Scusate il post lungo, ma non tutti possono scrivere in continuazione sul forum e qualcuno è costretto pertanto a dilungarsi.
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Non venitemi a raccontare (si fa per dire se volete raccontate pure) che non si vede un bel judo perché gli/le atleti/e sono tutti preparatissimi, perché tutti sanno che in palestra anche quando combattono persone preparate si vede un bel judo, anzi a maggior ragione: le azioni falliscono, ci sono contro tecniche, attacchi successivi e momenti di studio e poi ancora … tutto in continuità.
Io non so in che palestre tu abbia la fortuna di allenarti ma che gli atleti sono tutti preparati è vero.
La globalizzazione si è portata dietro diverse cose.
Non ci sono più paesi con atleti cadavere atleticamente. La preparazione atletica è la parte più facile da fare per portare un atleta ad un livello minimo di competività.
I tecnici un minimo competenti sono diventati più semplici da esportare. Noi abbiamo mandato Giovinazzo in Iran, Gamba in Russia, Vismara in Svizzera, Gal in Svizzera, Raffi segue Malta..persino le Bahamas riescono ad ingaggiare un laureato universitario che ha fatto un'olimpiade.
Gli atleti, fra comptizioni forzate per la ranking list, judocamp, ritiri, collaborazioni tra nazionali e l' ausilio di internet e youtube si conoscono a menadito. Tant'è che se un certo tipo di bagaglio non è più che ampio ed in parte rinnovato attivamente certi risultati magari capitano ma non si ripetono.
Corollario : non ci sono più grossi gap tra gli atleti. Senza grossi errori ( o non in presenza di skill veramente sopra la media ) è difficile vedere la passeggiata a suon di ippon.
L' olimpiade è ogni quattro anni. Non ci sono cavoli, è una gara diversa che per un atleta vale una carriera. Ci sono atleti con pile di medagglie continentali e mondiali che non hanno un pezzo di medaglia olimpica.
Di conseguenza, sopratutto i "favoriti" sono sotto pressione. Mediatica, del proprio paese (il coreano del nord che dopo le olimpiadi negli anni '80 fini in una miniera di carbone rende l' idea ? ) e personale ( è un percorso che magari si verifica una volta sola con un investimento di dieci anni di lavoro.)
Ne consegue che in questa olimpiade su 8 categorie disputate solo in due il favorito del raqnking mondiale è arrivato in finale per l' oro.
Qui dovremmo capire piuttosto che judo si vuole vedere e modificare il regolamento di conseguenza. Perché cioè, se vado a fare un kan geiko, ste cose non le vedo e se vado ad una gara si, se è colpa della sola medaglia o anche del regolamento.
Io, sinceramente, trovo che il judo sia stato troncato con la soppressione del lavoro sulle gambe diretto.
La gente si è sperticata in lodi di ritornate posizioni eretta, ippon a catinella eccetera.
Però gli atleti si stanno adeguando e per coprire questo buco tattico-situazionale s'è alzato, e non di poco, il ritmo del gripfighting.
La lotta al suolo è quasi sparita. Una soluzione potrebbe essere rendere obbligatoria la lotta al suolo per un periodo, ad esempio, di 30 secondi minimo, ogni qualvolta uno dei due contendenti finisca con entrambe le ginocchia al suolo o comunque pancia a terra o in greca e non si giri per combattere. In buona sostanza avremmo due atleti obbligati a stare in presa o a cambiare repentinamente a pena di shido e ripresa da posizione a terra fino a squalifica, a meno che entrambi siano in gradi di combattere stando in piedi.
Esattamente come, secondo me è stato concepito il judo. E’ umiliante vedere concludersi l’azione con un atleta chiuso a riccio al suolo e l’altro che rinuncia all’azione con conseguente matè dell’arbitro.
Soluzione pessima.
Giusto oggi, se hai visto la Zolnir a 63, ha vinto due-tre incontri a terra per ippon.
A 66 Ungvari ha fatto un sacco di newaza, oggi i nostri rappresentanti sono stati fatti fuori in newaza.
Il fatto è che con le tempistiche concesse dagli arbitri il gioco raramente vale la candela a meno di trovar buchi grossi o di esser veramente portati. Ma il bilancio energia spesa/risultato deve esser conveniente.
Non trovo nulla di strano nella posizione a tartaruga. Se una volta chiusa è così inattaccabile allora bisognerebbe inventar qualcosa che la renda meno gestibile. Vietarla non ha senso, ci son già troppe cose vietate.
30 secondi obbligatori sarebbero una botta alla già bassa visibilità del judo. Già chi pratica judo senza aver fatto agonismo a livelli decenti fatica a capire che succede in piedi ( chi non capisce di judo si domanda perchè quello no, quello no e così sì ), la lotta a terra è bellissima da fare ma inguardabile da vedere. Forzarla a trenta secondi rischierebbe di avere solo dello stallo. Persino dal punto di vista del bjj trenta secondi non sono granchè lunghi.
Entrambi gli atteggiamenti sono vergognosi per chi concepisce il judo come un arte derivata dall’antico ju jutsu, ma sono soprattutto assurdi per chi è per la continuità dell’azione e la varietà tecnica conseguente, oltre che bruttissimi da vedere anche per chi di judo non capisce una fava.
Gli sport di lotta sono inguardabili per chi non pratica, non c'è nulla da fare.
Sono molto meno intuitivi dello striking sia visivamente che per forza di regolamenti.
Sulla continuità di azione c'è poco da fare. Concedere uina posizione comfortevole ad un avversario che proietta in allenamento diecimila volte l' anno significa finire chiappe a terra. Per la varietà tecnica, a parte la sparizione del lavoro sulle gambe ( e conseguente poca pratica della presa incrociata alla russa per evitare situazioni poco allenate in difesa ) gli atleti hanno più schemi tecnici e tecniche allenate adesso che cinquant'anni fa'. Il problema è che è difficile trovare finestre.
C'era uno studio universitario su Mark Huizinga che, escludendo i gaeshi, lavorava su 8 tokuiwaza ( uno per "direzione" . Non tutti sono così benedetti dal cielo ma avere quattro tecniche personali molto forti è il minimo..
Io sarei sicuramente a favore di modifiche regolamentari ma si dovrebbe fortemente mirare alla semplificazione ed all' intuitività invece di finire persi in barocchismi..