Volontà di sopravvivere

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Offline Fabio Spencer

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #15 on: August 30, 2012, 09:33:53 am »
0
Col massimo rispetto per tutte le opinioni espresse in questo 3D, sono quasi in disaccordo con tutto.

Il problema della difesa personale femminile (se così la vogliamo chiamare) è che si vuol risolvere la questione con delle tecniche.

Una donna non sarà mai forte come un uomo (fisicamente parlando).
Una donna, anche armata, deve avere la giusta mentalità di impiegare un'arma (alcune ce l'hanno, alcune no. E' innato).
Una donna ha bisogno di prevenzione, prevenzione, prevenzione, prevenzione.

Il problema grosso è che per la solita idiozia mediatica, la percezione è che lo stupro è l'immigrato che mette all'angolo una ragazza, e ne abusa.
Succede ANCHE questo. Ma le statistiche parlano chiaro: la stragrande maggioranza delle violenze sessuali avviene tra conoscenti o rapporti che iniziano come consenzienti.

A questo punto fare corsi di simil Karate (una mia ex ne ha frequentati (facepalm) (facepalm) (facepalm) ), oppure fare degli "innovativi" corsi realistici "toccatette" e BJJ fatto accazzo, non servono ad una mazza.

Chi fa corsi anti-aggressione femminile forse non ha mai perso qualche minuto a leggere qualche referto di stupro al Pronto Soccorso. Se avete amici tra le Forze dell'Ordine, oppure tra operatori del Pronto Soccorso, provate a visionarli (tecnicamente è illegale farlo, però).

Lo stupro tipico dell'immigrato, solitamente, manda prima la vittima in maxillo-facciale, poi si curano eventuali problemi ai genitali, ed infine un supporto più o meno adeguato psicologico. I rapporti sono sempre molto rapidi, consumati nel giro di pochissimi istanti, con il corpo della donna che rifiuta ciò, con conseguenti lesioni, anche importanti. Una donna non si tiene ferma solo tenendola per i polsi e standoci sopra "a foglia morta". Anche se pesa 48 kg.
Quindi spesso è rovinata di botte, per intontirla. Per fiaccarne la volontà di resistere.
Mi dite come si fa a simulare questo in palestra?
Con una montada da BJJ? Consigliandole di "mordere" quanto lo tira fuori? (tutte cose che ho visto fare e sentito in questi corsi).

L'argomento è TROPPO serio per poter essere tratto da semplici artisti marziali.

Vi siete mai chiesti perchè nessuna donna (tranne una lesbica in America) ha mai fatto professionalmente corsi anti-stupro seri e specifici?
Un conto ed essere una ragazza che fa Krav Maga da anni e seriamente. Un conto è essere una ragazza che è agonista in qualche sport da combattimento. Un conto è essere una ragazza cresciuta "in un ambiente ostile".

Un conto è essere una donna, magari che è stata vittima lei stessa, che cerca di comunicare le sue esperienze ad altre donne.

Nessuna.

Una donna HA il diritto di difendersi.
Ma non ci riuscirà MAI con quello che ora propone il mercato.
Se una donna "normale" arriva a distanza di braccio del suo potenziale aggressore e parte l'aggressione, o gli stacca gli occhi nei primi 5 secondi, o subirà quello che l'aggressore ha deciso di lei. Punto.


Con questo post ora mi trovo nella difficile posizione di quello "che critica e basta, ma non da soluzioni".

E' vero. Lo ammetto. Contesto ogni singolo corso anti-aggressione femminile perchè penso che partano da presupposti sbagliati, ma non sono in grado di dare invece consigli su come migliorarli. Forse perchè, anni fa, mi interessai alla questione, ma sono partito dalla base. Dai referti del Pronto Soccorso.
Avendone visionati alcuni mi sono detto: "Più facile insegnare a far sparare dritto un civile che non ha mai visto un'arma in vita sua.".

Io penso che i corsi siano sbagliati perchè partono da una mentalità maschile, e nonostante la minaccia potenziale sia maschile, si danno soluzioni "maschili". Ha poco senso.
Ed infatti...
Prevenzione, prevenzione, prevenzione.

