Col massimo rispetto per tutte le opinioni espresse in questo 3D, sono quasi in disaccordo con tutto.
Il problema della difesa personale femminile (se così la vogliamo chiamare) è che si vuol risolvere la questione con delle tecniche.
Una donna non sarà mai forte come un uomo (fisicamente parlando).
Una donna, anche armata, deve avere la giusta mentalità di impiegare un'arma (alcune ce l'hanno, alcune no. E' innato).
Una donna ha bisogno di prevenzione, prevenzione, prevenzione, prevenzione.
Il problema grosso è che per la solita idiozia mediatica, la percezione è che lo stupro è l'immigrato che mette all'angolo una ragazza, e ne abusa.
Succede ANCHE questo. Ma le statistiche parlano chiaro: la stragrande maggioranza delle violenze sessuali avviene tra conoscenti o rapporti che iniziano come consenzienti.
A questo punto fare corsi di simil Karate (una mia ex ne ha frequentati (facepalm) (facepalm) (facepalm) ), oppure fare degli "innovativi" corsi realistici "toccatette" e BJJ fatto accazzo, non servono ad una mazza.
Chi fa corsi anti-aggressione femminile forse non ha mai perso qualche minuto a leggere qualche referto di stupro al Pronto Soccorso. Se avete amici tra le Forze dell'Ordine, oppure tra operatori del Pronto Soccorso, provate a visionarli (tecnicamente è illegale farlo, però).
Lo stupro tipico dell'immigrato, solitamente, manda prima la vittima in maxillo-facciale, poi si curano eventuali problemi ai genitali, ed infine un supporto più o meno adeguato psicologico. I rapporti sono sempre molto rapidi, consumati nel giro di pochissimi istanti, con il corpo della donna che rifiuta ciò, con conseguenti lesioni, anche importanti. Una donna non si tiene ferma solo tenendola per i polsi e standoci sopra "a foglia morta". Anche se pesa 48 kg.
Quindi spesso è rovinata di botte, per intontirla. Per fiaccarne la volontà di resistere.
Mi dite come si fa a simulare questo in palestra?
Con una montada da BJJ? Consigliandole di "mordere" quanto lo tira fuori? (tutte cose che ho visto fare e sentito in questi corsi).
L'argomento è TROPPO serio per poter essere tratto da semplici artisti marziali.
Vi siete mai chiesti perchè nessuna donna (tranne una lesbica in America) ha mai fatto professionalmente corsi anti-stupro seri e specifici?
Un conto ed essere una ragazza che fa Krav Maga da anni e seriamente. Un conto è essere una ragazza che è agonista in qualche sport da combattimento. Un conto è essere una ragazza cresciuta "in un ambiente ostile".
Un conto è essere una donna, magari che è stata vittima lei stessa, che cerca di comunicare le sue esperienze ad altre donne.
Nessuna.
Una donna HA il diritto di difendersi.
Ma non ci riuscirà MAI con quello che ora propone il mercato.
Se una donna "normale" arriva a distanza di braccio del suo potenziale aggressore e parte l'aggressione, o gli stacca gli occhi nei primi 5 secondi, o subirà quello che l'aggressore ha deciso di lei. Punto.
Con questo post ora mi trovo nella difficile posizione di quello "che critica e basta, ma non da soluzioni".
E' vero. Lo ammetto. Contesto ogni singolo corso anti-aggressione femminile perchè penso che partano da presupposti sbagliati, ma non sono in grado di dare invece consigli su come migliorarli. Forse perchè, anni fa, mi interessai alla questione, ma sono partito dalla base. Dai referti del Pronto Soccorso.
Avendone visionati alcuni mi sono detto: "Più facile insegnare a far sparare dritto un civile che non ha mai visto un'arma in vita sua.".
Io penso che i corsi siano sbagliati perchè partono da una mentalità maschile, e nonostante la minaccia potenziale sia maschile, si danno soluzioni "maschili". Ha poco senso.
Ed infatti...
Prevenzione, prevenzione, prevenzione.
E quando la violenza sta per essere commessa dall'ex fidanzato, o dal padre, o dallo zio acquisito, o dal ragazzo splendido appena conosciuto che fino a 3 minuti prima sembra essere davvero il miglior uomo del mondo, cavate via gli occhi all'aggressore. E fregatevene di cosa diranno i parenti dopo.
Tanto c'è sempre chi vi dirà che è successo perchè avevate la gonna troppo corta, o perchè date troppa corda agli sconosciuti.