- In un'ottica di dp non mi fido di queste lunghe sequenze, non dobbiamo fiaccare l'avversario o "cercare per forza" il ko; è più prudente chiudere subito la distanza, cercare il contatto e prendere il controllo.
Concettualmente concordo. Una marea di sequenze didattiche di kali sono organizzate in quest'ottica da “subito dentro e al sodo”.
L'idea di fondo rimane valida ma in modalità non collaborativa, tranquillissimo sparring di “pugilato”, con tutte le “controindicazioni” che può avere, senza scambiare un minimo, però a me non viene (con avversari di livello analogo non ho visto riuscirci neppure altri).
Si riesce a tagliare bene la distanza ma di solito colpendo e con combinazioni apripista, mai con colpi singoli.
Con guantini e gomiti va un po' meglio ma senza protezione attiva e mobile, e fuoco di copertura (scusate ma leggendo in questo periodo libri con argomenti da “mimetica” sto cominciando a parlare come il mio caporale missilone a naja) in avvicinamento, anche se in qualche modo non ho beccato il primo, mi faccio centrare dal secondo o terzo colpo della combinazione e valutandoli come mio solito con due pesi e due misure diverse i colpi presi da quelli dati...
Sull'idea dell'immediata chiusura di distanza avevo chiacchierato sia nel kali sia nel km. In sostanza ho ricevuto conferme in entrambi alla mia visione.
Nel kali “devi scambiare e allenarti tanto, tanto, tanto per migliorare il timing il più possibile e giocartela al meglio”.
Con un paio di insegnanti di km una volta manifestata l'idea che ci vuole un timing davvero notevole per alcune difese proposte sui pugni (semplice non fa rima affatto con facile) che facevano leva sull'anticipo/intercettazione “una combinazione tirata come si deve la prendi e la porti a casa”.