Volontà di sopravvivere

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Offline Dieselnoi

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Volontà di sopravvivere
« on: August 29, 2012, 21:27:32 pm »
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Come giustamente diceva Cooks prima, la volontà di sopravvivere è quello che davvero conta. Chi ce l'ha, chi non ce l'ha. E senza di quella potresti anche avere un RPG che tanto soccombi.

Ma si può allenare o ce la devi avere dentro?

Per me si può allenarel 1986. Io l'ho imparata, non acquisita per familiarità. A forza di cazzotti a full-contact nel 1986. Trovo che il contatto con la violenza vera (mediato da un buon istruttore che ti spiega) quel senso di sopravvivenza te lo possa dare.

Che ne dite voi?

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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #1 on: August 29, 2012, 21:41:43 pm »
+1

Dipende molto anche dalla persona.
In merito all'addestramento (e ce ne sono di cose da poter fare...) quello che per alcuni è una bella "svegliata", per altri può essere un trauma, e infatti è importante che il lavoro dell'istruttore sia fatto in maniera precisa e con buon senso.

Seguo.


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Offline Il Tano

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #2 on: August 29, 2012, 21:42:59 pm »
+3
Io non saprei dire sull'istinto alla sopravvivenza, peró mi trovo d'accordo su un altro discorso accennato da Cooks rispetto all'essere vittima-sentirsi vittima.

Tempo addietro avevo letto qualche libro al riguardo, dove si rimarcava che la societá tende a trasformare in vittime le persone che hanno un atteggiamento da vittima o che al momento opportuno non sono capaci di imporsi e "svicolare" da quel ruolo che gli altri gli vogliono appioppare.

Questo succede anche in contesti sociali "non violenti"... L'ambiente di lavoro, una persona viene presa di mira e a secondo di come reagisce o che atteggiamento ha al rispetto, verrá presa per il sedere per i prossimi 5 anni o piuttosto lascerá in chiaro che non ci sta ad assumere quel ruolo.

Questo in qualche modo si puó anche trasferire alla "strada". L'atteggiamento o il modo di porsi puó fare una grande differenza.

L'antropologa Marianella Slavi scrisse un libro interessante intitolato "La signora va nel Bronx". Una guida locale le aveva suggerito di circolare per le vie del Bronx come se avesse un angelo ad aprirle la strada e un diavolo a proteggerle le spalle.

La pratica delle arti marziali o degli sport da combattimento, a mio parere, oltre a migliorare le tue capacitá combattive dovrebbe soprattutto migliorare quel tuo modo di porti verso il mondo... che non vuol dire rischiare l'incolumitá per eccesso di sicurezza.

Piuttosto avere un atteggiamento piú sicuro / non da vittima.

Anche in natura i predatori si dirigono sempre verso gli individui piú deboli.
Con i piú forti evitano, se possono.

Poi purtroppo non é una garanzia, peró a mio avviso aiuta.

Un altro tema fondamentale legato alla sopravvivenza secondo me poi é saper gestire la paura. Ma questo giá é un traguardo piú difficile.
« Last Edit: August 29, 2012, 21:44:49 pm by roroarro »

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Offline Dieselnoi

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #3 on: August 29, 2012, 22:12:07 pm »
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Uno che "ti sveglia" spiegandoti quello che sta facendo secondo me ti fa un gran servizio.

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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #4 on: August 29, 2012, 22:16:42 pm »
0

Indubbiamente.
Ma mentre certi se gli tiri addosso un secchio di acqua gelida ti ringraziano, per altri[1] devi iniziare dalla sveglina digitale con la musichetta e il caffè a letto  :'(

 
 1. Che poi son quelli che hanno maggior bisogno di certe cose  :pla:
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Offline Dieselnoi

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #5 on: August 29, 2012, 22:23:05 pm »
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Sacrosantissimo. Quasto vuol dire esser capaci di insegnare. Mica è roba per tutti. Mica per buttarla sul becero, ma nei corsi di difesa femminile ci sarà mai qualcuno che (senza violentarle davvero s'intende e con le dovute precauzioni) prova soltanto a far loro vedere cosa vuol dire un'aggressione? Secondo me no, e siam rimasti all'io adesso ti prendo al bavero tu mi fa kotegeshi e io cado....

