Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.

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Offline Takuanzen

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #15 on: September 06, 2012, 14:33:04 pm »
0
che dire Dave?
Approvo tutto quello che hai scritto, le problematiche che descrivi sono le stesse che ho avuto io e che vedo anche in altre situazioni.
Dici di non essere ancora arrivato a capire se vuoi essere un "salvatore dello stile" o un "salvatore di me stesso".
Premesso che ambedue le figure hanno la loro dignità io faccio il tifo per una di queste ma non voglio dirla perchè si parla di te e solo tu sai cosa è meglio per te.
Se questa cosa ti preoccupa fidati che anche se dovessi scegliere un percorso differente se i rapporti personali sono buoni e profendi rimangono lo stesso.
Questo lo dico per esperienza  ;).

In ogni caso in bocca al lupo!
Assolutamente in sintonia. So che voi amici del Kenpo siete in una situazione simile, visto che i nostri maestri sono cresciuti praticamente nello stesso ambiente e i metodi hanno principi somiglianti. La discussione con te sulle tue scelte mi ha fatto molto riflettere e mi ha aiutato. Grazie Fabry, lo apprezzo molto. :sur:
Se abitassi ancora a Cinisello o a Sesto S.G., sarei venuto sicuramente da voi del KFM, vista l'ottima esperienza dello stage con Justo (che spero di bissare!!) :sbav:

Per ora sto cercando di mandare mio fratellino[1] in avanscoperta, così "rubo" quando lo vedo... XD :spruzz:
 1. Grazie per i consigli!! Ti dovrebbe contattare in questi giorni via Facebook... :-*
« Last Edit: September 06, 2012, 14:34:40 pm by TakuanZen »

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Offline Fabio Spencer

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #16 on: September 06, 2012, 14:47:07 pm »
0
che dire Dave?
Approvo tutto quello che hai scritto, le problematiche che descrivi sono le stesse che ho avuto io e che vedo anche in altre situazioni.
Dici di non essere ancora arrivato a capire se vuoi essere un "salvatore dello stile" o un "salvatore di me stesso".
Premesso che ambedue le figure hanno la loro dignità io faccio il tifo per una di queste ma non voglio dirla perchè si parla di te e solo tu sai cosa è meglio per te.
Se questa cosa ti preoccupa fidati che anche se dovessi scegliere un percorso differente se i rapporti personali sono buoni e profendi rimangono lo stesso.
Questo lo dico per esperienza  ;).

In ogni caso in bocca al lupo!
Assolutamente in sintonia. So che voi amici del Kenpo siete in una situazione simile, visto che i nostri maestri sono cresciuti praticamente nello stesso ambiente e i metodi hanno principi somiglianti. La discussione con te sulle tue scelte mi ha fatto molto riflettere e mi ha aiutato. Grazie Fabry, lo apprezzo molto. :sur:
Se abitassi ancora a Cinisello o a Sesto S.G., sarei venuto sicuramente da voi del KFM, vista l'ottima esperienza dello stage con Justo (che spero di bissare!!) :sbav:

Per ora sto cercando di mandare mio fratellino[1] in avanscoperta, così "rubo" quando lo vedo... XD :spruzz:
 1. Grazie per i consigli!! Ti dovrebbe contattare in questi giorni via Facebook... :-*
Bueno!.
A questo punto la cosa migliore che posso dire è citare Giorgia.
Io propenderei per il non definirsi e praticare quello che più piace   ;)
E comunque vada: buon divertimento!
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Takuanzen

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #17 on: September 07, 2012, 09:43:18 am »
+1
Aggiungo qualche annotazione del tormentato Ichthyostega[1]:

1) Non ho per ora particolare interesse per le competizioni o l'agonismo. Per come sono mi piace confrontarmi, giocare ma non mi interessa affatto vincere: non fa parte della mia attitudine. I miei obiettivi sono per ora molto più umili e basilari:
-Migliorare la mia condizione fisica;
-Migliorare e perfezionare i miei pugni e calci;
- Imparare almeno le basi della lotta (in piedi e a terra).

2) Sono ancora dubitante rispetto alla modalità MMA. Pur piacendomi molto, ho sempre la paura del "misto frutta", di trovarmi davanti un 'mischione'. Infatti all'inizio cercavo un corso di lotta, che è un ambito che mi diverte un casino, o di pugilato, che è una delle principali influenze dell'YQ e poi mi è sempre piaciuto. Infatti c'è un altro corso di Submission che vorrei andare a vedere, ma è più lontano e non conosco nessuno. Ma magari un giro me lo vado a fare lo stesso...
In questa palestra dove sono andato a provare, il maestro mi è sembrato -e poi mi ha confermato negli spogliatoi- che lui cerca di seguire una logica con cui collegare il lavoro in piedi con quello a terra o lo striking con il grappling, di dare una sequenza coerente alle tecniche studiate. Poi si dà la priorità ad un ambito/settore a seconda delle lezioni. Queste due cose mi hanno confortato, unite al fatto che i miei amici che si allenano lì sono principalmente interessati al Grappling e lui li lascia fare...

