l'autoproduzione

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Offline Andy

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Re:l'autoproduzione
« Reply #30 on: June 21, 2012, 02:59:52 am »
+1
Non per niente sei amico di Dorje.  XD

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Offline Ethan

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Re:l'autoproduzione
« Reply #31 on: June 21, 2012, 08:37:20 am »
+1
Il vino lo fa mio nonno[1].
 1. Ma sta per finire  :'(

Spero che sia più interessante dei classici vini dei contadini che, come ho detto nell'altro thread, sono buoni, al massimo, per condire l'insalata. ;)

:csadd:

tutto dipende dai tipi di uva che si utilizzano per fare il vino
mediamente è molto superiore a quello iperfiltrato che sa di acqua sporca e c'è tutto meno che vino  :om:
ti concedo che c'è gente che è proprio inetta nel farlo  :nono:

Noto che le tue conoscenze enologiche sono un po' scarse. Che la scelta dell'uva, in quanto materia prima, sia la fase principale mi pare più che ovvio, ma non basta certo questo per far si che un liquido rosso (o bianco) possa chiamarsi vino. Hai idea di quali siano le conoscenze da padroneggiare per ottenere un prodotto di qualità? Tu credi veramente che il contadino conosca le basi della chimica enologica o che sappia cosa sia il PH e come si interviene per correggerlo, qualora ce ne sia bisogno? Se per fare l'enologo ci vogliono tre anni di Università ci sarà pure un cavolo di motivo, non credi? :nono:

PS: provati un Montefalco Terre de trinci, del 2006, tanto per citare la prima cosa che mi è venuta in mente. Te la do io l'acqua sporca! ;)

Sono un autodidatta  e dalle mie parti il vino è un'antica e nobile arte  :)
Oscritto ovvietà perchè quelli sono gli errori più comuni,ma potrei parlare di fermentazione o temperatura ambientale e umidità  :pla:
Le basi della chimica enologica o il ph li lascio agli altri,come la laurea breve in non si sa bene cosa....
Solfiti e correttori li degustino gli altrui  palati :thsit:

p.s.
un taurasi '04 e poi mi dici  ;) 
« Last Edit: June 21, 2012, 08:49:32 am by ברק »

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Offline Aliena

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Re:l'autoproduzione
« Reply #32 on: June 21, 2012, 09:18:50 am »
+1
Il vino lo fa mio nonno[1].
 1. Ma sta per finire  :'(

Spero che sia più interessante dei classici vini dei contadini che, come ho detto nell'altro thread, sono buoni, al massimo, per condire l'insalata. ;)

:csadd:

tutto dipende dai tipi di uva che si utilizzano per fare il vino
mediamente è molto superiore a quello iperfiltrato che sa di acqua sporca e c'è tutto meno che vino  :om:
ti concedo che c'è gente che è proprio inetta nel farlo  :nono:

Noto che le tue conoscenze enologiche sono un po' scarse. Che la scelta dell'uva, in quanto materia prima, sia la fase principale mi pare più che ovvio, ma non basta certo questo per far si che un liquido rosso (o bianco) possa chiamarsi vino. Hai idea di quali siano le conoscenze da padroneggiare per ottenere un prodotto di qualità? Tu credi veramente che il contadino conosca le basi della chimica enologica o che sappia cosa sia il PH e come si interviene per correggerlo, qualora ce ne sia bisogno? Se per fare l'enologo ci vogliono tre anni di Università ci sarà pure un cavolo di motivo, non credi? :nono:

Mio papà divenne enologo facendo la scuola agraria, a suo tempo: in effetti doveva avere delle nozioni base per effettuare le analisi del vino.
Ma mio nonno faceva già prima un vino eccellente, da autodidatta.
Non generalizziamo: se da un lato è vero che ci sono le cosiddette "private" dove bevi cose scadenti ce ne sono tante altre in cui il vino è buono-buono. ;)
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Offline Marco C.

