La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale

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pal

Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #15 on: August 17, 2012, 11:31:28 am »
+1
Lo studio della percezione visiva del background  e delle relazioni con  le altre immagini di un disegno, è vecchio di piu di 50 anni in psicologia. Cito una famosa frase della scuola Gestalt:
"The whole is greater than the sum of the parts".
Secondo questi studiosi l'insieme prende il soppravvento sul dettaglio per un' organizzazzione naturale del mondo che sembrerebbe essere "wired up" nel nostro cervello, un modulo cognitivo che ci permette di finzionare nel mondo ed organizzare le informazioni secondo certe leggi che sembrerebbe dipendere poco da come veniamo educati.

Il concetto che la società occidentale viene considerata individualista mentre quella orientale collettivista, è pure questo roba vecchia studiata da psicologi come Carl Jung, Erich Fromm e molti altri ancora prima. Poi basta vedere certe piccole differenze nel comportamento di orientali per rendersene conto senza andare a rispolverare studi empirici. Due semplici esempi:

Poco dopo il disastro a Fukushma, il presidente giapponese si reca in elicottero sul luogo del disastro per parlare con responsabili e tenici x risolvere il casino, esponendosi a radiazioni e mettendo in pericolo la propria salute. Dubito che un Berlusconi o un Monti farebbero una cosa del genere in un caso analogo.

Famosi sono i camikaze giapponesi durante la seconda guerra mondiale, dove la vita del signolo viene percepita meno importante (dal singolo stesso) dell'insime.

Ricondurre queste teorie, con tanto di studi scientifici al "qi" mi sembra un tantino semplicistico. Diciamo che forse è il concetto del "qi" stesso ad essersi adattato perfettamente ad una società che ha mantenuto certe caratteristche inalterate nei millenni.

Il primo esempio del video invece mi ricorda alcuni studi fatti dal professor James Hampton nel campo "Concepts and Categorization", dove si cerca di studiare il modo in cui le persone ragionano attraverso la classificazione di oggetti, persone, eventi e situazioni in differenti tipi di concetti e categorie connessi al significato del linguaggio. Questo modo di categorizzare e dare significato a concetti si basa prevalentemente sul inguaggio, quindi le differenze linguistiche (inglese vs giapponese) creano differenze di categorizzazzione. Non mi stupisco molto se americani e giapponesi collocano il fiore in diverse categorie (A/B) avendo 2 lingue stremamente diverse.

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Offline Syntrip

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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #16 on: August 17, 2012, 11:39:10 am »
0
Lo studio della percezione visiva del background  e delle relazioni con  le altre immagini di un disegno, è vecchio di piu di 50 anni in psicologia. Cito una famosa frase della scuola Gestalt:
"The whole is greater than the sum of the parts".
Secondo questi studiosi l'insieme prende il soppravvento sul dettaglio per un' organizzazzione naturale del mondo che sembrerebbe essere "wired up" nel nostro cervello, un modulo cognitivo che ci permette di finzionare nel mondo ed organizzare le informazioni secondo certe leggi che sembrerebbe dipendere poco da come veniamo educati.

Il concetto che la società occidentale viene considerata individualista mentre quella orientale collettivista, è pure questo roba vecchia studiata da psicologi come Carl Jung, Erich Fromm e molti altri ancora prima. Poi basta vedere certe piccole differenze nel comportamento di orientali per rendersene conto senza andare a rispolverare studi empirici. Due semplici esempi:

Poco dopo il disastro a Fukushma, il presidente giapponese si reca in elicottero sul luogo del disastro per parlare con responsabili e tenici x risolvere il casino, esponendosi a radiazioni e mettendo in pericolo la propria salute. Dubito che un Berlusconi o un Monti farebbero una cosa del genere in un caso analogo.

Famosi sono i camikaze giapponesi durante la seconda guerra mondiale, dove la vita del signolo viene percepita meno importante (dal singolo stesso) dell'insime.

Ricondurre queste teorie, con tanto di studi scientifici al "qi" mi sembra un tantino semplicistico. Diciamo che forse è il concetto del "qi" stesso ad essersi adattato perfettamente ad una società che ha mantenuto certe caratteristche inalterate nei millenni.

Il primo esempio del video invece mi ricorda alcuni studi fatti dal professor James Hampton nel campo "Concepts and Categorization", dove si cerca di studiare il modo in cui le persone ragionano attraverso la classificazione di oggetti, persone, eventi e situazioni in differenti tipi di concetti e categorie connessi al significato del linguaggio. Questo modo di categorizzare e dare significato a concetti si basa prevalentemente sul inguaggio, quindi le differenze linguistiche (inglese vs giapponese) creano differenze di categorizzazzione. Non mi stupisco molto se americani e giapponesi collocano il fiore in diverse categorie (A/B) avendo 2 lingue stremamente diverse.

primo post, karma sverginato  :P :gh: ;)
Come un nano in bilico sull’orlo di un orinale, dovevo muovermi in punta di piedi…Come un cieco ad un’orgia, dovevo farmi strada palpando.

