbabile che vada mai a gareggiare è comunque uno scenario che mi sembra magari meno brutale in senso assoluto, ma molto più vicino  plausibile con il mio quotidiano.
La cosa mi spaventa e mi attira.
Non ho risposte, mi sembrava solo che tale esperienza fosse in linea con il topic.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Bingo Bongo

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Re:I danni dell' Intenzione
« Reply #16 on: June 19, 2012, 17:35:19 pm »
0
Il tuo post Mad tocca diversi punti interessanti. Però non c'entra niente l'Intenzione.

Viaggiare con l'omicidio in testa perché si è rimasti "scemi" o "shockati" o "impauriti" nell'apprendere come recidere il nervo frenico con il coltello è tema da analista, è tema legato alla genetica, alla cultura, alla famiglia, al contesto sociale.

L'Intenzione per noi marzialisti è un termine tecnico che ha un significato ben preciso che eventualmente possiamo anche esplodere.
Il fatto che il senso della pratica marziale tradizionale debba, a un certo punto, necessariamente coincidere con l'intenzione e quest'ultima con la volontà di uccidere il proprio nemico sul campo di battaglia è qualcosa che nel momento dell'accadimento, sia per la difesa della propria vita o per l'offesa della vita altrui, non è opinabile, non è discutibile. O si è in grado di farlo o non lo si è.
E il senso di ciò che alleniamo nella pratica marziale è quello. Il senso "annacquato" della marzialità può avere sfumature diverse. Ma qua parliamo di Arti Marziali.
Se io non mi fossi posto seriamente di fronte a quel senso nella pratica marziale non avrei condiviso, non so in quanti post, la convinzione assoluta che l'Aikido è oggi la disciplina più moderna in assoluto. La più moderna in assoluto, perché l'Aikido che io conosco, non ammette la "violenza" neanche per "giusta causa".
E' ora di abbandonare questa idea delle sfumature, delle giuste cause. Oppure di abbracciarla, ma con le conseguenze del caso. Con l'accettazione di una realtà in cui la "violenza" è parte integrante e imprescindibile della vita. Ieri, oggi e domani.
Ma qualunque sarà la nostra scelta non cambierà il senso delle Arti Marziali. Non toglie il senso della marzialità.

Poi, se vuoi, parliamo di cos'è l'Intenzione.

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Offline Ethan

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Re:I danni dell' Intenzione
« Reply #17 on: June 19, 2012, 17:58:33 pm »
0
Intenzione?
 Si,ma questo non implica necessariamente  consapevolezza e controllo?
« Last Edit: June 19, 2012, 18:08:14 pm by ברק »

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Offline SassoDiBosco

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Re:I danni dell' Intenzione
« Reply #18 on: June 19, 2012, 18:07:11 pm »
+1
Intenzione?
 Si,ma questo non implica necessariamente,  consapevolezza e controllo?

In una persona senza problemi psicologici si ...
But a smile never grins without tears to begin
For each kiss is a cry we all lost

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Offline Rev. Madhatter

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Re:I danni dell' Intenzione
« Reply #19 on: June 19, 2012, 18:46:43 pm »
+1
Il tuo post Mad tocca diversi punti interessanti. Però non c'entra niente l'Intenzione.

Viaggiare con l'omicidio in testa perché si è rimasti "scemi" o "shockati" o "impauriti" nell'apprendere come recidere il nervo frenico con il coltello è tema da analista, è tema legato alla genetica, alla cultura, alla famiglia, al contesto sociale.

L'Intenzione per noi marzialisti è un termine tecnico che ha un significato ben preciso che eventualmente possiamo anche esplodere.
Il fatto che il senso della pratica marziale tradizionale debba, a un certo punto, necessariamente coincidere con l'intenzione e quest'ultima con la volontà di uccidere il proprio nemico sul campo di battaglia è qualcosa che nel momento dell'accadimento, sia per la difesa della propria vita o per l'offesa della vita altrui, non è opinabile, non è discutibile. O si è in grado di farlo o non lo si è.
E il senso di ciò che alleniamo nella pratica marziale è quello. Il senso "annacquato" della marzialità può avere sfumature diverse. Ma qua parliamo di Arti Marziali.
Se io non mi fossi posto seriamente di fronte a quel senso nella pratica marziale non avrei condiviso, non so in quanti post, la convinzione assoluta che l'Aikido è oggi la disciplina più moderna in assoluto. La più moderna in assoluto, perché l'Aikido che io conosco, non ammette la "violenza" neanche per "giusta causa".
E' ora di abbandonare questa idea delle sfumature, delle giuste cause. Oppure di abbracciarla, ma con le conseguenze del caso. Con l'accettazione di una realtà in cui la "violenza" è parte integrante e imprescindibile della vita. Ieri, oggi e domani.
Ma qualunque sarà la nostra scelta non cambierà il senso delle Arti Marziali. Non toglie il senso della marzialità.