E quando la violenza sta per essere commessa dall'ex fidanzato, o dal padre, o dallo zio acquisito, o dal ragazzo splendido appena conosciuto che fino a 3 minuti prima sembra essere davvero il miglior uomo del mondo, cavate via gli occhi all'aggressore.  E fregatevene di cosa diranno i parenti dopo.
Tanto c'è sempre chi vi dirà che è successo perchè avevate la gonna troppo corta, o perchè date troppa corda agli sconosciuti.
wow che post!
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Paguro49

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #16 on: August 30, 2012, 09:35:34 am »
+1
Concordo con Cooks.
Sono mediamente un nemico dei "corsi di DP per donne", ma nemico rabbioso, perchè non li ritengo solo inutili, trovo che siano (nel più dei casi) pericolosi se non criminali.
Posta la difficoltà assoluta di replicare determinate condizioni, quali lo stress, il panico, il dolore, lo shock e tutte quelle simpatiche componenti di uno stupro, il nodo è che, indipendentemente da quante "mosse" abbia imparato la tizia, quelle condizioni sono ciò che determina quanto accade dopo, perchè sono le cose a cui non la si è potuta preparare.
Il malrovescio all'improvviso, i vestiti strappati via o tagliati, le botte al fegato e al costato, i pugni in faccia, dubito si possa far molto per riprodurli in modo che non siano così shockanti e che non generino la paralisi da panico, consentendo di reagire con ciò che le viene insegnato.
Il punto è che, se ho insegnato X cose a una ragazza/donna, se lei ha ben risposto ed ha ben acquisito quelle cose, con buona probabilità avrà anche acquisito una certa sicurezza in quei gesti, nella loro possibilità di permetterle una reazione, nella possibilità di neutralizzare o abbattere l'aggressore.
Questa cosa può sostituirsi all'intelligente idea di darsela a gambe, rendendo me, che le ho tolto quell'istinto, complice dello stupratore, perchè poi lei, dovrà fare i conti con una realtà fatta di quelle cose descritte sopra, da me, ma decisamente meglio da Cooks.
Così il risultato sarà che, in una qualche percentuale, forse si sarebbe potuto parlare di "tentato stupro" perchè la vittima sarebbe fuggita, mentre ora parliamo di "stupro" perchè la vittima era convinta di avere la meglio sull'aggressore (per colpa mia) e invece che fuggire ha provato a fare cose che non era realmente preparata a fare.
Il tema è troppo delicato e scottante, necessita di competenze vere e specifiche, non di trascorsi su ring o tatami e stop, serve sapere bene di cosa si parla, quali siano le reali componenti di questo genere di aggressione, quali siano le cose che consentono all'aggressore di avere la meglio, come fare per lavorare su quelle cose senza necessariamente massacrare delle allieve, ammesso che si possa davvero fare.
Quindi sono un nemico dei corsi per donne, non perchè li ritenga impossibili, ma perchè credo che, per alcuni (pochi) seri operatori, ci siano una valanga di coglioni, che riempiono la testa delle loro allieve di cazzate, mandandole dritte sul piatto dello stupratore, complici dello stupro.

P.S.
C'è una enorme differenza fra la DP in cui si trattano le aggressioni a scopo di rapina, botte, liti eccetera, rispetto a una situazione di Stupro.
Questo per dire che, non maledico i corsi di DP, semplicemente mi incazzo quando si piscia fuori dal vaso e si passa ai corsi "antistupro" senza preoccuparsi della loro reale praticabilità.
« Last Edit: August 30, 2012, 09:39:38 am by Paguro46 »
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Offline metal storm

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #17 on: August 30, 2012, 11:16:47 am »
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quotone, parola per parola, di Cooks e Pagurone.

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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #18 on: August 30, 2012, 12:08:44 pm »
0
quotone, parola per parola, di Cooks e Pagurone.

Pure io, specialmente


L'argomento è TROPPO serio per poter essere tratto da semplici artisti marziali.


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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #19 on: August 30, 2012, 13:42:22 pm »
0
Anche a me non piacciono molto i corsi di dp per le donne soprattutto perché di gente competente ce ne davvero poca.