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Re:l'autoproduzione
« Reply #33 on: June 21, 2012, 10:14:58 am »
-1
Mio papà divenne enologo facendo la scuola agraria, a suo tempo: in effetti doveva avere delle nozioni base per effettuare le analisi del vino.
Ma mio nonno faceva già prima un vino eccellente, da autodidatta.
Non generalizziamo: se da un lato è vero che ci sono le cosiddette "private" dove bevi cose scadenti ce ne sono tante altre in cui il vino è buono-buono. ;)

Ma è ovvio, Alienuccia. Le eccezioni ci sono sempre, non sto dicendo il contrario. ;)

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Offline Marco C.

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Re:l'autoproduzione
« Reply #34 on: June 21, 2012, 10:34:07 am »
0
Sono un autodidatta  e dalle mie parti il vino è un'antica e nobile arte  :)
Le basi della chimica enologica o il ph li lascio agli altri,come la laurea breve in non si sa bene cosa....
Solfiti e correttori li degustino gli altrui  palati :thsit:

Se uno produce vino e poi lo vende - e, automaticamente diventa azienda vinicola (cantina) - deve sottostare a certi disciplinari, nonché a tante regole. Per fortuna, aggiungerei, altrimenti diventerebbe un puttanaio. Se, al contrario, si fa il vino per casa, o per i propri amici, il discorso cambia radicalmente: in questo caso del PH e delle conoscenze di Chimica enologica se ne può fare a meno. Mi pare un ragionamento abbastanza razionale. Poi, ripeto, ci sono pure i vini biologici, ma anche questi hanno disciplinari lunghi chilometri.

un taurasi '04 e poi mi dici  ;)

Non l'ho mai provato e sarà mia premura farlo. Comunque il Taurasi viene prodotto dalle aziende vinicole ed è un vino come tutti gli altri e, quindi, utilizza le stesse conoscenze dell'enologia moderna. ;)


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Offline Aliena

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Re:l'autoproduzione
« Reply #35 on: June 21, 2012, 10:55:30 am »
+2
Mio papà divenne enologo facendo la scuola agraria, a suo tempo: in effetti doveva avere delle nozioni base per effettuare le analisi del vino.
Ma mio nonno faceva già prima un vino eccellente, da autodidatta.
Non generalizziamo: se da un lato è vero che ci sono le cosiddette "private" dove bevi cose scadenti ce ne sono tante altre in cui il vino è buono-buono. ;)

Ma è ovvio, Alienuccia. Le eccezioni ci sono sempre, non sto dicendo il contrario. ;)
Beh, stai dicendo che mediamente il vino artigianale fa schifo, visto che quelli buoni sono "l'eccezione".
Mi sembri un tantino pessimista, oppure abiti in zone "alcolicamente svantaggiate", perchè, almeno dalle mie parti, non è decisamente la norma trovarne uno "buono per condirci l'insalata".
Peccato per te.  :)
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Offline Marco C.

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Re:l'autoproduzione
« Reply #36 on: June 21, 2012, 11:09:39 am »
0
Mio papà divenne enologo facendo la scuola agraria, a suo tempo: in effetti doveva avere delle nozioni base per effettuare le analisi del vino.
Ma mio nonno faceva già prima un vino eccellente, da autodidatta.
Non generalizziamo: se da un lato è vero che ci sono le cosiddette "private" dove bevi cose scadenti ce ne sono tante altre in cui il vino è buono-buono. ;)

Ma è ovvio, Alienuccia. Le eccezioni ci sono sempre, non sto dicendo il contrario. ;)
Beh, stai dicendo che mediamente il vino artigianale fa schifo, visto che quelli buoni sono "l'eccezione".
Mi sembri un tantino pessimista, oppure abiti in zone "alcolicamente svantaggiate", perchè, almeno dalle mie parti, non è decisamente la norma trovarne uno "buono per condirci l'insalata".
Peccato per te.  :)

Parlo per esperienza personale. Probabilmente, come dici tu, è un problema di territorio. Sta di fatto che dalle mie parti i vini artigianali dei contadini sono veramente pessimi e questo pensiero è condiviso un po' da tutti. Io sono un produttore e ti assicuro che parlare di vino con gli anziani del luogo - che poi sono loro che vengono da noi a chiedere consigli - è veramente frustrante. Fortuna che i giovani studiano e hanno la mente un po' più aperta! :nono:

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Offline nicola

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Re:l'autoproduzione
« Reply #37 on: June 21, 2012, 11:17:32 am »
0
Anche dalle mie parti c'è questa piaga del "vino del contadino". Lo fanno un po' tutti, stragrande maggioranza lo fanno male.

