Biografia Oyama

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Offline Pallozoid

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Biografia Oyama
« on: August 17, 2012, 02:08:09 am »
0
Ho appena finito la visione di Fighter in the wind,il film (romanzato) sulla vita di Sosai.

Esiste da qualche parte un libro,uno scritto,che ne racconti l'esistenza? Magari che sia il più obiettivo possibile,che descriva gli aspetti positivi sia quelli negativi. Quel che trovo in giro è al 99% preso da wikipedia,e non mi fido molto..

Grazie a chiunque interverrà.

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Offline Andrea Stoppa

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Re:Biografia Oyama
« Reply #1 on: August 18, 2012, 08:22:06 am »
0
Shihan Cameron Quinn ha scritto un ottimo libro sul kyokushinkai, e sulla vita di Oyama:"The Budo Karate of Mas Oyama".
L'edizione originale è materiale da collezionisti, e si trova su e-bay a prezzi esorbitanti, io tempo fa ho acquistato il libro in formato pdf, prova a contattare Shihan: http://www.budokarate.com/b/Welcome.html, trovi anche il suo profilo su Facebook.

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Offline DJ scanner

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Re:Biografia Oyama
« Reply #2 on: August 18, 2012, 20:47:37 pm »
+1
io ho "la via kyokushin" dove oyama narra la sua storia
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Offline Pallozoid

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Re:Biografia Oyama
« Reply #3 on: August 18, 2012, 20:53:16 pm »
0
Shihan Cameron Quinn ha scritto un ottimo libro sul kyokushinkai, e sulla vita di Oyama:"The Budo Karate of Mas Oyama".
L'edizione originale è materiale da collezionisti, e si trova su e-bay a prezzi esorbitanti, io tempo fa ho acquistato il libro in formato pdf, prova a contattare Shihan: http://www.budokarate.com/b/Welcome.html, trovi anche il suo profilo su Facebook.
Grazie Andrea. Anche se il libro è in inglese... Vabbè,casomai lo tradurrò un po alla volta!

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Offline Pallozoid

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Re:Biografia Oyama
« Reply #4 on: August 18, 2012, 20:54:07 pm »
0
io ho "la via kyokushin" dove oyama narra la sua storia
Quello è disponibile in molte librerie on line.. Me lo farò spedire. A meno che tu non voglia vendermi il tuo!   :gh:


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Offline DJ scanner

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Offline Luca Bagnoli

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Re:Biografia Oyama
« Reply #6 on: August 20, 2012, 11:58:06 am »
0
dopo aver letto la via kyokushin mi rimase così in culo oyama ...

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Offline happosai lucifero

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Re:Biografia Oyama
« Reply #7 on: August 20, 2012, 12:27:45 pm »
0
dopo aver letto la via kyokushin mi rimase così in culo oyama ...


come mai? (domanda di uno che non l'ha letto e che di Oyama sa poco)
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Offline Paguro49

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Re:Biografia Oyama
« Reply #8 on: August 20, 2012, 13:39:56 pm »
0
dopo aver letto la via kyokushin mi rimase così in culo oyama ...
Eri talmente assorto dalla lettura che non l'hai sentito arrivare?? :blue: :blue: ;D ;D
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Offline Luca Bagnoli

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Re:Biografia Oyama
« Reply #9 on: August 20, 2012, 16:30:57 pm »
+2
dopo aver letto la via kyokushin mi rimase così in culo oyama ...


come mai? (domanda di uno che non l'ha letto e che di Oyama sa poco)

diciamo che mi dette l'impressione di una persona con idee diametralmente opposte alle mie. e credo che lui stesso abbia autoromanzato molti episodi della sua vita


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Offline happosai lucifero

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Re:Biografia Oyama
« Reply #10 on: August 20, 2012, 16:56:40 pm »
+1
grazie, penso di aver capito cosa intendi
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Offline Paguro49