Oltre a quello detto sopra,una cosa é sicura e cioé che tutti quanti abbiamo un istinto di soppravvivenza chi più chi meno naturalmente,solo che per diversi fattori come datto da Diego viene sopito.
Almeno questo é il mio pensiero.

A una cosa anche io condivido spesso le cose che dice Avia.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre


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Offline Paguro49

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #20 on: August 30, 2012, 13:47:56 pm »
0
Certi istinti sono seppelliti dalla civiltà, dalla buona educazione, dai precetti religiosi, dal codice civile, dal codice penale, dalla mera convenienza o sconvenienza e dalla paura.
In molti casi, sono sepolti così n fondo, da generare la convinzione di non averli, molti "pacifici" ti dicono che per loro, qualsiasi azione o reazione violenta è impensabile, contro natura, tralasciando il dettaglio di essere comunque uomini, quindi in cima alla catena alimentare, quindi facenti parte di una specie animale unica per capacità di arrecare danni, dolore e morte anche solo per diletto, unica per capacità di inventare e costruire, attrezzi e strumenti di morte, nonchè metodi sempre più sofisticati per usarli.
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Offline Saburo Sakai

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #21 on: August 30, 2012, 14:59:34 pm »
0
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline metal storm

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #22 on: August 30, 2012, 15:08:57 pm »
0
sono sempre stato convinto (convinzione accresciuta da un po' di cose che ho potuto vivere direttamente) che chiunque può essere capace di uccidere o quanto meno di fare male seriamente, se spinto da una motivazione che stravolge il proprio io... e l'istinto di sopravvivenza è una di queste motivazioni.

però questo esula con quanto riportato prima, e poco centra con la dp.

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Offline cooks71

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #23 on: August 30, 2012, 15:10:41 pm »
+2
Evoluzionisticamente parlando abbiamo esagerato con i concetti di "religione" e "legge" per preservare la specie.
L'altruismo, l'empatia ed il mutuo soccorso sono meccanismi evoluzionistici per preservare la specie.
Inutile procreare, se poi una volta nati, non ci si prende cura vicendevolmente. Questo dice la Legge della Natura.
Però, la Natura, sa anche che le risorse di un territorio non sono infinite, quindi qualcuno deve morire, affinchè le risorse non scompaiano del tutto.
Se poi le risorse sono veramente scarse, la legge del "più forte", serve per assicurarsi la sopravvivenza. Gli animali non uccidono per divertimento.

Noi uomini (intesi come esseri umani), nella nostra infinita complessità neurologica, abbiamo creato situazioni virtuali ed assenti in Natura, che ci condizionano. Un esempio sono i soldi. Sono un'invenzione tutta umana, che ci sta portando alla rovina. Ma questo è un altro paio di maniche.

Quindi, in una situazione virtuale, gli istinti di base, creati per esigenze molto concrete, subiscono una trasformazione. Si, insomma, l'istinto predatorio non serve per far la spesa. In compenso è ancora indispensabile, in maniera blanda, per corteggiare un partner. Ed in maniera più marcata per compiere un crimine.

Ergo, esattamente come un uomo qualunque "civilizzato", se lo pianti dentro un bosco popolato di cinghiali e solo una selce a disposizione probabilmente ti muore dopo qualche giorno di stenti, mentre cerca ancora di usare l'I-Phone, l'istinto di soppravvivenza in molte persone è anestetizzato.

Quindi, prendi l'omino civilizzato, in qualche modo lo introduci alla vita del bosco con una guida esperta, e dopo qualche settimana vedrai che impara di nuovo ad ammazzarti i cinghiali con una lancia autocostruita.

Stessa cosa per risvegliare l'istinto di sopravvivenza/aggressività.
Piccolo problema: spesso chi afferma di essere in grado di insegnare come risvegliare questi istinti nei suoi allievi (con corsi due volte alla settimana, affiliazione e t-shirt in omaggio) passa più tempo con l'I-Phone che a smembrare carne animale.
Ci siamo già capiti.
« Last Edit: August 30, 2012, 15:13:03 pm by cooks71 »
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Offline metal storm

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #24 on: August 30, 2012, 15:16:20 pm »
0
concordo in pieno; Cooks, ma questo è il mondo in cui viviamo, nella nostra "civilizzazione" ci troviamo belli comodi.

io sono uno di quelli che morirebbe di stenti se dovessi trovarmi isolato dalla civiltà. comunque, credo che questo sia solo un aspetto della sopravvivenza.


