Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"

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Offline Takuanzen

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Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« on: July 31, 2012, 14:14:31 pm »
+9
Ryu, aspetto con grande ansia. anche perché la questione 'risultato massimo nel breve termine Vs una pratica lunga una vita' mi è sempre sembrata una gran bufala da ciarlatani. infatti nel leggerla da fra' Tak ho sgranato gli occhi, però mi viene il dubbio che abbia sviscerato la questione più a fondo di quanto l'abbia fatta io, e che io non l'abbia quindi letta nel modo corretto. infatti mi piacerebbe molto se voleste approfondire (casomai parte lo spinoff)

La differenza a cui mi riferivo non c'entrava in maniera essenziale con la distinzione Oriente/Occidente. Cercherò di spiegare problemi complessi che mi stanno confondendo da un pezzo, chiedete pure chiarificazioni.
Inizio con un piccolo aneddoto personale:
All'ultimo stage con i maestri della scuola Cheng Ming quand'eravamo a pranzo, chiesi al maestro Wang Fu Lai cosa ne pensava riguardo alla crisi attuale delle Arti Marziali Tradizionali di fronte alla maggiore efficacia dimostrata dagli Sdc. Lui, grazie all'interprete che faceva comunque molta fatica a tradurre certi  termini o concetti, che non dovevo interessarmi di questo e dovevo solo aspirare e allenarmi per raggiungere quello che si potrebbe tradurre con difficoltà con "uomo perfetto" o "uomo integrale".
Il che aveva delle evidenti caratteristiche spirituali, morali e sociali (potrei includervi, in senso lato anche "politiche"!!)
Da un certo punto di vista rifiutavo quella risposta ai miei dubbi amletici, poi, riflettendoci sopra,ho iniziato a comprendere che era quello, al di là della mia ricerca di efficacia in combattimento, quello che loro cercavano. Non sto dicendo che sia superiore o più alto, semplicemente era una cosa diversa, un altro obbiettivo, che non ha apparente relazione con il primo.
Sono arrivato all'idea che lo scopo delle Arti Marziali Tradizionali (uso quest'ultima parola mettendola temporaneamente tra parentesi) sia quello. Non so se sia antico, non lo credo. Sicuramente lo scopo antico era la battaglia e quindi l'utilizzazione più rapida possibile in combattimento. Tutte queste derivazioni sono indubbiamente codificate in epoca moderna, ma risalire a cos'erano le arti marziali prima di quella codifica da "epoca di pace" è praticamente impossibile, vista la lacunosità di documenti e fonti dell'epoca a riguardo.
Con la frase "L'arte marziale si sviluppa lungo un intera vita" oppure, ancora meglio "L'arte marziale coincide con la vita stessa" intendo proprio dire che nelle culture cosiddette "tradizionali"[1] vi erano tutta una serie di complessi riferimenti a tutti gli ambiti della vita quotidiana, che comprendevano l'intero specchio di attività dell'uomo. Lo definirei, sulla scorta di alcuni interessanti concetti proposti da alcuni antropologi (Remotti: http://it.wikipedia.org/wiki/Antropopoiesi) come un progetto di "Antropopoiesi", cioè di costruzione di una certa tipologia di essere umano. Sono convinto che anche nelle arti occidentali si possano ritrovare modelli simili.
Chiudo con un altro aneddoto: visitando un bellissimo Museo di Arte Orientale a Budapest questa primavera, ho potuto riscontrare la somiglianza di alcune posizioni delle mani di alcune statue religiose o mitologiche cinesi con gesti che ritrovavo nelle forme degli stili cinesi che ho studiato, i cui nomi infatti comprendevano riferimenti a Buddha o al Saggio ecc... Anche qui vi troviamo riferimenti "altri", non immediatamente riconducibili al combattimento. Mi è balenato un lampo, che si collegava a tanti dubbi: e se quei movimenti non avessero alcun collegamento con il combattimento, ma invece molti più legami con i contenuti espressi da quelle statue? :thsit:
 1. Ho delle riflessioni ulteriori su quel termine, ma vi prego mettiamolo un attimo tra parentesi. Prometto in seguito di rimediare...
« Last Edit: July 31, 2012, 14:28:52 pm by TakuanZen »

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Joker

Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #1 on: July 31, 2012, 14:34:01 pm »
+5
:+1: non solo per aver speso tempo a spiegarti, ma anche perche' la ricerca di "completezza" su se stessi e' un tema a me caro, ma troppo spesso banalizzato sui forum (di la' soprattutto).  :whistle:

un piccola digressione:

Spoiler: show
Tanto per chiarire, non e' un argomento esclusivamente orientale: il nostro buon Leonardo da Vinci era particolarmente attento a sviluppare la propria persona in tutti i campi del sapere e del fare: sul piano teorico si interesso' di tantissime discipline, scientifiche, tecniche e filosofiche; sul piano materiale sembra che curasse il proprio corpo ad un livello sopra la media per la sua epoca, partecipando anche a giochi che potremmo definire "protosport". Il suo famoso Uomo Vitruviano significa anche questo: "all-round man", l'uomo "a tutto tondo", l'uomo impegnato in tutte le attivita' umane, per quanto diverse tra loro.

Penso ci siano anche altri riferimenti nella nostra storia e cultura, dal (apparentemente) banale motto latino "mens sana in corpore sano" in poi  ;)

Quel che manca forse piu' di tutto e' l'aspetto spirituale, che e' stato visto a lungo come inconciliabile con la scienza e le discipline "fisiche"...soprattutto in ottica cristiana, vedasi ad esempiogli eccessi del "contemptus mundi"...
« Last Edit: July 31, 2012, 14:36:11 pm by Jolly Roger »

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #2 on: July 31, 2012, 14:35:43 pm »
0
Grande takuan mi piacciono certi 3d
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline Dipper

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #3 on: July 31, 2012, 16:37:21 pm »
0
Per seguire :thsit:
継続は力なり 空手の修業は一生である
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Offline Luca Bagnoli

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #4 on: July 31, 2012, 17:05:30 pm »
+4
Io credo che , appunto , il fulcro della questione sia da individuarsi nella " scala di priorità " all'interno della quale un'attività si colloca. Senza voler inneggiare al dilettantismo e senza sminuire l'importanza del " tendere all'eccellenza " in qualunque ambito dell'umana attività , mi sento di dire che in molti casi siamo non solo costretti ma anche avvantaggiati dal renderci conto che certe attività per noi collaterali possono benissimo essere praticate senza la pretesa della " scientificità ". L'agonista di un qualunque sport , presumibilmente pone la vittoria nella sua disciplina tra i primi posti e quindi è giusto che curi alimentazione , preparazione atletica , allenamento tecnico ecc ecc in modo da essere al top delle sue possibilità. Sicuramente chi pratica il kendo o la boxe tanto per sgranchirsi un po' o divertirsi o passare il tempo non ha bisogno di iperstressarsi fisicamente e mentalmente con cose che non sono per lui indispensabili ... Mi ricordo il compianto Stufo quando diceva di divertirsi e non preoccuparsi che tanto alla punto afere il meccanico della f1 non serve a niente e anzi ...


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Offline Barvo Iommi

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #5 on: July 31, 2012, 17:21:23 pm »
+3
secondo me la chiave del discorso è:
"mai fare domande ad un cinese mentre mangia"  XD

bel 3d ora leggo meglio

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #6 on: July 31, 2012, 18:46:47 pm »
+5
Condivido in larga misura il discorso di takuan, le uniche riserve non sono tanto ai contenuti in se quanto alla contestualizzazione.

Cerco di spiegarmi.

Io credo che quasi ogni attivita' umana possa "coincidere con la vita stessa" e portare a creare un determinato tipo di uomo.

I pugilato crea pugili, la formula uno piloti,la pittura pittori.
Questo quando una persona plasma la propria esistenza su una unica attivita', cercando il piu' possibile di incarnarne i suoi principi.


Questo tuttavia, oltre ad essere molto raro, poiche' non basta praticar pugilato per essere "pugile",ne' dipingere per essere "pittore"[1], ha ampi aspetti negativi.
Intendo sopratutto la monodimensionalita' di una persona.
Investire tutta la propria esistenza in una direzione e' una riduzione dell'uomo,non un suo accrescimento.
Questo dovrebbe piuttosto tendere ad essere poliedrico, multiforme, polutropon.

Cosi' come bisogna prendere atto del fatto che la cultura sta profondamente cambiando,passando da una intensiva ad una estensiva.
Anche nelle arti marziali, non si studia piu' una sola disciplina per tutta la vita,ma si studia tutto.