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Re:Biografia Oyama
« Reply #11 on: August 21, 2012, 10:31:57 am »
+2
La penso come Luca, credo che Oyama sia stato un grande, ci mancherebbe altro, ma nelle sue bio ritengo ci sia un pò troppo machismo, molto romanzo e una esaltazione che trovo distante da quello che sono le AM per me.
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Offline Pallozoid

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Re:Biografia Oyama
« Reply #12 on: August 21, 2012, 11:54:44 am »
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Appena recupero qualcosa ,posterò anche la mia opinione!  :)

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Offline muteki

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Re:Biografia Oyama
« Reply #13 on: August 22, 2012, 10:50:54 am »
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in giappone trovai un libro biografico scritto da un suo allievo ma erano tipo millemila pagine e lo mollai lì. tra due giorni parto per il sol levante... chissà che non trovi qualcosa...
si va sempre avanti...

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Offline Tenchu

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Re:Biografia Oyama
« Reply #14 on: August 27, 2012, 01:46:45 am »
+3
Riporto di seguito la testimonianza di Jon Bluming che potete ritrovare sul sito della Ronin Club Saluzzo, io lessi l'articolo appena venne pubblicato e non posso negare che veder sfatati alcuni miti sulla figura del Maestro Oyama mi fece rimanere un po' male, comunque il sito ha diversi articoli interessanti, per ora vi lascio con questo inerente il topic:

http://roninclub.blogspot.it/2011/09/mas-oyama-story-la-testimonianza-di.html

 
Quote
Nel passato, ho evitato di discutere degli affari del "celebre" Karate Kyokushin. Avevo bisogno di tempo per riflettere su ciò che avevo a dire, ed io volevo essere il più onesto possibile verso la memoria del mio vecchio amico e professore Mas Oyama. 
Ha fatto molto per me, mi ha introdotto al karate dandomi un nuovo scopo nella vita. Questo ha cambiato completamente, e in meglio, la mia vita. Per me, Oyama è stato come il padre che non ho avuto mai. In passato, mi ha insegnato tutto ciò che si ha bisogno di sapere per essere un professore, e mi ha aiutato all'epoca nei momenti difficili. Di un altra cosa sono stanco, di tutte queste dicerie che non mostrarono la realtà dei fatti. 
Vado a dire dunque come sono realmente i fatti. Gli articoli che descrivono Oyama in allenamento per il grande campionato di karate di 1947 sono piuttosto divertenti. Particolarmente gli americani che hanno combattuto i giapponesi all'epoca della seconda guerra mondiale, dovrebbero saperlo. Mc Artur fu il grande "Honcho" in Giappone da Agosto 1945 fino alla guerra della Corea, e dichiarò che non ci sarebbe più stato nessuno budo in Giappone finché non decidesse diversamente. Confiscò anche tutte le sciabole dei samurai su cui riuscì a mettere mano e le fece gettare nella baia di Tokio. Questo ai nostri giorni rappresenterebbe  centinaia di milioni di dollari, ma non scherzava, e nessuno osò disubbidire ai suoi ordini. 
Intorno a 1948, il judo ricominciò ad essere praticato al vecchio Kodokan di Suidobashi. Il karate praticato era principalmente lo Shotokan dove i combattimenti non furono autorizzati prima della fine degli anni 1950, così come il Gojukai e Wado-Ryu, dove gli sparring erano così dolci che un labbro aperto o un naso che sanguinava metteva gli ufficiali di gara in stato di shock. Dunque, forse possono esserci stati alcuni club di pugilato professionistico dove il combattimento si svolgeva al KO, di conseguenza un campionato di Karate a Tokio incentrato su questa stessa base era fuori questione. 
Quando si ascoltano le storie del passato, bisogna ricordarsi che i giapponesi sono dei narratori molto bravi. Se la storia è buona, non verificano se è vera. Ancora oggi incontro delle persone che hanno sentito parlare il loro padre o il nonno dei tafferugli che avrei dovuto avere nella mia gioventù. Ciò non mi stupisce più, ed io mi sono stancato di spiegare a queste persone che queste storie sono impossibili perché appena si colpiva qualcuno, si era portato subito all'ufficio di polizia, giudicato e mandato in prigione o buttato fuori dal paese. Ammetto di avere avuto alcuni tafferugli, ma sempre con dei testimoni i quali confermarono che non ero stato io ad averli scatenati. 
Per quanto riguarda i 270 combattimenti di Oyama negli Stati Uniti, bisogna ricordarsi che si era stabilito laggiù come lottatore professionistico. Quanto si possano paragonare dei combattimenti di lotta professionale e metterli allo stesso livello di cosa è un "vero" combattimento? Tutto ciò che Oyama mi raccontò su questo argomento fu che i lottatori americani erano pazzi, la loro lotta era ipocrita e pre-accordata e che come combattenti, erano deboli. A mio parere, la parte principale di ciò che faceva era quella di rompere dei mattoni o altro tra i match. Forse non ha mai combattuto, non importa contro quale lottatore professionale americano, ma se avesse realmente combattuto, penso che avrebbe battuto molto facilmente la maggior parte di loro. 
La storia concernente i combattimenti con i tori di Oyama non è vera. Non ha incontrato mai un "vero" toro, anche perché non si è mai recato in Spagna. Dubito anche che non abbia sanguinato "mai per un’incornata" perché non me ne ha mai parlato, mentre aveva l'abitudine di raccontarmi tutto. Kurosaki Kenji era là, e mi raccontò ciò che è accaduto. Andarono la mattina presto in un magazzino nella prefettura di Tateyama. Gli operai prepararono un vecchio bue molto grasso colpendo una delle sue corna con un martello per indebolirlo. Oyama non uccise il bue, ruppe solamente il suo corno indebolito. 