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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #25 on: August 30, 2012, 15:22:57 pm »
0
Quindi, prendi l'omino civilizzato, in qualche modo lo introduci alla vita del bosco con una guida esperta, e dopo qualche settimana vedrai che impara di nuovo ad ammazzarti i cinghiali con una lancia autocostruita.

Stessa cosa per risvegliare l'istinto di sopravvivenza/aggressività.
Piccolo problema: spesso chi afferma di essere in grado di insegnare come risvegliare questi istinti nei suoi allievi (con corsi due volte alla settimana, affiliazione e t-shirt in omaggio) passa più tempo con l'I-Phone che a smembrare carne animale.
Ci siamo già capiti.

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Offline cooks71

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #26 on: August 30, 2012, 15:44:22 pm »
+2
Parliamoci chiaro.
Io ci STO BENE ad essere nato nel Primo Mondo. Ho possibilità di sopravvivenza enormemente superiori ad un mio omologo sub-sahariano.
E sono perfettamente consapevole di vivere sulle sue spalle.
Come sono abbastanza preoccupato del fatto che quando il Terzo Mondo, non sarà più tale, tutte le risorse che servono a noi del Primo Mondo, scompariranno, e saranno guai "per me".
Non è questione di essere "razzisti". Se tutta l'Africa Nera inizia a consumare petrolio, mangiare grano ed usare altre risorse, Europa, America e Cina schiattano. La Terra non è "progettata" per sostenere così tante persone che "consumano ad alto livello".
Soluzione? Super guerrone mondiale. E credo che accadrà quando i nostri figli saranno adulti.

Io so che in un altro luogo, in un'altra epoca, io sarei morto. Quindi ben venga che sia nato "ora", in una situazione di buona sostenibilità, e con il cervello relativamente connesso a ciò che mi accade attorno.
Se tutto questo avviene a spese di abitanti del Terzo Mondo, purtroppo, mi dispiace fino ad un certo punto.
La vita è indifferente a certe cose. Però, così come sono le cose, se "anche loro" iniziano a  "star bene", scompariamo noi.
LA soluzione, da qualche anno, qualche studioso ce l'ha.

Ma sono vie "economicamente" impraticabili. Nessuno molla quello che ha raggiunto... Ricollegandoci al discorso dell'aggressività predatoria: ormai direi che mi sembra di avervi reso chiaro di chi possiede ancora l'aggressività e chi l'ha sopita... Riempi di comodità un essere umano, e si scorda anche come si fa la cacca ("devi mangiare più fibre!"). Toglili anche la possibilità di cercare di riprodursi almeno una volta al mese, quando è giovane e pieno di testosterone, e ti diventa uno stupratore seriale. MA se sei nel Primo Mondo, e non possiedi beni di alcun tipo, la tua possibilità di riprodurti è svantaggiata... Quindi? O ti "guadagni dei beni" (lavori o rubi) per renderti un partner appetibile, oppure, alla fine ti PRENDI quello che ti serve, per istinto. O paghi un partner o compi un abuso.
Voi mi direte: Ma è pieno la fuori di giovani rampolli che stuprano ragazze. Attenzione: quelli si comportano così perchè vanno in cortocircuito col cervello. Sanno che hanno abbastanza beni per essere appetibili, ma non ottengono quello che esattamente vogliono e non riescono a gestire il rifiuto. Altro discorso.
Scusate se ho semplificato il discorso, saltando a piè pari concetti come amore, attrazione fisica spontanea e altre dettagli. Ma di "dettagli", appunto, si tratta. A livello Macro le cose funzionano come le ho descritte.