Agghiaccianti le cene con certi amici che "il vino lo porto io, di quello buono, lo fa uno che conosco". Di solito ci si ubriacava sempre il lavandino della cucina, a fine serata.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

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Offline Ethan

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Re:l'autoproduzione
« Reply #38 on: June 21, 2012, 11:29:14 am »
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Sono un autodidatta  e dalle mie parti il vino è un'antica e nobile arte  :)
Le basi della chimica enologica o il ph li lascio agli altri,come la laurea breve in non si sa bene cosa....
Solfiti e correttori li degustino gli altrui  palati :thsit:

Se uno produce vino e poi lo vende - e, automaticamente diventa azienda vinicola (cantina) - deve sottostare a certi disciplinari, nonché a tante regole. Per fortuna, aggiungerei, altrimenti diventerebbe un puttanaio. Se, al contrario, si fa il vino per casa, o per i propri amici, il discorso cambia radicalmente: in questo caso del PH e delle conoscenze di Chimica enologica se ne può fare a meno. Mi pare un ragionamento abbastanza razionale. Poi, ripeto, ci sono pure i vini biologici, ma anche questi hanno disciplinari lunghi chilometri.


Le regole esistono e vanno rispettate,ma questo non presuppone che siano giuste o sensate.
Ti ricordo che per via del comitato di gestione dell'ue è consentito l'utilizzo della segatura per l'invecchiamento e fa problemi per l'utilizzo delle botti in legno ( che contribuiscono in modo determinante sia all'invecchiamento che al gusto).
Senza contare filtraggio e fermentazione che portano ad una produzione qualitativamente mediocre e che necessita di una serie di correttori per modificarne sostanzialmente il sapore.
Un vino naturale (NON biologico) fatto bene, a mio modesto parere, sarà nettamente superiore.
Spoiler: show

Con le aziende vinicole basta parlare  ;)

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Offline Ethan

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Re:l'autoproduzione
« Reply #39 on: June 21, 2012, 11:32:27 am »
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Anche dalle mie parti c'è questa piaga del "vino del contadino". Lo fanno un po' tutti, stragrande maggioranza lo fanno male.

Agghiaccianti le cene con certi amici che "il vino lo porto io, di quello buono, lo fa uno che conosco". Di solito ci si ubriacava sempre il lavandino della cucina, a fine serata.

Non si tratta di vino del contadino ,ma di saper fare il vino con gli accorgimenti del caso  XD
Dipende molto anche dal tipo di vino che stiamo parlando,un solopaca avrà bisogno,durante la produzione, di meno accorgimenti di un fiano
« Last Edit: June 21, 2012, 11:34:53 am by ברק »


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Offline Chang Wei Fu

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Re:l'autoproduzione
« Reply #40 on: June 21, 2012, 11:44:44 am »
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Mi pare di aver letto che il vino biologico, perlomeno in Italia, e' denominato tale solamente qualora l'uva utilizzata sia biologica...tutto il resto del processo puo' far uso di qualsiasi cosa, sbaglio?

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Offline Marco C.

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Re:l'autoproduzione
« Reply #41 on: June 21, 2012, 12:00:30 pm »
0
Le regole esistono e vanno rispettate, ma questo non presuppone che siano giuste o sensate.

Qualcuno deve stabilire se lo sono o meno. Chi si deve prendere questa responsabilità? Se facciamo un discorso tecnico dobbiamo vedere cosa ci dice l'enologia e la chimica. Non credo che l'opinione personale dell'appassionato di turno abbia una valenza scientifica maggiore. ;)

Ti ricordo che per via del comitato di gestione dell'ue è consentito l'utilizzo della segatura per l'invecchiamento e fa problemi per l'utilizzo delle botti in legno ( che contribuiscono in modo determinante sia all'invecchiamento che al gusto).