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Offline Darth Dorgius

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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #17 on: August 17, 2012, 11:40:29 am »
0
Diciamo che forse è il concetto del "qi" stesso ad essersi adattato perfettamente ad una società che ha mantenuto certe caratteristche inalterate nei millenni.

Quoto quanto hai scritto, soprattutto questa frase. :)
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Offline beppegg

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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #18 on: August 17, 2012, 11:43:08 am »
0
Versione mia:

Gruppo B - Più che altro per la forma generica, e per lo stelo;
Ragazzino: Felice in entrambi i casi, anche io all'inizio ho pensato "ma non ci sono differenze", poi ho guardato bene ed ho capito che il ragazzino della foto B è lo stronzo che è riuscito a scaricare la colpa sugli altri facendola franca;
Palloncino: si muove per il vento, definetly.
Intruso: Avevo capito dove si andava a parare, e sono rimasto un secondo interdetto... Però l'intruso "a pelle", secondo me, era la banana.

Nei casi di ragazzino e palloncino, sinceramente, non riesco ad immaginare come si potrebbe rispondere altrimenti.. Proprio forti questi condizionamenti sociali.

A questo punto sarebbe interessante capire come influiscono sui processi cognitivi e d'apprendimento, visto che di base questo si fonda (tra gli altri) in meccanismi di classificazione che, come abbiamo potuto vedere, sfruttano dinamiche differenti per noi occidentali e la gente dell'est.
Dio c'è, ma non sei tu: Rilassati!!!!

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Offline Dipper

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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #19 on: August 17, 2012, 12:02:10 pm »
0
Grazie Pal, intetessantissimo.
Proprio oggi prima di connettermi pensavo anch'io che il qi potesse essere non la causa ma anch'esso una conseguenza di una forma mentis a priori.
Allora, secondo te/voi, questa differenza a cosa si può far risalire?
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pal

Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #20 on: August 17, 2012, 13:17:27 pm »
+4
..Proprio forti questi condizionamenti sociali.

A questo punto sarebbe interessante capire come influiscono sui processi cognitivi e d'apprendimento, visto che di base questo si fonda (tra gli altri) in meccanismi di classificazione che, come abbiamo potuto vedere, sfruttano dinamiche differenti per noi occidentali e la gente dell'est.
L'apprendimento in se è un condizionamento sociale, quindi non è che il condizionamento sociale influisce sull'apprendimento dal momento che sono la stessa cosa. Sicurumanete influisce sui processi cognitivi.

L'apprendimento del linguaggio infuisce sui meccanismi di classificazione dal momento che il significato delle parole sembrerebbe coinvolgere diversi sensi e processi cognitivi legati ai sensi. Se sei seduto in spiaggia sotto il sole, e hai na sete bestia e io ti dico la parola "coca cola", tu probabilmente visualizzi il bicchiere del McDonald, il ghiaggio a cubetti, la cannuccia, il colore della coca e la forma e trasparenza dei cubetti di ghiaccio e magari ne senti il sapore, la sensazione delle bollicine che ti vanno su per il naso mentra bevi, e il rumore dellla cannuccia quando tiri su ed è finita la bevanda. Coinvolgi automaticamente diversi moduli cognitivi, in una esperienza multisensoriale. Questi schemi mentali sono costruiti dall'apprendimento di una lingua ed esperienza sensoriale diretta, poi immaginata e infine indotta inconsciamente quando ascoltiamo una pubblicità.   

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Offline Sunny K

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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #21 on: August 17, 2012, 13:24:06 pm »
0
Se a me il rosso sembrava infelice nella prima e felice nella seconda vuol dire che sono malato?
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pal

Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #22 on: August 17, 2012, 13:24:15 pm »
0
Grazie Pal, intetessantissimo.
Proprio oggi prima di connettermi pensavo anch'io che il qi potesse essere non la causa ma anch'esso una conseguenza di una forma mentis a priori.
Allora, secondo te/voi, questa differenza a cosa si può far risalire?
Uno stile di vita in civiltà antiche (con religioni come buddismo e taoismo), che si è consrvato in gran parte con la trasmissione del linguaggio.

Non mi stupirei se con l'avvento di internet nei prossimi anni la società collettivista (chinese style) si trasformasse in individualista (american style). Questo spiegherebbe come mai certi website e social network sono bannati in stati come cina e vietnam, stati dove c'è censura e restrizioni sulla comunicazione.

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Offline Darth Dorgius

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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #23 on: August 17, 2012, 13:27:17 pm »
0
Se a me il rosso sembrava infelice nella prima e felice nella seconda vuol dire che sono malato?