Insomma,il mito della vita marziale ominicomprensiva sta tramontando e bisogna dargli il colpo di grazia.
Non c'e' piu' bisogno di arraffazzonare elementi di spiritualita',di filosofia, di allenamento fisico nella propria pratica marziale inseguendo senza motivo una autonomia di questa arte/disciplina, molto meglio aprirsi e rivolgersi ad altri specialisti, esplorare ed unire saperi diversi.
Filosofia sui libri, spiritualita nel tempio (qualsiasi esso sia),allenamento fisico in palestra, tecnica sul tatami.


 1. e allora chi pratica arti marziali non e' marzialista, praticar 3-4-5 volte alla settimana non fa di noi marizialisti, come studiare tutti i giorni filosofia per almeno 6 ore non fa cmq di me un filosofo
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
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SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Saburo Sakai

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #7 on: August 01, 2012, 08:57:10 am »
+1
Bel tema e begli interventi. :)

Semmai il discorso è legato anche all'usura del praticante. Una disciplina che mira all'ottenimento del risultato agonistico prevede un picco delle prestazioni legato a particolari fattori, per creare alcuni dei quali l'atleta sottopone il proprio organismo a sollecitazioni che non sono pensate in un'ottica di preservazione a lungo termine.

Alcune discipline, a torto o a ragione, sono strutturate in modo da essere adattabili a vari perdiodi/condizioni della vita del praticante, fermo restando che difficilmente in questa ottica si raggiungeranno dei picchi prestazionali. Sta semmai alla chiarezza dei Maestri/istruttori informare correttamente il praticante in tal senso, senza spacciare quello che propongono come temibilissimo metodo di combattimento definitivo, quanto piuttosto come un percorso di vita legato ad un impegno costante e duraturo, che comprende anche importanti elementi di sport/autodifesa ma che non mira all'eccellenza in nessuno dei due campi.

Dipende molto dall'ottica con cui si pratica. Io ad esempio, passando al pugilato, ho deciso di sfruttare le ultime opportunità di fare agonismo serio, perché ho messo sul piatto della bilancia vari fattori ed ho concluso che per me era più importante trovare nuovi stimoli mentali piuttosto che preservarmi da un certo tipo di usura legata alla ricerca della prestazione e/o traumatica. Però sono scelte, è bello che vi sia l'opportunità di potersi orientare in entrambe le direzioni. Certo che per quello che vedo, i pugili in media hanno una "vita" sportiva molto più breve, in quanto la disciplina non è strutturata nell'ottica di preservare il praticante il più lungo tempo possibile, o di offrirgli vari approcci in base a diverse esigenze legate ai fattori sopra citati.

Ecco perché prima o poi mi piacerebbe tornare al Karate (attuale, non considero quello "alla morte" di una volta), tanto per fare un esempio.

 :)
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Barvo Iommi

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #8 on: August 01, 2012, 09:31:43 am »
+3
Io non credo a quello che dice il maestro, le qualità dell'uomo si trovano in altre maniere, non allenandosi e soprattutto non allenandosi per una vita, credo anche che sia sbagliato affidarsi ad una pratica lunga che non abbia comunque dei risultati costanti e tangibili, la vita è una cosa così leggera e insensata nella sua progressione che mi sembra un peccato passarla così  :)

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Offline Takuanzen

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #9 on: August 01, 2012, 13:17:14 pm »
+1
Grazie a tutti per gli interessanti interventi: è bello avere una comunità in cui poter dialogare insieme!! :-* :-*
Inizio ad estrarre qualche pezzo che mi ha colpito:
Penso ci siano anche altri riferimenti nella nostra storia e cultura, dal (apparentemente) banale motto latino "mens sana in corpore sano" in poi  ;)

Quel che manca forse piu' di tutto e' l'aspetto spirituale, che e' stato visto a lungo come inconciliabile con la scienza e le discipline "fisiche"...soprattutto in ottica cristiana, vedasi ad esempiogli eccessi del "contemptus mundi"...[/spoiler]
Ma infatti anche nella nostra cultura vi sono dei riferimenti straordinari. Prendo spunto dalla tua ultima precisazione, con una riserva: non credo affatto che quello che manchi sia l'aspetto spirituale e anche l'inconciliabilità tra scienza e spiritualità/religione è una tendenza esclusivamente contemporanea e non esclusiva: sono esistiti dei veri e propri "geni enciclopedici" (Goethe, Leibniz, Pascal e, più recentemente, Teilhard de Chardin) che credevano nella conciliazione tra i due piani, esprimendosi -non so assolutamente come abbiano fatto!!- a livelli straordinari in entrambi i campi, e non solo in quelli. :)