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Offline Fabio Spencer

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #27 on: August 30, 2012, 15:49:26 pm »
0
Parliamoci chiaro.
Io ci STO BENE ad essere nato nel Primo Mondo. Ho possibilità di sopravvivenza enormemente superiori ad un mio omologo sub-sahariano.
E sono perfettamente consapevole di vivere sulle sue spalle.
Come sono abbastanza preoccupato del fatto che quando il Terzo Mondo, non sarà più tale, tutte le risorse che servono a noi del Primo Mondo, scompariranno, e saranno guai "per me".
Non è questione di essere "razzisti". Se tutta l'Africa Nera inizia a consumare petrolio, mangiare grano ed usare altre risorse, Europa, America e Cina schiattano. La Terra non è "progettata" per sostenere così tante persone che "consumano ad alto livello".
Soluzione? Super guerrone mondiale. E credo che accadrà quando i nostri figli saranno adulti.

Io so che in un altro luogo, in un'altra epoca, io sarei morto. Quindi ben venga che sia nato "ora", in una situazione di buona sostenibilità, e con il cervello relativamente connesso a ciò che mi accade attorno.
Se tutto questo avviene a spese di abitanti del Terzo Mondo, purtroppo, mi dispiace fino ad un certo punto.
La vita è indifferente a certe cose. Però, così come sono le cose, se "anche loro" iniziano a  "star bene", scompariamo noi.
LA soluzione, da qualche anno, qualche studioso ce l'ha.

Ma sono vie "economicamente" impraticabili. Nessuno molla quello che ha raggiunto... Ricollegandoci al discorso dell'aggressività predatoria: ormai direi che mi sembra di avervi reso chiaro di chi possiede ancora l'aggressività e chi l'ha sopita... Riempi di comodità un essere umano, e si scorda anche come si fa la cacca ("devi mangiare più fibre!"). Toglili anche la possibilità di cercare di riprodursi almeno una volta al mese, quando è giovane e pieno di testosterone, e ti diventa uno stupratore seriale. MA se sei nel Primo Mondo, e non possiedi beni di alcun tipo, la tua possibilità di riprodurti è svantaggiata... Quindi? O ti "guadagni dei beni" (lavori o rubi) per renderti un partner appetibile, oppure, alla fine ti PRENDI quello che ti serve, per istinto. O paghi un partner o compi un abuso.
Voi mi direte: Ma è pieno la fuori di giovani rampolli che stuprano ragazze. Attenzione: quelli si comportano così perchè vanno in cortocircuito col cervello. Sanno che hanno abbastanza beni per essere appetibili, ma non ottengono quello che esattamente vogliono e non riescono a gestire il rifiuto. Altro discorso.
Scusate se ho semplificato il discorso, saltando a piè pari concetti come amore, attrazione fisica spontanea e altre dettagli. Ma di "dettagli", appunto, si tratta. A livello Macro le cose funzionano come le ho descritte.
Bel post, complimenti.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline carlo

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #28 on: August 30, 2012, 16:25:29 pm »
+2
Premetto che concordo con il quotone di Wolvie e fratello storm in merito alle affermazioni di Cooks e Paguro. Da anni declino gentilmente ma decisamete la proposta di organizzare un corso di difesa personale femminila nella palestra dove ci alleniamo noi, a meno che non si faccia in modo da inchiavardare nella mente di tutti (docenti in primis) il fatto che la prevenzione è fondamentale e che la fisica non è contraddicibile.

Ciò premesso, col rischio di andare fuori topic e/o con la possibilità di spinoffare, evidenzio questo passaggio importante.

Però, la Natura, sa anche che le risorse di un territorio non sono infinite, quindi qualcuno deve morire, affinchè le risorse non scompaiano del tutto.
Se poi le risorse sono veramente scarse, la legge del "più forte", serve per assicurarsi la sopravvivenza. Gli animali non uccidono per divertimento.

