punti di vista, io di sicuro lo preferisco al point fighting dove la cosa a cui stare più attenti non è tanto quella di non essere colpiti ma quella di non colpire
dico questo perchè quando facevo Ju Jitsu e ci preparavamo al Fighting System erano più gli accorgimenti per quando si attaccava ad essere importanti che non il "combattimento" in se, ma sono altre regole, forse le peggiori che abbia mai visto, sempre punto di vista personale
Nella JKA non puoi colpire al KO, come accade in tutti gli altri regolamenti, fuor di dubbio chi non sa combattere bene e non sa colpire bene ( quindi non ha il controllo dei colpi ne sa danni può fare) si preoccupa di non colpire; ma quando si raggiunge un certo livello mica ci si preoccupa di non colpire si combatte e basta, ci sono gli arbitri per assegnare i punti.
La parte di striking del FS è anche più avvincente di quella del karate visto che non ci si ferma dopo ogni attacco e i criteri di assegnazione dei punti è più elastico.
per rispondere invece a AndY:
visto che è la cosa più stupida che esista.
E perchè mai..?
è che un tipo di strategia prettamente giapponese, presa da un modo di fare scherma abbastanza suicida; facciamo che è un minuto di combattimento, ci fronteggiamo per 55 sec senza fare niente se non vedere se uno cede e al 56 partiamo uno verso l'altro.... Voglio dire in quei 55 secondi meglio fare finte e fare una schermaglia per studiare l'avversario e preparare i colpi da portare, in più la staticità ammazza il combattente, se so che tizio sta per partire perchè devo rimanere semi immobile ( direte perchè voglio anticiparlo, quindi è un 50-50, 50 mi prende lui e 50 lo anticipo io ) e fare passettini piccini piccini ed essere un bersaglio più semplice, meglio se mi muovo e gli falso le distanze cercando contemporaneamente l'angolo migliore per attaccare, in più sono piantati per terra, ma spesso finiscono a terra sbilanciati dagli gyaku tsuki degli avversari, quindi perchè stare piazzati se poi al momento dei fatti si è sbilanciati, poi ancora nessuno prende davvero in mano il combattimento.
Insomma è una critica ad un combattimento troppo statico, o se volete metterla in un altro modo, se si vuole fare gli out fighter e combattere sulla lunga distanza ( come dovrebbe fare lo shoyokan) si deve essere mobili ( e ce lo hanno dimostrato in altri contesti) e reattivi.