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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #6 on: August 29, 2012, 22:30:14 pm »
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Allora... nel mio piccolo mi sono trovato a spiegare un pochino di cosette basilari e facili facili ad alcune mie amiche...come quando ci vuoi provare, la prima cosa che devi fare è penetrare il loro cervello[1] spiegandole che cosa succede in certi casi, anche facendo un pò i sadici e spiegandogli che cosa avviene fisiologicamente in un maschio che vuole per forza avere un rapporto sessuale. Ovviamente, visto l'argomento, è indispensabile usare quanta più "vaselina concettuale" possibile. Ma ad un certo punto, è obbligatorio mettersi la conchiglia e trascinarle a terra senza tanti complimenti... :pla:








 1. Copirait AiViA
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Offline Dieselnoi

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #7 on: August 29, 2012, 22:41:19 pm »
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Correttissimo. Ma si fa poi?

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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #8 on: August 29, 2012, 22:43:46 pm »
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Eh, si dovrebbe.
Trattandosi di un suicidio commerciale, trova posto solo in certi ambienti.
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Offline Dieselnoi

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #9 on: August 29, 2012, 22:46:17 pm »
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Sa anche a me. Ma senza quello, solo "in quegli ambienti" si impara qualcosa.


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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #10 on: August 29, 2012, 22:50:50 pm »
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E' anche una questione di contesto in cui si vive e neanche tanto univoca... anche alle mie latitudini terroniche ho visto che ci sono delle ragazze che stanno perennemente in codice bianco, altro che pressure test e simulazioni full speed  :dis:
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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #11 on: August 29, 2012, 23:14:09 pm »
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Per tantissime ragazze già l'idea di un contatto rude o troppo ravvicinato con qualcuno è problematico, secondo me già fare in modo di sbloccarle dal panico da certe situazione sarebbe un successo notevole.

Tutto sommato credo si dovrebbe puntare molto più sulla parte prima del trascinarle a terra senza tanti complimenti anche perchè lì il contatto è IMHO già eccessivo e la questione forza troppo sbilanciata.

Ok mi ritiro nella mia ignoranza nella speranza di non aver detto troppe cazzate   XD
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline Diego

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #12 on: August 29, 2012, 23:26:20 pm »
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Mi vergogno sempre un po' ad ammetterlo ma riguardo l'argomento del 3d concordo con l'Aivia-pensiero.  XD

Considero cioè quello alla sopravvivenza, in contesti moralmente definibili violenti, un istinto innato per tutti gli umani, ma sopito e confinato culturalmente per esigenze sociali, a cui per evoluzione più recente alla vita in comunità si sono poi aggiunte altre componenti che favoriscano la vita comunitaria.
Secondo il grado di condizionamento ambientale dell'individuo può essere, come fatto notare da Wolvie, traumatico il ritorno alle origini o meglio la presa di coscienza di un aspetto del proprio naturale modo di essere.

Quindi per me è una volontà e istinto che abbiamo  tutti nel dna ed, eventualmente per chi lo voglia, da risvegliare, pur avendo io qualche perplessità in merito sulla volontà personale di risveglio di un aspetto poco utile per la vita civile quotidiana e senza essere costretti per nostra fortuna a vivere in zone “di guerra” o di "mors tua vita mea" in senso fisico.

Comprendo che volontà (oggetto della discussione) e istinto di sopravvivenza non sono considerabili con esattezza la stessa cosa ma considero la prima, volontà, parte del secondo e in forte relazione entrambi pure con una tendenza alla prevaricazione, per affinità alla forma mentis predatoria.

Uno che "ti sveglia" spiegandoti quello che sta facendo secondo me ti fa un gran servizio.
E' contrario al nostro normale modo di pensare all'occidentale, tranne contesti particolari, ma negli ultimi anni sto cominciando a considerare il non spiegare una modalità didattica utile al “risveglio”cerebrale alla pratica.
Non intendo che chi non spiega proprio niente sia un bravo insegnante, anzi, ma che un bravo insegnante possa prima far sentire e percepire le cose all'allievo in pratica e spiegargliele correggendo gli errori in un secondo momento, ossia cercando di evitare che l'allievo  diventi una brutta copia dell'insegnante che esegua solo “a pappagallo”.

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Offline cooks71

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #13 on: August 30, 2012, 09:00:04 am »
+6
Col massimo rispetto per tutte le opinioni espresse in questo 3D, sono quasi in disaccordo con tutto.

Il problema della difesa personale femminile (se così la vogliamo chiamare) è che si vuol risolvere la questione con delle tecniche.

Una donna non sarà mai forte come un uomo (fisicamente parlando).
Una donna, anche armata, deve avere la giusta mentalità di impiegare un'arma (alcune ce l'hanno, alcune no. E' innato).
Una donna ha bisogno di prevenzione, prevenzione, prevenzione, prevenzione.