Oyama mostrò a Bill Backhus e a me il film 16mm di un combattimento contro un toro nel 1959. Ho già detto che Oyama non ha mai mostrato questo film in Europa perché ciò sembrava troppo ridicolo e tutti avrebbero riso di lui. Per quello che so io, nessun altro ha rivisto questo film. Anche i celebri campionati di Oyama del 1970 sono stati anche solamente una buffonata. A quell’epoca, gli stranieri non erano autorizzati a vincere. Per impedire ciò, Oyama faceva battere i "gaijins" (stranieri) tra essi per le qualificazioni e beninteso, soprattutto i migliori tra essi. Siccome tutti volevano vincere, le ferite erano terribili. Allo stesso tempo, metteva il migliore giapponese contro i giapponesi meno buoni della sua scuola che aveva sicuramente la consapevolezza del loro rango e non provava neppure a tirare forte. Così tutto accadeva più facilmente. Occasionalmente, durante le fasi finali, capitava che l'arbitro accordasse una decisione favorevole ad un buon combattente straniero su un giapponese. In questo caso, Oyama si alzava, rosso di collera. Poi chiamava l'arbitro al suo tavolo e riusciva a fare rovesciare la decisione, anche se ciò era contrario a tutte le regole sportive. Leggete il libro di Nakamura Tadashi, o andate a parlargli a New York, si commuove veramente e diventa triste parlando di questo argomento. 
Oyama era un giovane uomo forte, ma non l'ho visto battersi mai contro nessuno, neppure nel suo dojo. Dunque i suoi "incalcolabili incontri" e "sfide" devono aver avuto luogo prima del periodo dove l'ho conosciuto. Kurosaki Kenji mi ha detto che devono essere accaduti prima della loro conoscenza, ciò che ci riporta al 1952, mentre si allenavano entrambi al dojo di Gogen Yamaguchi a Tokio. Dunque penso che forse Oyama non abbia mai combattuto in tutta la sua vita. 
Però è stato un buon professore che ha allenato numerosi combattenti molto buoni, ed i suoi libri sono stati molto popolari. Quando ho letto il suo primo libro What is Karate? (1957), fui realmente impressionato. Ma è stato leggendo il suo secondo libro This is Karate (1965), che io ha avuto l'opportunità di vedere come faceva le cose. 
La cosa che mi ha più impressionato allora fù il “monkey business” (business di scimmia, proprio le parole usate da Oyama,) intorno alle rotture. Non sapevo questo all'epoca della mia prima dimostrazione di rottura nei Paesi Bassi. Siccome avevo letto nel libro di Oyama “What is Karate?” che qualcuno era capace di rompere 25 tegole in un colpo, ho portato semplicemente con me 25 tegole che avevo trovato sulla mia strada. Mi sono detto che 25 questo era molte, perché queste erano pesanti e sembravano dure. Ne ho posto allora appena 8 una sull'altro e ho colpito con tutta la forza che avevo. Le ho rotte, ma mi sono rotto quasi il polso. Certamente, mi sono chiesto come questo tipo poteva romperne 25. 
E molte cose le scoprii lavorando sul libro “This is Karate”. Sono andato a verificare l'accatastamento di tegole che avevano preparato e guardare quella sistemata sopra. Mi fece pensare alla carta, era così leggera, e sulla parte sottostante, c'era una linea cava proveniente della cottura, tutto lungo la tegola. La parte centrale della tegola era così, probabilmente soltanto spessa di un millimetro. Non ho nessuno dubbio che un colpo di 110 libbre possa riuscire a rompere 25 tegole di questo tipo! 
I mattoni non erano differenti. Erano cotti in modo speciale e se qualcuno si appoggiava sopra, si sgretolavano. Le sue tavolette erano di legno molto leggero. A proposito del suo celebre colpo alla bottiglia, prima è stata preparata la bottiglia passando una pietra appuntita intorno al collo della stessa. In questo modo, quando colpisce la bottiglia, questa si rompe lungo la linea incisa. Kurosaki Kenji fu il solo che mi impressionò realmente con le sue rotture. Con la sua testa, ruppe due mattoni rossi alla televisione britannica. Il rumore dello scricchiolio inorridì tutta l'assistenza. Ero anche io bravo a rompere, ma ho pagato il prezzo dei miei errori. Ciò che mi riporta alla rottura del ghiaccio. Quando rompete dei pezzi di ghiaccio, fate molto attenzione. Perché se andate a colpire il ghiaccio col vostro polso al posto del vostro shuto (sciabola di mano), a rompersi sarà il polso al posto del ghiaccio. Ciò mi è accaduto nel 1975. 
