9 ) PREPARAZIONE FISICA E ALIMENTAZIONE: chi non gareggia (la grande maggioranza) non si pone proprio il problema giustificando con mille teorie astruse la propria assenza di preparazione fisica, chi fa gare non trova categorie di peso (se non molto approssimative), la prestazione atletica richiesta non ha una grande durata nel tempo (i kata li fai anche con la panza, anzi molti li ritengono più maestosi se fatti da uno con una trippa gonfia chiamata "hara") e alla fine se perdi pace. La preparazione fisica in genere è approssimativa, tranne che per gli agonisti di punta che vengono seguiti meglio ed a cui vengono affidate tabelle di preparazione da fare RIGOROSAMENTE fuori dall'orario delle lezioni. Per quello che ho potuto vedere e sperimentare, tali preparazioni sono comunque sempre secondarie rispetto alla perfezione stilistica ed alla conoscenza delle forme da eseguire. L'alimentazione invece riveste un punto drammatico, fatto di un misto di miti desueti e sfoggio di machismo... se sei un vero "duro" come i samurai che uccidevano i contadini (bella forza eh...) sui campi di battaglia devi bere 3 litri di birra a pasto, mangiare 8 salsicce dopo lo stage della domenica in cui sei a malapena sudato, e fare il rutto più sonoro prima del caffè...e in preparazione di una gara seguirai degli accorgimenti di massima lasciati però molto all'improvvisazione empirica. Ovviamente poi ci sono quelli che per passione ed intelligenza personale ci tengono ad avere una forma fisica all'altezza e seguono perlopiù in autonomia regimi alimentari ed atletici moderni... e guardacaso poi vincono... ah, già "ma il piede non era perfettamente girato e le pause non erano giuste".
Ci sarebbero molti altri aspetti da analizzare, che forse emergeranno in una discussione se vorrete contribuire aggiungendo aspetti delle AMT che vi interessano e che possiamo discutere alla luce di quello che nel mio piccolo ho sperimentato.
Quelli che mi leggono credo che a questo punto penseranno
"ma insomma,a volte lo difendi e a volte lo accusi, quale cavolo è la tua opinione definitiva del Karate?"... ho quindi provato a farmi delle domande sulla base degli spunti che ho tratto dai vostri interventi sia pubblici che privati, ed a dare delle risposte.
ALCUNE CONSIDERAZIONI : dopo quello che ho scritto ci tengo a tirare alcune somme, sempre ovviamente provvisorie, rispetto a ciò che ho maturato rispetto alle AMT alla luce della mia nuova pratica.
Il Karate (e altre cose assimilabili) fa schifo ? Secondo me NO. No perché comunque vi ho tratto negli anni tanti stimoli e tanti miglioramenti del mio modo di essere, sia fisico che mentale. Determinazione, senso della disciplina, approccio volto ad approfondire una cultura affascinate, spunti di approfondimento su temi che mi sono cari e che vanno oltre le AM.
Avrei potuto apprenderle anche altrove ? In forme diverse sicuramente sì, ma ovviamente non esattamente le stesse e con le stesse metodologie.
E se avessi fatto altro ? Chi lo sa ? Ognuno è frutto delle proprie esperienze che nascono da particolari mix di variabili come il luogo in cui si abita, la famiglia, gli amici, gli ambienti frequentati... e da tutto questo deriva anche l'individuazione di una passione, una disciplina ed una palestra. Quindi non è il caso di rimpiangere il fantomatico "tempo perduto" perché perduto non è mai... casomai è opportuno trarre dall'esperienza delle chiavi di lettura per poter in futuro individuare ed affrontare per tempo situazioni da evitare.
Ti senti superiore a quelli che ancora lo praticano, ai tuoi ex compagni ? Decisamente NO, nel senso che sono perlopiù persone che rispetto e che stimo, con cui ho condiviso tanti momenti e che in alcuni casi sono convinto mi farebbero anche il mazzo in caso di un confronto fisico (cosa non trascurabile). Tra l'altro come ho già scritto non mi credo "arrivato". Tuttavia su una cosa mi sento quantomeno più aggiornato, o comunque più padrone di un approccio utile in tanti settori della vita: la voglia di sperimentare, di verificare e anche di prendersi delle responsabilità. Ad esempio quella di mettere in discussione la dottrina calata dall'alto, perché non si può vedere gente che fa karate da 30 anni e che ancora non esce di una virgola da quello che gli insegnano i gradi superiori, colti da sacro timore di infrangere leggi soprannaturali. Per quello sì, vorrei che tanti di loro avessero questo stimolo perché sicuramente il karate ne beneficerebbe enormemente e tornerebbe ad esprimere il meglio del suo potenziale, ad attrarre gente grintosa e forte, a competere con le altre discipline di combattimento come immagine e come contenuti.
Consiglieresti a qualcuno di fare Karate ? A chi è digiuno di AM e mi chiede dove iniziare a capire cosa fare, a chi ha dei figli che vogliono disciplinarsi ed imparare uno sport formativo, consiglio tuttora di fare karate dove lo praticavo io. Lo consiglio anche a chi cerca dalla pratica particolari aspetti, a chi cerca magari di acquisire fiducia in sé stesso ma non è pronto a prendere gragnuole di cazzotti, MA LO FA CON ONESTA' INTELLETTUALE (tornerò su questo punto) e avendone presenti pregi e difetti. Ovviamente a tanti, in base a ciò che cercano o a come si pongono, lo sconsiglio anche. Soprattutto se sono giovani, forti e grintosi... consiglio di fare pugilato
Ma quindi ? Ma quindi si tratta tutto, a mio parere, di chiarezza di scopi e di onestà intellettuale di chi insegna e di chi vuole apprendere. Se piace studiare aspetti di cultura giapponese, se piace un certo tipo di ambiente (che per alcuni aspetti potrei arrivare a definire "settario) e di disciplina, se piace proprio esteticamente e motoriamente... è una bella pratica valida quanto e più di altre. A patto che non ci si faccia illusioni sul combattimento da strada e la difesa da orde di barbari, a patto che non si cerchi un ambiente chiuso e autoreferenziale in cui sentirsi dei samurai picchiando makiwara (ogni morte di Papa) e facendo gare a tavola di mangiate e bevute, a patto di non avere tendenze a diventare succubi e dipendenti da figure paternalistiche. Con queste premesse e con un approccio schietto, critico e sincero sugli obiettivi, non ci sono particolari controindicazioni... a parte alle articolazioni delle gambe.