Il problema grosso è che per la solita idiozia mediatica, la percezione è che lo stupro è l'immigrato che mette all'angolo una ragazza, e ne abusa.
Succede ANCHE questo. Ma le statistiche parlano chiaro: la stragrande maggioranza delle violenze sessuali avviene tra conoscenti o rapporti che iniziano come consenzienti.

A questo punto fare corsi di simil Karate (una mia ex ne ha frequentati (facepalm) (facepalm) (facepalm) ), oppure fare degli "innovativi" corsi realistici "toccatette" e BJJ fatto accazzo, non servono ad una mazza.

Chi fa corsi anti-aggressione femminile forse non ha mai perso qualche minuto a leggere qualche referto di stupro al Pronto Soccorso. Se avete amici tra le Forze dell'Ordine, oppure tra operatori del Pronto Soccorso, provate a visionarli (tecnicamente è illegale farlo, però).

Lo stupro tipico dell'immigrato, solitamente, manda prima la vittima in maxillo-facciale, poi si curano eventuali problemi ai genitali, ed infine un supporto più o meno adeguato psicologico. I rapporti sono sempre molto rapidi, consumati nel giro di pochissimi istanti, con il corpo della donna che rifiuta ciò, con conseguenti lesioni, anche importanti. Una donna non si tiene ferma solo tenendola per i polsi e standoci sopra "a foglia morta". Anche se pesa 48 kg.
Quindi spesso è rovinata di botte, per intontirla. Per fiaccarne la volontà di resistere.
Mi dite come si fa a simulare questo in palestra?
Con una montada da BJJ? Consigliandole di "mordere" quanto lo tira fuori? (tutte cose che ho visto fare e sentito in questi corsi).

L'argomento è TROPPO serio per poter essere tratto da semplici artisti marziali.

Vi siete mai chiesti perchè nessuna donna (tranne una lesbica in America) ha mai fatto professionalmente corsi anti-stupro seri e specifici?
Un conto ed essere una ragazza che fa Krav Maga da anni e seriamente. Un conto è essere una ragazza che è agonista in qualche sport da combattimento. Un conto è essere una ragazza cresciuta "in un ambiente ostile".

Un conto è essere una donna, magari che è stata vittima lei stessa, che cerca di comunicare le sue esperienze ad altre donne.

Nessuna.

Una donna HA il diritto di difendersi.
Ma non ci riuscirà MAI con quello che ora propone il mercato.
Se una donna "normale" arriva a distanza di braccio del suo potenziale aggressore e parte l'aggressione, o gli stacca gli occhi nei primi 5 secondi, o subirà quello che l'aggressore ha deciso di lei. Punto.


Con questo post ora mi trovo nella difficile posizione di quello "che critica e basta, ma non da soluzioni".

E' vero. Lo ammetto. Contesto ogni singolo corso anti-aggressione femminile perchè penso che partano da presupposti sbagliati, ma non sono in grado di dare invece consigli su come migliorarli. Forse perchè, anni fa, mi interessai alla questione, ma sono partito dalla base. Dai referti del Pronto Soccorso.
Avendone visionati alcuni mi sono detto: "Più facile insegnare a far sparare dritto un civile che non ha mai visto un'arma in vita sua.".

Io penso che i corsi siano sbagliati perchè partono da una mentalità maschile, e nonostante la minaccia potenziale sia maschile, si danno soluzioni "maschili". Ha poco senso.
Ed infatti...
Prevenzione, prevenzione, prevenzione.

E quando la violenza sta per essere commessa dall'ex fidanzato, o dal padre, o dallo zio acquisito, o dal ragazzo splendido appena conosciuto che fino a 3 minuti prima sembra essere davvero il miglior uomo del mondo, cavate via gli occhi all'aggressore.  E fregatevene di cosa diranno i parenti dopo.
Tanto c'è sempre chi vi dirà che è successo perchè avevate la gonna troppo corta, o perchè date troppa corda agli sconosciuti.



 
"Great things have small beginnings, sir."
Lawrence Of Arabia (1962)

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Offline Saburo Sakai

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #14 on: August 30, 2012, 09:11:23 am »
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Riguardo al tema principale, ovvero se la volontà di sopravvivere si sviluppa od è innata, credo sia un mix delle due cose, e che non ci sia una formuletta magica per insegnarla.

Credo che sia un mix di predisposizione caratteriale, educazione familiare ed esperienze di vita.
Quese ultime possono avere una grandissima funzione formativa, possono tirare fuori quello che una persona ha dentro in termini di reattività ma che magari fino ad allora non era stato stimolato, però anche una esperienza negativa e traumatica per dare buoni frutti ha bisogno di essere metabolizzata nel modo corretto, e quindi si ritorna ai primi due fattori citati.
Lo spirito viene prima della tecnica.