Non so bene come funzioni la politica del CIO ma un ostacolo per il karate o il kendo o il kudo che può avere inciso anni fa, nella scelta a favore del tkd rispetto alle altre, e potrà incidere in futuro potrebbe essere stata la presenza del judo, ossia di una disciplina già rappresentativa del Giappone, in un'ottica che nell'introduzione delle nuove discipline tenga conto della nazione di provenienza e a cui è collegata l'identità dell'attività.
O almeno questo è un aspetto che ho colto in discussioni sulle ambizioni di altre am relative a diventare sport olimpici.
Le discussioni che ho letto e sentito io erano in verità in prevalenza inerenti al kali dove so che alcune scelte nello scrivere alcuni regolamenti, pur andando dichiaratamente a scapito del realismo delle competizioni e della fedeltà al contesto tradizionale combattivo, e nei contatti/appoggi politici (per esempio la formale attribuzione governativa del titolo di sport nazionale) sono state prese e giustificate per essere più compatibili/appetibili possibili in futuro come eventuale disciplina olimpica. Aldilà del campanilismo e a malincuore, per le am filippine, nonostante l'aspetto scelto come rappresentativo, la scherma di bastone, possa essere interessante in ottica globale (con forme diverse ma con similitudini riconducibili pure a tradizioni locali è praticato in varie parti del mondo e in più culture) la vedo in modo non troppo ottimistico, per timore di un peso politico dei rappresentanti filippini insufficiente.
Mi spiace per gli appassionati ma anche per il karate non vedo un cammino affatto facile, rispetto alle ambizioni di altre discipline. Vedo potenzialmente messe un pizzico meglio bjj o mma, soprattutto in prospettiva politica, burocratica ed economica che ritengo gli aspetti più determinanti, nonostante empiricamente dovrebbero fare a cazzotti con lo spirito sportivo e a maggior ragione olimpico.