No, significa che sei uno dei pochi che saranno salvati dall'Apocalisse. XD
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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #24 on: August 17, 2012, 13:29:26 pm »
0
l'insieme: ecco lì sono andato nei casini... ho messo panda e banana perchè la scimmia in questione è (mi pare) un babbuino e io l'ho identificato come carnivoro, mentre il panda (non è esatto lo so) lo vedo come erbivoro perchè è sempre lì che ciuccia quel cacchio di bambù...
tutto questo in una frazione di secondo, poi sono arrivati anche tutti gli altri ragionamenti tipo scimmia->banana e tipo Animali Vs Vvegetali

Sto cazzo che pippa mentale ti sei fatto qui.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre


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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #25 on: August 17, 2012, 15:38:57 pm »
0
L'apprendimento in se è un condizionamento sociale, quindi non è che il condizionamento sociale influisce sull'apprendimento dal momento che sono la stessa cosa.

Nono, io intendevo l'apprendimento come processo di base del cervello umano (inferenza induttiva). Quello che ti fa capire che la fiamma brucia, dopo che lo sperimenti la prima volta. O anche quello che insegna ai bambini che il cubo deve passare dal buco quadrato mentre la piramide dal buco triangolare:
« Last Edit: August 17, 2012, 15:40:38 pm by beppegg »
Dio c'è, ma non sei tu: Rilassati!!!!

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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #26 on: August 17, 2012, 15:58:46 pm »
+2
L'apprendimento in se è un condizionamento sociale, quindi non è che il condizionamento sociale influisce sull'apprendimento dal momento che sono la stessa cosa.

Nono, io intendevo l'apprendimento come processo di base del cervello umano (inferenza induttiva). Quello che ti fa capire che la fiamma brucia, dopo che lo sperimenti la prima volta. O anche quello che insegna ai bambini che il cubo deve passare dal buco quadrato mentre la piramide dal buco triangolare:

L'apprendimento in età adulta è top-down e bottom-up assieme, ma in età infantile non hai molta roba in testa, quindi è prevalentemente bottom-up (l'assorbire come una spugna). Quello che ti arriva dall'esterno è quello che apprendi piu o meno velocemente (dipende dalle abilità innate e caratteristiche personali, oltre che del periodo prenatale nella pancia), senza molti pregiudizi e preconcetti dal momento che si formano col tempo. Quindi l'apprendimento è un condizionamento sociale.

Un bambino nato in cina in una famiglia cinese e in un ambiente educativo cinese, viene condizionato socialmente dall'apprendimento. Non è che nasce colletivista e non ha condizionamenti sociali dalla nascita che possano influire sull'apprendimento infantile (se non i 9 mesi nella pancia della mamma che avranno influenzato poco).

L'inferenza induttiva della fiamma che brucia, o del cubo che deve passare dal buco, non credo venga influenzata dal tipo di società in cui sei immerso, se collettivista o individualista.

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Offline beppegg

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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #27 on: August 17, 2012, 16:01:13 pm »
0
Dal tuo ultimo scritto ho idea che abbiamo la stessa idea in testa ma non riusciamo a comunicarcela in modo da concordare.. :P
Dio c'è, ma non sei tu: Rilassati!!!!

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pal

Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #28 on: August 17, 2012, 16:12:35 pm »
+3
Il termine apprendimento (=condizionamento sociale) è il problema del discorso. Il fatto che questo influenzi i processi cognitivi non te lo metto in dubbio. Basti pensare ai sistemi di lettura cinese e inglese dove il primo sembra funzionare prevelntemente grapheme-based (sequenze di immagini) e il secondo phonema-based (internal speech). Addirittura sembra che i cinesi leggano molto piu velocemente di noi, eliminando la conversione graphme/phoneme nell' internal speech che per noi è indispensabile. Grosse differenze cognitive ci sono pure tra lingua inglese ed italiano, dove nella prima ci sono un sacco di irregolarità (e.g homophones) mentre il nostro sistema ne è praticamente privo. Ne risulta che il numero di dislesici in inghilterra è almeno il doppio del numero di dislessici in italia.

Il tipo di lingua imparata influenza cognizioni, emozioni e probabilemnte percezioni sociali come quelle discusse nel video di apertura di questo 3d.

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Offline beppegg

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Re:La VERA differenza tra il pensiero orientale e quello occidentale
« Reply #29 on: August 17, 2012, 16:28:01 pm »
+1
Si, perché io intendevo il termine "apprendimento" come "capacità tipica del comportamento intelligente che permette di acquisire cognizioni, di creare nuova conoscenza e di modificare i pattern comportamentali adattandoli alle situazioni", mentre tu parli dell'apprendimento (se ti ho ben capito) proprio come l'azione dell'imparare (e non della capacità di farlo).

Ti ho capito bene?
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