sì, è vero.. però ci sono alcuni ambienti che sono rimasti un po' indietro.. diciamo che la maggior parte di loro ha avuto il prosciutto sugli occhi per una trentina d'anni. per questo i praticanti di oggi si stanno facendo il mazzo, per riportarsi al pari con i progressi fatti dalle altre discipline mentre la loro era cristallizzata. secondo me questo fenomeno è almeno in parte dovuto al fatto che in quei trent'anni queste discipline hanno conosciuto ampia diffusione in aree in cui prima erano assenti, per cui lo stato dell'arte era fortemente vincolato alle singole personalità che hanno portato nel mondo la disciplina. non a caso le uniche grosse rivoluzioni nel karate dell'ultimo secolo (la nascita degli stili a contatto pieno) hanno avuto origine proprio in giappone, dove la realtà del karate era già consolidata, e non in uno degli stati che lo aveva conosciuto di recente
Molto condivisibile
Da un lato ci sono gli ultraconservatori. Dall'altro ci sono coloro che hanno buttato via il Karate (e probabilmente hanno fatto bene) perchè hanno trovato di meglio.
Ma ci sono anche delle sfumature in mezzo...
Si che ti spieghi. Infatti non capisco di cosa ti stupisci. In fondo ogni disciplina evolve in contesti differenti e... Soprattutto per ignoranza passata abbiamo spesso assistito allo sviluppo di rami "secchi". Quello che conta è che comunque, tolti tutti i rami secchi, restino tronchi belli robusti, rigogliosi e forti (come Ryujin).
(forse
)
Lui non si vuole disfare del Karate, anzi tutt'altro, vuole scoprire e riscoprire un Karate efficace e completo, libero da miti e leggende, slegato da ritualità e false convinzioni, come presumibilmente era quando ai praticanti serviva, ma ricollocato ai tempi nostri.
Questo si sarebbe già dovuto fare da almeno cinquant'anni. Curioso è il fatto che ancora oggi, nel 2012, si cerchi e si ricerchi un Karate razionale e che funzioni.
E' naturale che tutte le discipline da comattimento evolvano, non penso sia curioso.
Ovvio che è naturale, ma io parlavo di una cosa diversa. Non ho mai visto un pugile o un lottatore farsi tanti problemi sulla sua pratica. Nel Karate, invece (e non solo!) si è sempre alla ricerca di qualcosa.
Se una disciplina è funzionale e allenata secondo i criteri che la scienza e la medicina dello sport ci mettono a disposizione, la normale evoluzione di cui parli avviene con gli anni e senza che il praticante di turno esca matto e si chieda sempre perché ciò che fa non è efficace, concreto o, comunque, come lui vorrebbe. Mi spiego?
Chiedersi le cose è lecito, l'importante è che prima o poi ci si riesca a dare qualche risposta
La scienza e la medicina dello sport sono ingredienti che sono sempre mancati nel Karate (ma pure in moltissime palestre di SdC, ma pure al di fuori delle discipline da combattimento) ed è mia premura studiare per integrarle.
Per me è troppo tardi, ma lo faccio per chi andrà avanti dopo di me.