In questo ti do ragione, ma siamo di fronte ad una scelta politica e non necessariamente tecnica.
Comunque, per il sapore c'è l'affinamento in barrique. Ciò che è vietato fare nelle botti di legno è la vinificazione, che avviene prima.

Senza contare filtraggio e fermentazione che portano ad una produzione qualitativamente mediocre e che necessita di una serie di correttori per modificarne sostanzialmente il sapore.
Un vino naturale (NON biologico) fatto bene, a mio modesto parere, sarà nettamente superiore.
Spoiler: show

Con le aziende vinicole basta parlare  ;)


Filtrare il vino non è obbligatorio, in genere lo si fa per motivi prettamente estetici (ma non solo!) e, francamente, non ci vedo nulla di male. Io, personalmente, preferisco i vini filtrati, ma in commercio ce ne sono anche di non filtrati o, comunque, filtrati poco. Non vedo dove sia il problema. Ognuno sceglie ciò che preferisce. Comunque i correttivi non si usano a causa della filtrazione, ma per motivi ben diversi che avvengono nelle prime fasi della vinificazione.
« Last Edit: June 21, 2012, 12:03:02 pm by Marco C. »

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Offline Marco C.

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Re:l'autoproduzione
« Reply #42 on: June 21, 2012, 12:17:22 pm »
0
Mi pare di aver letto che il vino biologico, perlomeno in Italia, e' denominato tale solamente qualora l'uva utilizzata sia biologica...tutto il resto del processo puo' far uso di qualsiasi cosa, sbaglio?

Non sono ferrato in ambito biologico. Comunque la normativa italiana, a differenza di quella francese, è ancora lasciata al caso. Sta di fatto che molte sostanze chimiche, come il biossido di zolfo, si possono tranquillamente usare, con la piccola differenza che le quantità devono essere un po' inferiori a quelle normalmente impiegate nei vini classici; a patto, però, che la vinificazione avvenga immediatamente e che si abbia a disposizione uve di ottima qualità.

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Offline Diego

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Re:l'autoproduzione
« Reply #43 on: June 21, 2012, 12:19:21 pm »
0
Non sono un intenditore di vino e non ne bevo neppure regolarmente. Sono solo un contadino e forse anche un vinificatore mancato per zona di residenza e famiglia. Insomma le mie sono davvero due braccia rubate all'agricoltura.  XD
Parlo soprattutto basandomi su ore di ascolto negli anni di molte persone di vario tipo che hanno a che fare col vino quotidianamente, non solo a tavola.

Secondo me il giudizio sul vino è abbastanza soggettivo nel senso che essendo influenzato dal gusto entra in gioco la componente delle abitudini della zona o della persona. Per vendere oggi si gioca sulla promozione del prodotto e quindi pure con la necessità di adeguarsi a una standardizzazione dei gusti per essere da un lato riconoscibili e apprezzati dal (target del) potenziale consumatore e un minimo di particolarità per promuovere la propria firma.

La bravura dell'enologo, grazie proprio alla chimica sta spesso in questo. A un buon enologo per vinificare e fare un buon “vino” al palato che esalti degustatori e clienti tecnicamente oggi non serve neppure l'uva.
Anzi un vino molto genuino e naturale in tutto per tutto con uva di prima qualità per assurdo oggi rischierebbe di non essere neppure apprezzato o vendibile per le abitudini del mercato.

Gli enologi (e direi pure la chimica e pure le sostanze artificiali) servono e sono utili nelle cantine.
Visto che bello (in questo caso) buono è quello che piace, quello sul vino buono rimane però un argomento abbastanza soggettivo e più complesso di quello che sembra.

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Offline Marco C.

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Re:l'autoproduzione
« Reply #44 on: June 21, 2012, 12:19:39 pm »
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Anche dalle mie parti c'è questa piaga del "vino del contadino". Lo fanno un po' tutti, stragrande maggioranza lo fanno male.

Agghiaccianti le cene con certi amici che "il vino lo porto io, di quello buono, lo fa uno che conosco". Di solito ci si ubriacava sempre il lavandino della cucina, a fine serata.

 :)