Poi, se vuoi, parliamo di cos'è l'Intenzione.


Bhe, e' la tua opinione, se vuoi espanderla verrai letto  :) Se vorrai argomentarla in post inferiori alle 400 pagine magari se ne discute anche.

Ma ho l'impressione che la tua particolare (particolarissima direi) visione delle arti marziali porti a leggere molti termini con un significato tutto tuo e questo a volte crea una certa barriera linguistica...e fa sembrare alcuni post delle supercazzole.

Peraltro temo di intravedere un grosso "problema" di fondo[1] se credi che il "senso" della pratica marziale sia qualcosa di immutabile e indipendente dal singolo e dal contesto.
 1. nel senso di posizione radicalmente diversa
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
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SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti


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Offline Bingo Bongo

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Re:I danni dell' Intenzione
« Reply #20 on: June 19, 2012, 20:46:40 pm »
0
Il tuo post Mad tocca diversi punti interessanti. Però non c'entra niente l'Intenzione.

Viaggiare con l'omicidio in testa perché si è rimasti "scemi" o "shockati" o "impauriti" nell'apprendere come recidere il nervo frenico con il coltello è tema da analista, è tema legato alla genetica, alla cultura, alla famiglia, al contesto sociale.

L'Intenzione per noi marzialisti è un termine tecnico che ha un significato ben preciso che eventualmente possiamo anche esplodere.
Il fatto che il senso della pratica marziale tradizionale debba, a un certo punto, necessariamente coincidere con l'intenzione e quest'ultima con la volontà di uccidere il proprio nemico sul campo di battaglia è qualcosa che nel momento dell'accadimento, sia per la difesa della propria vita o per l'offesa della vita altrui, non è opinabile, non è discutibile. O si è in grado di farlo o non lo si è.
E il senso di ciò che alleniamo nella pratica marziale è quello. Il senso "annacquato" della marzialità può avere sfumature diverse. Ma qua parliamo di Arti Marziali.
Se io non mi fossi posto seriamente di fronte a quel senso nella pratica marziale non avrei condiviso, non so in quanti post, la convinzione assoluta che l'Aikido è oggi la disciplina più moderna in assoluto. La più moderna in assoluto, perché l'Aikido che io conosco, non ammette la "violenza" neanche per "giusta causa".
E' ora di abbandonare questa idea delle sfumature, delle giuste cause. Oppure di abbracciarla, ma con le conseguenze del caso. Con l'accettazione di una realtà in cui la "violenza" è parte integrante e imprescindibile della vita. Ieri, oggi e domani.
Ma qualunque sarà la nostra scelta non cambierà il senso delle Arti Marziali. Non toglie il senso della marzialità.

Poi, se vuoi, parliamo di cos'è l'Intenzione.
Bhe, e' la tua opinione, se vuoi espanderla verrai letto  :) Se vorrai argomentarla in post inferiori alle 400 pagine magari se ne discute anche.

Ma ho l'impressione che la tua particolare (particolarissima direi) visione delle arti marziali porti a leggere molti termini con un significato tutto tuo e questo a volte crea una certa barriera linguistica...e fa sembrare alcuni post delle supercazzole.

Peraltro temo di intravedere un grosso "problema" di fondo[1] se credi che il "senso" della pratica marziale sia qualcosa di immutabile e indipendente dal singolo e dal contesto.
 1. nel senso di posizione radicalmente diversa
Adesso devo andare in palestra, ma dopo possiamo anche parlare dell'Intenzione.
Però ti devo subito dire una cosa: non è una mia opinione.
L'uso che si fa della parola Intenzione, in un contesto dove si parla di Arti Marziali, è noto ed è condiviso da me e da tutti i praticanti di AM del continente asiatico. Magari non tutti.
E' un termine tecnico. Se tu mi dici che è una mia opinione è come se mi dicessi che è una mia opinione che il "loop" sia un termine tecnico usato in informatica.
Quindi, in un contesto in cui si parla di Arti Marziali, devi essere tu a specificare che la parola Intenzione ha un senso diverso da quello che comunemente ha in questo contesto.
Non è questione di supercazzole. Perché a furia di supercazzole alla fine vedo battare sempre lo stesso martello, sullo stesso chiodo e nello stesso punto. E non vedo argomentazioni a supporto di tutto questo darsi da fare.
Hai fatto 10 anni di hising i dove l'Intenzione, marzialmente intesa, è fondamentale e mi dici che dopo 10 anni dai per scontato che l in un forum di arti marziali sia quella di Wikipedia?
Se invece parlavi del "senso" allora si, questa è una mia opinione. Anche se a me continua a sembrare evidente qual è il senso di un'AM.
E attenzione che non sto dicendo che in soldoni hai detto una cosa errata. Dico che solo che hai usato la parola Intenzione (con la I maiuscola) con troppa leggerezza. :)

