Stavolta ti batto....io insegno a pisciare fuori tazza e dire che si sta marcando il territorio......
Quello non lo consiglio ma lo faccio allegramente. Inoltre sappiate che uso i lavandini, e non il vater per la pipì.
Fratello!
Pensavo di essere l'unico in effetti...
Risparmi l'acqua dello scarico, non schizzi fuori neanche di sponda e non la fai da seduto impedendo alla vescica di svuotarsi completamente (espondendoti così al rischio di infezioni alle vie urinarie come molte donne).
Volevo scrivere un piccolo trattatello sull'importanza del fatto che il lavandino non fosse troppo alto e, se incassato, troppo spostato in là, per favorire un naturale espletamento della minzione senza che, nel primo caso la ceramica fredda del lavandino sia a contatto con i "piccoli testimoni" (significato letterale della parola di derivazione latina
testiculus/i, dato che assistono all'atto sessuale senza parteciparvi -praticamente dei coglioni
-), cosa che farebbe rientrare lo sventrapapere come una lumaca prima del temporale per la spiacevole sensazione di freddo e, nel secondo caso, senza costringere il mingitore a sporgersi troppo in avanti rischiando di perdere l'equilibrio e fare i giochi d'acqua per tutto il bagno come le fontane di Versàil...
Tornando all'ascensore, sono l'unico ad avere un ascensore degli anni 20, di legno e con i vetri intorno, che emette dei rumori angosciantissimi, sicché un'aggressione lì dentro sarebbe impossibile perché si è tutto il tempo occupati a pregare o a stringere speranzosi gli attributi familiari?
Senza contare l'esiguità dello spazio che impedisce pure di estrarre le chiavi di tasca, figuriamoci un coltello.
Appoggio l'ipotesi di Fanchinna di una discreta difesa flatulente, magari pure preventiva se si pensa che le cose possano prendere una brutta piega (conoscete il detto "loffa silente, loffa fetente"?).
Nel mio caso opterei per un'invocazione alla pietà e alla commiserazione dell'aggressore.
Nel caso invece che l'aggressore sia irrimediabilmente un figliandròcchia, allora, tenendogli la mano armata con entrambe le mani, mi ciberei della sua carne cercando di vincere lo schifo (mi piace la carne al sangue ma non COSI' al sangue) e lo azzannerei al lato del collo o in zone limitrofe, cercando di strappargli giugolare e carotide.
La cosa è rischiosa soprattutto per il pericolo contagio, ma non mi viene in mente altro, dato che leve, proiezioni e abbastanza distanza per tenerlo a distanza, in alcuni ambienti non c'è proprio lo spazio necessario per farlo.
@ Avia:
com'è che quando sono in macchina e faccio finta di niente mi lavano sempre il vetro approfittando del fatto che io non guardi e pensando così di cogliermi di sorpresa? Dovresti tenere dei corsi anche a Milano dato che qua i vulavà non si sanno evidentemente comportare...
Piccole esperienze capitatami per dimostrare che pur essendoci magari dei comportamenti abituali, io ho la pervicacia di capitare sempre nelle circostanze che sono invece delle eccezioni:
- una volta da bambino, in ascensore guardavo un signore e quello che faceva. Con curiosità, ma non con arroganza o invadenza.
Lui mi chiese se la mia mamma non mi avesse insegnato che era da maleducati fissare le persone.
- Più recentemente, stavo andando a trovare un mio amico in ospedale.
Sul mega giga iper ascensore, c'eravamo io, una ragazza molto carina e una donna diversamente giovane.
Guardavo la ragazza stando di tre quarti dietro di lei e mi beavo del suo profumo. Riuscivo anche a vedere la pulsazione della sua giugulare sul collo.
Dopo due piani, si gira verso di me e mi fa: "Ci conosciamo?"
Per una frazione di secondo ho pensato fosse una proposta, poi sono tornato sul pianeta terra e ho preso la domanda per ciò che era in realta: una domanda.
"No" le faccio.
"E allora perché mi guardi così?"
La mia vita è costellata da eccezioni imbarazzanti...