Io credo che , appunto , il fulcro della questione sia da individuarsi nella " scala di priorità " all'interno della quale un'attività si colloca. Senza voler inneggiare al dilettantismo e senza sminuire l'importanza del " tendere all'eccellenza " in qualunque ambito dell'umana attività , mi sento di dire che in molti casi siamo non solo costretti ma anche avvantaggiati dal renderci conto che certe attività per noi collaterali possono benissimo essere praticate senza la pretesa della " scientificità ".
Completamente d'accordo. Io credo che la validità o l'efficacia di certe attività (in cui comprendo anche una buona parte di quello che oggi ci è stato tramandato come arte marziale) non veniva valutata in base ai risultati o effetti ottenuti, quindi in base ad una visione scientifica, ma in base ad un sistema di valori (una gerarchia o "scala di priorità", come sostieni giustamente tu) differenti. Vi era un contesto culturale in cui certi riferimenti erano conosciuti da tutti o dati per scontato e quindi la tua arte aveva valore anche perché si rifaceva agli Otto Trigrammi, al Tao, allo Zen o all'ordine immutabile del Creato (per fare fare esempi a dir poco banali, per cui mi scuso), quindi per forza di cose doveva essere efficace, più che per la sua verifica pratica in combattimento. Infatti per questo era profondamente diverso dalle arti usate per la guerra (vedi anche lo sviluppo delle mani nude). Non che le metodologie contemporanee non abbiano una tale "antropopoiesi", anzi in un certo senso ancora maggiore, sono differenti i ritmi e le esigenze proprie dell'intera società contemporanea, che quindi determinano delle differenze. Ah, faccio rientrare in queste metodologie anche quello che oggi si spaccia per "autenticamente Tradizionale" (diffidate della purezza e dell'autenticità), che sono influenzate pesantemente dagli stessi fattori. ;)

Intendo sopratutto la monodimensionalita' di una persona.
Investire tutta la propria esistenza in una direzione e' una riduzione dell'uomo,non un suo accrescimento.
Questo dovrebbe piuttosto tendere ad essere poliedrico, multiforme, polutropon.

Cosi' come bisogna prendere atto del fatto che la cultura sta profondamente cambiando,passando da una intensiva ad una estensiva.
Anche nelle arti marziali, non si studia piu' una sola disciplina per tutta la vita,ma si studia tutto.
Insomma,il mito della vita marziale omnicomprensiva sta tramontando e bisogna dargli il colpo di grazia.
Non c'e' piu' bisogno di arraffazzonare elementi di spiritualita',di filosofia, di allenamento fisico nella propria pratica marziale inseguendo senza motivo una autonomia di questa arte/disciplina, molto meglio aprirsi e rivolgersi ad altri specialisti, esplorare ed unire saperi diversi.
Filosofia sui libri, spiritualita nel tempio (qualsiasi esso sia),allenamento fisico in palestra, tecnica sul tatami.
Un pezzo meraviglioso soprattutto nella parte finale, mio caro Cappellaio! Concordo: l'eccessiva iper-specializzazione è una cifra fondamentale della contemporaneità, d'altronde inevitabile visto lo sviluppo illimitato dei diversi saperi particolari. Si, la strategia della differenziazione e del rivolgersia professionisti specializzati nei loro ambiti mi sembra una buona strada, ne sono convinto. Aggiungo soltanto che credo che bisognerebbe creare anche nelle arti marziali quella che Bertalannfy[1] chiamava "un'equipe di generalisti scientifici", farli dialogare assieme per non avere un semplice mosaico scollegato (leggi: "misto frutta"), ma un sistema con una sua organicità. Poi abitualmente lavorano nei loro rispettivi settori. Ed è quello che sta succedendo oggi con i migliori esponenti delle MMA. :) 
 1. In generale la Teoria dei Sistemi e tutti i saperi interdisciplinari sono un ottimo esempio di questa direzione.
« Last Edit: August 01, 2012, 13:59:02 pm by TakuanZen »


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Offline Takuanzen

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #10 on: August 01, 2012, 13:27:05 pm »
+1
Semmai il discorso è legato anche all'usura del praticante. Una disciplina che mira all'ottenimento del risultato agonistico prevede un picco delle prestazioni legato a particolari fattori, per creare alcuni dei quali l'atleta sottopone il proprio organismo a sollecitazioni che non sono pensate in un'ottica di preservazione a lungo termine.