Anni fa ero in un circolo culturale invitato da un amico, la maggiorparte dei presenti si poteva tranquillamente definire "radical chic".
"ospite d'onore" era Franco Guarino, un reporter e operatore RAI che aveva girato mezzo mondo e raccontava le sue esperienze (senza bullarsi ed in maniera molto poco enfatica).
Il tizio ad un certo punto parlò del suo rapporto con alcune popolazioni sub-sahariane e della difficoltà iniziale di "sintonizzarsi" su determinate abitudini, alché una delle signore presenti gli chiese un giudizio (non opinione, giudizio...) sulle mutilazioni genitali femminili.
L'operatore le condannò, ovviamente, ma disse chiaramente che è inopportuno giudicare certe cose dal loro punto di vista, e che quekllo che in base al nostro stile di vita pare assurdo o crudele, sotto altre premesse è perfettamente comprensibile (non si riferiva specificamente alle mutilazioni genitali, ma all'aria sussiegosa della signora e delle sue sodali che avevano tacciato di "barbarie" tout court mezza Africa.
Poiché la discussione stava un po' degenerando, Franco Guarino raccontò un episodio esemplare: in un villaggio notò che la notte gli abitanti dormivano sistemanosi in cerchi concentrici; all'esterno i più vecchi e malandati, poi donne e bambini e al centro interno gli uomini più forti. Chiesto il motivo, la risposta fu choccante; spesso leoni o altri animali arrivavano in cerca di preda, e quindi così facendo venivano "sacrificati" i meno utili alla economia ed al benessere generale. Tutti lo sapevano e tutti acettavano la cosa. Franco chiese perché non reagissero in qualche maniera, magari cacciando i leoni, ma la risposta fu più o meno che la natura funziona così, che se il leone non mangia oggi, domani saranno loro a non mangiare ed anche che "se noi andiamo dove non ci sono leoni, vuol dire che non c'è neppure preda per noi".
Inutile dire che la platea si zittì, e questo episodio, dopo quasi dieci anni, lo ricordo benissimo.
Quindi a volte la sopravvivenza - specie in società claniche - non è tanto quella del singolo individuo ma quella del suo "ceppo genetico".

carlo, che comunque mette la lancia nel tucul (ricordando un vecchio sketch di Franco e Ciccio)
Il fatto che il traguardo sia lontano, è un motivo in più per camminare con impegno

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Offline Dieselnoi

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Re:Volontà di sopravvivere
« Reply #29 on: August 30, 2012, 22:23:57 pm »
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Ributto la palla in tema:

1) Le donne non hanno volontà di combattere. Occhio, la storia delle guerre e della cronaca nera porta abbondanti casi di donne che hanno sparso sangue con la massima liberalità. Pensate un pò a quella gran gnocca di Rosa Bazzi. Nell'esercito israeliano e in quello sovietico le donne hanno combattuto con ottimi risultati. E mica in fureria eh? I più vecchi di voi si ricorderanno Andrey Sacharov, il padre della bomba H sovietica e poi dissidente. Sua moglie aveva beccato una medagli per aver combattuto a Stalingrado come cannoniere di un T-34. Era una dolcissima nonnina e raccontava che il suo carro era senza mirino perchè l'avevano mandato al fronte senza finirlo. Dovevano venir vicino e aggiustare il tiro a occhio. Semplicemente per le donne la violenza non ha alcun fascino estetico. E' una cosa che alle volte occorre fare, come andare a letto con un uomo disgustoso o magari sposarlo. O uccidere un bimbo. E stateci attenti: la capacitàè  delle donne di "fare quello che si deve fare" è MOLTO più alta della nostra.

2) La didattica dei corsi: d'accordissimo con Cooks. I primo tema dovrebbe essere la prevenzione. Avevo sollevato il tema tempo fa ma non frega un tubo a nessuno, chè il senso di tutto son sempre le mazzate. Si dovrebbero fare lezioni teoriche e role-playing. Su questo la ragazza MEDIA attura guai come le api sul miele: lo sapete che una bella parte di strupri e tentativi di omicidio (alcuni riusciti) scattano per frasi tipo "porco lasciami stare adesso lo dico a tutti" e roba del genere? Non so se era Aivia a dirlo ma è vero: le donne non conoscono le regole del branco e bisogna insegnargliele. Per prima cosa.

3) Ma alla fine alla violenza bisogna arrivarci, altrimenti il fatto di non avere un piano B terrorizza una ragazza e le impedisce anche di mettere in atto il piano A. Dunque addestramenti realistici ovviamente a livello CRESCENTE piano piano per prepararle a come può andare. Tecniche semplicissime e ripetute al sacco e in sparring. E basta a 'sti kotegeshi di merda.

4) In conclusione io non credo che addestrare una ragazza sia impossibile. Si può e come. Ma va fatto bene.