Questo thread fa parte del ciclo "
Malleus Cazzarum"
Come altre parti di questa grande discussione i temi trattati questa volta non saranno legati unicamente al fenomeno dei cazzari, quanto piuttosto a un certo tipo di malcostume di pensiero che affligge le arti marziali e che solo in alcuni cosi incontra le pratiche disoneste.
A un certo punto del loro percorso alcuni praticanti di arti marziali, solitamente le arti marziali tradizionali, si affacciano alla complessita' del panorama marziale.
Allugano il loro sguardo oltre i confini del loro stagno.
Quando il giovane girino si rende conto di essere in una palude, immerso nel putridume, la reazione e' solitamente una: sentirsi speciale.
Certo, molte scuole di xyz fanno schifo, il livello e' basso,la pratica approssimativa, i praticanti "volgari, non ci sono velleita' spirituali e tutto sommato sembrano solo dei poveracci che scimmiottano malamente guerrieri di altri tempi e culture.
e zac! scatta l'ego in modalita' salvaguardia!
Io,la mia scuola,il mio maestro, sono/e' speciale.
La vera comprensione dello spirito di una disciplina.
I veri allenamenti.
Le vere tecniche.
E questo serve al nostro cervello per proteggerci, e' una forma di resistenza al cambiamento. Abbiamo dedicato molto a una pratica, non possiamo rinnegarla.
Non possiamo nemmeno ammettere di essere uno dei tanti.
Spesso le arti marziali diventano una delle motivazioni forti di una persona, una cosa che in un certo grado ti definisce.
Se sono una risposta al bisogno di sentirsi piu' forti e meno indifesi, se le vediamo come strumento per una crescita dello sprito, allora abbiamo bisogno di sentirci diversi dagli altri. Sentirci migliori degli altri.
Spesso la cosa si manifesta in pensieri in cui ci si considera "guerrieri". E' fortemente legato ai motivi per cui i marzialisti non riescono a considerarsi "gente con un hobby" o "sportivi". C'e' bisogno di un riconoscimento.
E c'e' un feticismo per la fatica e le prove disumane. Quelle che non sono per tutti.
..."non sono per tutti" e' una delle frasi ricorrenti delle am. Salvo poi avere davvero "tutti" nei corsi,dalla signora di mezza eta' al dopolavorista, al ciccione che schiatta dopo una paio di minuti di corsa (spesso questo e' pure maestro...)
Ed e' per questi motivi che e' inaccettabile sentirsi come gli altri, o peggio scoprire che dei comuni "sportivi" (e non dico sport da combattimento, basta uno spor qualsiasi) spesso si fanno un culo assai maggiore!
Ma questa e' la verita', non c'e' niente di speciale.
E se vi sentite speciali significa che avete iniziato a guardare fuori, non fermatevi e continuate su questa strada.
Forse e' cosi' che si impara qualcosa sull'abusata parola <
UMILTA'> .
Tl;dr:Sentirsi speciali e' al contempo maledizione e primo passo verso la luce.
Perche' ti accorgi che le am sono costruite sulla menzogna.
MA cerchi il compromesso, e decidi che tu sei diverso, da te si fa la vera AM,quella cazzuta.
da qui ci son solo due strade:
Apri gli occhi.
Ti nascondi nel tuo mondo fatato.
Tu non sei un delicato e irripetibile fiocco di neve. Tu sei la stessa materia organica deperibile di chiunque altro e noi tutti siamo parte dello stesso cumulo in decomposizione.Chuck Palahniuk
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