Ciao Saburo,
anch'io sono partito da dove tradizionalmente si colloca questa frase, e cioè dal problema della salute e della vita del praticante. In particolare, partivo dalle riflessioni di Kenji Tokitsu riguardanti inizialmente proprio il Karate e poi sviluppatesi nel suo percorso di ricerca personale, di cui si è già tanto parlato. Tuttavia, mi sono reso conto che è limitato pensarla in questa maniera. Nel mondo degli stili interni ci insistono fin troppo su questo argomento fino a farlo diventare paradossale ("ipostatizzarlo", se mi si permette un termine 'tecnico'). L'idea che volevo esprimere è proprio che la salute è soltanto una parte di questa costruzione di una certa tipologia di "uomo integrale" o di essere umano, proprio perché rispondeva a quella gerarchia di valori di riferimento condivisa da tutti all'interno di quel contesto culturale. Infatti si era in salute perché si era in accordo col Tao, con i principi della Natura ecc...dicono tutti la stessa cosa da quel punto di vista.
Condivido le tue scelte marziali[1], infatti queste riflessioni mi stanno portando a maturare delle scelte pratiche personali in un certo modo vicine alle tue e direttamente collegate a questi miei "tormenti intellettuali". Ma qui stiamo parlando di teoria e concetti, quindi delle cause e non degli effetti... XD ;)
 1. Per cui ti faccio i miei auguri, se non te li ho già fatti da un'altra parte...  :ohi:
« Last Edit: August 01, 2012, 13:30:15 pm by TakuanZen »

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Offline Saburo Sakai

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #11 on: August 01, 2012, 14:31:03 pm »
0
Sì, condivido.

A volte il discorso della salute fisica diventa un paravento per non fare di meglio. Ecco che il percorso di vita e di miglioramento si interrompe senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

L'equilibrio è la cosa più delicata da ottenere, ma si ottiene sperimentando e imparando a tarare gli squilibri se si vuole che sia dinamico e quindi propulsivo ad un miglioramento di sé sotto ogni aspetto.
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Ebony Girls Lover

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #12 on: August 01, 2012, 18:31:18 pm »
0
Bravo Takuan  :+1: per te con calma poi mi leggo anche i post degli altri.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #13 on: August 01, 2012, 18:33:32 pm »
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Bel Thread,begli interventi.
Seguo con piacere tutte le opinioni,sia quelle che espimono scelte di pratica a me congeniali che quelle che ho evitato:tutti stanno esprimendo bene la loro visione della motivazione ad una certa pratica.

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Offline Zìxué

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Re:Spin-off: "L'arte marziale coincide con la vita stessa"
« Reply #14 on: August 01, 2012, 19:29:24 pm »
0
Investire tutta la propria esistenza in una direzione e' una riduzione dell'uomo,non un suo accrescimento.
Questo dovrebbe piuttosto tendere ad essere poliedrico, multiforme, polutropon.

E se fosse proprio questo il senso della risposta di Wang Fu Lai a TakuanZen?
Mi spiego.
Ribaltando il punto di vista, non potrebbe darsi che "uomo perfetto" o "uomo integrale" si riferisca non a chi fa delle arti marziali (di “una” arte marziale) il senso della sua vita, quanto piuttosto a colui il quale porta nella sua vita quotidiana (poliedrica e multiforme) la stessa dedizione e impegno necessari in una pratica marziale?
In tal senso, ponendosi nell’ottica delle arti marziali cinesi[1], le frasi riportate da TakuanZen ("L'arte marziale si sviluppa lungo un intera vita"; "L'arte marziale coincide con la vita stessa") potrebbero assumere un significato diverso: se ogni pensiero, parola o azione della vita quotidiana venisse eseguita seguendo i principi posti alla base di una arte marziale[2] e con lo stesso spirito con il quale il praticante apprende o esegue la sua arte, ecco che tutta vita e l’uomo (o la donna) che persegue questa via diventerebbero “gongfu”.

Spoiler: show
E’ solo una riflessione per alimentare la discussione. Sono ben lontano dall’esserne convinto.
 1. Di cui percepisco solo un’eco lontana.
 2. Principi che possono trarre origine dal bagua, o dal taiji, o dai cinque elementi, o da altro.
Gli uomini si dividono in tre categorie: quelli intelligenti e quelli così stupidi che non sanno neanche contare