Durante una dimostrazione, Loek Hollander aveva preparato per ciascuno di noi parecchi grossi pezzi di ghiaccio. Ciò che ho saputo solamente parecchi anni più tardi, è che si era preparato affinché degli operai tagliassero quasi a metà i suoi blocchi utilizzando dei fili di diamante, e ricongelassero poi i blocchi affinché nessuno potesse notare i tagli. Dall’altra parte cerano i miei blocchi erano solidi. Comunque sia, Loek ruppe i suoi tre blocchi con tanta facilità che mi dimenticai la regola riguardante il polso, e mi ruppi immediatamente il piccolo osso sotto al polso. Fui talmente in collera che ho riprovato subito, e spezzato il ghiaccio ugualmente. Ho avuto un gesso durante i sei mesi che seguirono. 
Come ho detto prima, ho aperto nel 1963 il mio proprio budo club chiamato "Budokai". Kurosaki Kenji mi raggiunge nel 1966, nel momento in cui Oyama cominciava a farsi chiamare "la mano di Dio". Anche la stampa giapponese rise di ciò. Nel 1990, abbiamo cambiato il nome il club in "Kyokyushin Budokai" e, alcuni anni più tardi, alcuni amici ed io stesso lo rinominammo "Internazionale Budokaikan". Oggi, ci sono numerosi club associati ed alcuni combattenti molto buoni. Al Budokai, non insegniamo il kata, solamente il combattimento, ad eccezione di Don Draeger. Non ho mai conosciuto dei campioni di kata che potessero picchiare mia nonna in randori se lei avesse avuto il suo ombrello con se. Per non avere troppe ferite, forniamo agli alunni molti coaching e supervisori. Ma come il metodo giapponese che consiste in colpire (giffler) le persone in linea non funziona in Europa, e non facciamo fare a qualcuno ciò che non vuole. Così, gli standard sono elevati tanto quanto ciò le persone si augurano. Il livello è molto alto, poiché le squadre che mandiamo ai tornei di Full Contact generalmente vincono. Per esempio, a Tokio nel 1993, Chris Dolmen, nostro  9 DAN, diventò il primo campione "Free-Fighting". Nel 1994 e 1997, le squadre Budokai hanno vinto "All-Round Karate Championship" di Tokio. Perciò,  i giapponesi non ci lasciano partecipare più alle competizioni. 
Purtroppo, non si guadagna molto denaro ad insegnare il Budo di questo modo. Oggi sono alla pensione, ma per guadagnarmi da vivere quando ero giovane, ho preso una partnership in un casinò al 50%. Questo lavoro mi occupava molto, soprattutto la notte. Ho recitato anche in sette film ma il cinema non paga in Olanda, ed io alla fine ho smesso. Tra i carichi di lavoro e la miseria politica in seno all'European Kyokushin Kaikan nel 1971, ho avvertito Oyama che ero troppo occupato per essere alla testa dell'organizzazione, e che dovevo lasciare questo lavoro a Loek Hollander. Oyama era sconvolto. Mi ha supplicato, ma volevo fermarmi. Al fine, accettò e diede a Hollander questa funzione. A partire da questo momento, Hollander si riempì le tasche ed uccise il Kyokushin Kaikan. Penso adesso che dare la leadership a Hollander fu la cosa più stupida che ho fatto in tutta la mia vita. 
Nel 1976, eravamo con alcuni amici in Corea, per ricevere una decorazione per il nostro servizio durante la guerra della Corea. Poi, la mia donna ed io fummo alloggiati a Tokio, dove potei visitare l’Honbu Dojo del Kyokushinkai per la prima volta da parecchi anni. Nella via, giusto davanti a c'erano delle guardie. Il luogo somigliava ad un luogo di riferimento della Yakuza, per quanto ne sò. Sebbene ami farsi chiamare "la mano di Dio", tutti chiamavano Oyama "Signore il 10%". Questo a causa delle sue relazioni con diversi politici e uomini d’affari, includendo uno di quelli della Rivista Time chiamata "The Godfather", il Padrino del Giappone. Tra i "giovani leoni" della sede del Kyokushin Karate di Oyama, nel 1985, Necef Artan racconta come gli alunni di Oyama passavano 4 ore al giorno a chiedere ai commercianti di Tokio di affiggere dei poster nelle loro vetrine. Queste attività sarebbero considerate come un racket in Europa o in America. Ma in Giappone, i politici e gli yakuza vanno mano nella mano, e nessuno dei due fà del business senza l'altro. Comunque sia, sono entrato dalla porta, e salito dalle scale verso l'ufficio di Oyama. Fortunatamente Oyama non c'era, i vecchi ricordi ritornarono e ho sentito la mia gola stringersi. Le giovani cinture nere usate come guardie non mi avevano riconosciuto a prima vista, anche se la mia foto era appesa al muro. Uno di loro venne per fermarmi, allora gli lanciai uno sguardo il più freddo possibile, e gli dissi in giapponese chi ero, ed aggiunsi che se mi avesse toccato, si sarebbe convertito immediatamente in crêpe. Il povero ragazzo ha quasi preso un infarto, perché Oyama aveva raccontato loro molte storie sulla mia persona. Quando sono ripartito, i ragazzi mi hanno stretto la mano e dato pacche sulle spalle dicendo che erano onorati. Ho parlato con Oyama un poco più tardi lo stesso giorno e abbiamo cenato in un ristorante molto caro il "Bœuf di Kobe." 
