Un tempo [cut] ritenevo che anche il Baguazhang andasse "linearizzato", quindi adattato in primis al combattimento uno contro uno, studiando come portare le tecniche a partire da un avversario posto di fronte e a corta distanza
Salve TakuanZen,
secondo la mia modesta opinione, quanto scrivi è esattamente ciò che andrebbe fatto nello studio e nella pratica del Baguazhang, ad eccezione della “linearizzazione”
[1].
Nel Baguazhang di Wang Shujin
[2], per quello che ne ho capito io
[3], diversi movimenti sono già “lineari”; solo che, a differenza di quanto mostrato nel video, lo sono su una distanza molto ridotta, una distanza tale da poter quasi “abbracciare” l’avversario.
Secondo la mia opinione, a differenza di quanto si vede nel video, le braccia servono/dovrebbero servire a mantenere la distanza e non ad entrare in contatto con l’avversario. Se quella mostrata nel video è una situazione “dimostrativa” di sparring, lo è in un modo sbagliato: se l’avversario è così gentile da appoggiare il dorso della sua mano contro il dorso della mia mano, non sarebbe più “pratico” afferrargli il polso (e poi a seguire azioni a libera scelta), piuttosto che saltagli addosso?
Sulla “accondiscendenza” dello sparring partner non mi pronuncio... Solo mi domando: va bene che sono video promozionali, ma un maestro non dovrebbe insegnare (anche) a difendersi da situazioni come quelle mostrate? Che il maestro (ogni maestro, non solo quello del video in questione) sia il più forte e veloce dell’universo è scontato e non lo discuto nemmeno, ma vedere un allievo che riesce anche semplicemente ad abbozzare una difesa, non potrebbe avere un effetto promozionale più elevato?
e non semplicemente girando come si vede fare in giro.
La “classica” camminata in cerchio, a mio parere funzionale in allenamento, in combattimento dovrebbe tradursi in movimenti di evasione/evitamento della linea d’attacco dell’avversario: prima che ci sia l’attacco, per rendersi “prede” meno facili e per guadagnare una posizione più favorevole, con traiettorie circolari a raggio medio-grande (senza necessariamente girarare intorno all’avversario!); durante l’attacco, per evitare l’attacco, con traiettorie circolari a raggio stretto o strettissimo, e contemporaneamente contrattaccare. Se tutto questo è andato a buon fine
[4], entrano in gioco i movimenti “lineari”, per chiudere rapidamente la distanza, ostacolare/impedire i colpi e (a seconda della situazione) colpire, spingere, afferrare, proiettare, ecc...
quando credevo molto di più nelle applicazioni
Per crederci bisognerebbe provarle. E per provare davvero le applicazioni del Baguazhang (almeno di quello di Wang Shujin) credo sia necessario essere talmente vicini allo sparring partner da riuscire a sentire tutte le sfumature di odore del suo sudore e del suo alito e persino da contargli i foruncoli del viso e i punti neri sul naso...
P.S. Questo in teoria. In pratica... bisognerebbe provare! Le mie sono per lo più risultato di elucubrazioni mentali e non di pratica-praticata, purtroppo. Perciò, se ho scritto castronerie, sentitevi pure autorizzati a mazzolare pesantemente, non potrà farmi che bene...