Ritornando a più sopra - e giusto per la curiosità che un giorno di pioggia al mare e il figlio che dormicchia ti permettono - anche io mi credo quali siano gli apporti esclusivi del dachengquan-yiquan.
Tolto che è più di moda in "certi" ambienti... la propriocezione o come si chiama fine a se stessa la sviluppo "meglio" in altro modo - per esempio, gli amici bodybuilder di mia figlia, grazie ai quali ho imparato ad apprezzare una metodica che, anni fa, disprezzavo, dimostrano facilmente una migliore capacità di controllo muscolare di qualsiasi artista marziale io abbia mai incontrato; e dimostrano maggiore forza, potenza eccetera - tutto questo a livello "raw", escludendo, cioè, il gesto tecnico vero e proprio.
Idem - gli amici judoka, concui in passato ho avuto modo id vagliare i benefici e i limiti delle proiezioni dell'aikido, dimostrano un'invidiabile capacità di lotta, sensibilità alle forze, radicamento, equilibrio dinamico eccetera... senza aver mai praticato ZZ. E - mi si critichi pure - la forza esplosiva di tanti ragazzi del vietvodao che ho visto praticare al paesino supera quella dei folli dello iken (yiquan, in giapponese) con cui praticavo a Osaka. E mi sembrano più equilibrati, psicologicamente...
Quindi ripongo la domanda: dove sta il vantaggio di passare due ore al giorno fermo immobile in piedi? Che, tra l'altro, è anche una pratica innaturale?