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Offline Barvo Iommi

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Re:I danni dell' Intenzione
« Reply #21 on: June 19, 2012, 21:10:03 pm »
+1
Ok, mad non parlava dell'Intenzione traduzione parziale e discussa di Yi, termine tipico degli stili cinesi e orientali in genere, ma dell'intenzione intesa come termine italiano

riporto la risposta di un mio amico quando captò un discorso tra due[1] appassionati di neija..."Io le intenzioni le fo' in chiesa"  :D

Edit: Se si sostituisce Intenzione con Fantasia, non cambia il senso del discorso
 1. uno ero io
« Last Edit: June 19, 2012, 21:12:19 pm by Dottor Iommi »

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Offline Rev. Madhatter

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Re:I danni dell' Intenzione
« Reply #22 on: June 19, 2012, 21:19:09 pm »
+1
Bingo,ti voglio bene, ma c'e' scritto proprio all'inizio:

Quote
Prima facciamo un po' di chiarezza sul tema della discussione; siccome i termini sono un po' fumosi cerco di spiegare cosa intendo,consapevole che il concetto assume per ogni persona e per ogni pratica sfumature differenti.
Non ho ovviamente la pretesa di fare una trattazione esaustiva su questo, giusto quanto basta per capirci ed evitare immense divagazioni su questo o quel dettaglio.

L'intenzione di cui parlo riguarda l'assetto mentale, il praticare con la consapevolezza, la volonta' di fare del male, di uccidere.
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
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Offline Bingo Bongo

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Re:I danni dell' Intenzione
« Reply #23 on: June 19, 2012, 22:31:09 pm »
0
Ok, mad non parlava dell'Intenzione traduzione parziale e discussa di Yi, termine tipico degli stili cinesi e orientali in genere, ma dell'intenzione intesa come termine italiano

riporto la risposta di un mio amico quando captò un discorso tra due[1] appassionati di neija..."Io le intenzioni le fo' in chiesa"  :D

Edit: Se si sostituisce Intenzione con Fantasia, non cambia il senso del discorso
 1. uno ero io
Ecco, quello in neretto è un punto interessante e trasversale ad altri topic :)
Naturalmente l'hising i l'ho menzionato perché il buon Mad, al quale voglio bene pure io, l'ha praticato.
L'Intenzione però appartiene alla cultura orientale e parliamo di AM, di medicina, ecc...Dalla cina, all'india alle filippine tanto quanto il termine tecnico di "essere" appartiene alla filosofia occidentale.
Voglio dire che questo:

Bingo,ti voglio bene, ma c'e' scritto proprio all'inizio:

Quote
Prima facciamo un po' di chiarezza sul tema della discussione; siccome i termini sono un po' fumosi cerco di spiegare cosa intendo,consapevole che il concetto assume per ogni persona e per ogni pratica sfumature differenti.
Non ho ovviamente la pretesa di fare una trattazione esaustiva su questo, giusto quanto basta per capirci ed evitare immense divagazioni su questo o quel dettaglio.

L'intenzione di cui parlo riguarda l'assetto mentale, il praticare con la consapevolezza, la volonta' di fare del male, di uccidere.

Lo avrei tenuto in maggiore considerazine se il termine non fosse stato scritto con la I maiuscola e  non si fosse indicata la mia indicazione sul termine come una mia opinione personale.

Sto mettendo i puntini sulle I. Chiarito questo e lasciando a più tardi i discorsi intorno all'Intenzione è invece mia opinione quella sul "senso" e anche il senso del mio discorso non cambia.
L'esperienza di Mad la condivido, la capisco e credo che ci siano diversi punti di interesse e momenti in cui tutti forse siamo passati.
Però ragazzi se facciamo un'Arte Marziale allora è importante mettersi di fronte a quel senso. Quel senso che io credo essere il senso di una disciplina dove la "spada", dove la marzialità della "mano vuota" non conclude la sua funzionalità nella bellezza estetica e plastica delle forme e delle tecniche che ancora la implementano nella pratica, non si conclude nello sparring, ma in quello che è: un'offesa alla vita altrui. Poi parliamo di do, di via, di budo, di Aikido eanche di esaltati. Ma quando parliamo di Arti Marziali mettiamoci seriamente di fronte a questo senso.