Mentre Oyama si allontanò per lavarsi le mani, la sua sposa mi disse che si augurava vedermi ritornare alla Kyokushin Kaikan. Al suo ritorno, abbiamo dunque parlato e gli ho detto una secondo volta che io sarei ritornato se accettava di sbarazzarsi di Loek Hollander. Ma non voleva. L'ultima volta che ho visto Oyama vivo fù nel 1983. Ero in visita in Corea, ed un generale coreano mi chiese ciò che facevo come lavoro. Quando gli risposi, mi disse che aveva un amico di passaggio del Giappone che era un celebre professore di karate chiamato Oyama. Sorpreso, gli raccontai la mia storia. Il generale si mise a ridere e mi dice: "Adesso sò perché il vostro nome mi è familiare - siete Bluming, la Bestia di Amsterdam! ". Poi chiamò Oyama ed combinò un incontro. Il vecchio uomo era veramente contento di vedermi, e noi abbiamo avuto una buona conversazione. Disse che mi avrebbe mandato un biglietto di aereo in prima classe affinché venissi a Tokio il seguente anno. Era anche d’accordo di sbarazzarsi di Loek Hollander. Ma nel Novembre 1983, ricevei una lettera del Kyokushin Kaikan che diceva che non voleva che io ritornassi, e che avrei dovuto occuparmi dei miei affari. Sembra che Loek Hollander avesse raccontato ad Oyama durante una conferenza mondiale che ero un gangster, e che avevo svaligiato una banca con una pistola. Ammetto che ero socio in un casinò, ma questo è ben lontano da essere la stessa cosa di essere un gangster. E ancora, se io avessi rapinato le banche a mano armata, non sarei mai stato scelto per essere guardia del corpo per il Principe Bernhard dei Paesi Bassi nel 1986, 1991 e 1996. Comunque sia, Oyama aveva creduto a questa storia, così come un certo numero di persone. Poco tempo prima della sua morte, Oyama si rese conto che avevo ragione e che Loek Hollander aveva detto il falso. È la ragione per la quale oggi non troverete nessuno articolo su Loek Hollander, o anche una foto col suo nome in nessuno shopping Budo giapponese. Oyama l'ha vietato. Per mettere le cose al chiaro, Oyama mandò anche Maeda Akira, 7 DAN, nei Paesi Bassi all'autunno 1993. Nell'Aprile 1994, era previsto che io andassi a Tokio per parlare ad Oyama ma ricevetti un fax che diceva che Oyama era appena morto di un cancro. Ho pianto e ho pianto. Ero così triste, in collera e frustrato. 
Durante seguenti mesi, ho avuto parecchi incontri coi nuovi leader del Kyokushin Kaikan. Loek Hollander era ancora là ed egli, ed i suoi collaboratori mi accusavano ancora di essere più interessato per il denaro che per il budo. Durante questo tempo, i giapponesi ne parlavano come la cosa più importante su Terra, ma non riuscivano sempre a mettere insieme una squadra che potesse vincere contro la shoot-boxing, ciò che è ai miei occhi appariva come un stile molto debole di free fighting. Ecco la fine della storia. 
Per quello che riguarda Mas Oyama, si trova scritto negli insegnamenti del Budda: "Un alunno può essere in collera contro il suo professore?" Più gli alunni sono dedicati, più hanno dei privilegi! Ma questi privilegi non includono le menzogne. Posso sembrare amaro, ma non lo sono. Mas Oyama ha cambiato completamente la mia vita, e in meglio. Aveva un grande cuore ed era un eccellente professore. Per il resto, avrei preferito che la politica fosse meno presente nelle diverse organizzazioni di karate e judo. Avrei preferito essere un migliore diplomatico, perché ciò mi avrebbe aiutato. Avrei voluto che non morisse, perché la sua morte significa che non ho più il piacere di parlargli, o dirgli l'amore che ho sempre per lui, pensando ai tempi passati. Avrei amato che i giapponesi non fossero tanto nazionalisti, fieri e pretenziosi, e che avessero dato tutto il credito che merita a Don Draeger in quanto professore, allenatore, combattente e scrittore. Ma ciò che mi rende più triste, è di dovere riconoscere che ciò che si fa passare per il budo non è in realtà niente altro che il "Monkey Business".



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[\mod on]
Ho inserito il link e messo la citazione per leggibilità
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