3) Vi confido che il mio "sogno" sarebbe quello di aprire un giorno un corso di Yiquan/Sanda, che partisse da basi yiquanistiche, per poi formare atleti che combattano in tornei di Sanda, Kick e forse anche MMA, con qualche integrazione nella lotta a terra. Oppure semplicemente che tenga presente metodologie moderne di allenamento, come già si accenna nel metodo e nella formazione dell'YQ, ma ad un livello di sviluppo ancora inespresso e incompleto a mio parere. Io quindi vorrei acquisire tempi, ritmi, abitudine al contatto e preparazione atletica, che sono "attributi"/qualità/caratteristiche che mi sembrano carenti nelle arti marziali cinesi. Insomma, sono convinto che la modalità di espressione per il Kung Fu ci sia già e sia il Sanda, oppure un possibile approdo, come sta succedendo anche in altri ambiti, le MMA, senza cercare di inventare altri regolamenti, oppure continuare a dire, come mi è capitato quest'estate con gente di altre scuole, che le "tecniche mortali" non funzionano perché in sparring si possono tirare solo a  piena potenza e senza protezioni. BASTA!! :D :thsit:
 1. l'anfibio preistorico della foto di Mad. Non so voi, ma io da piccolo ero un vero amante sfegatato della preistoria!! :ohi:

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Offline Bellerofönte

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #18 on: September 07, 2012, 09:48:52 am »
+1

2) Sono ancora dubitante rispetto alla modalità MMA. Pur piacendomi molto, ho sempre la paura del "misto frutta", di trovarmi davanti un 'mischione'.

Idem, minestrone anche per me.
Ma al momento non posso permettermi altro, e onestamente mi ci sto pure divertendo, anche se a conti fatti l'impressione di fare troppo e in maniera superficiale rimane.
"Costantemente mantenersi presenti dentro la propria pelle, esercitarsi, avere una condotta particolare, disprezzare il facile comodo, disprezzare l’inutile lusso, essere uomini raffinati, ma essere uomini fermi. Mantenere la fedeltà della parola. E nel fisico esercitarci a combattere."

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Offline Fabio Spencer

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #19 on: September 07, 2012, 10:00:23 am »
0

2) Sono ancora dubitante rispetto alla modalità MMA. Pur piacendomi molto, ho sempre la paura del "misto frutta", di trovarmi davanti un 'mischione'.

Idem, minestrone anche per me.
Ma al momento non posso permettermi altro, e onestamente mi ci sto pure divertendo, anche se a conti fatti l'impressione di fare troppo e in maniera superficiale rimane.
Condivido, è il solito annoso problema della specializzazione vs versatilità.
E quando uno ha poco tempo da dedicarci più è ampio lo spettro e più si rischia la diluizione.
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Offline Takuanzen

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #20 on: October 11, 2012, 14:18:26 pm »
+3
L'altro ieri prima sessione di circuiti con Kettlebells, fune nautica, ruota del trattore ecc... :-X :-X :-X
Tuttavia mi sono divertito un casino. Soprattutto con la ruota: un grande scarico dal punto di vista psicologico, mi sembrava di dover spingere una specie di enorme sumotori con tutto me stesso, raccogliendo tutte le mie forze. Questa era anche l'idea generale per tutte le altre stazioni. Erano tutti esercizi e attrezzi che desideravo provare da tempo. :-*
Il mio maestro vuole ripetere tutto settimana prossima, filmando però e scattando delle fotografie per il sito. Quando appariranno, magari vi giro il link.

Ho deciso che prossimi eventuali commenti sulla mia nuova avventura/esperienza nelle MMA li inserirò in questa discussione già avviata, sia perché si tratta di un continuo work in progress più pratico che teorico per quel che mi riguarda (ci sto ancora riflettendo su, troppe cose che non riesco a scrivere sistematicamente...), sia perché voglio tenermi libero di mantenere una prospettiva più ampia e quindi spaziare anche su argomenti differenti o che vanno oltre le MMA, pur partendo da quell'esperienza. Tutto questo per dire che mi va benissimo continuare a discuterne in Interstile, proprio per il mio "carattere anfibio". ;)

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Offline Fabio Spencer

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #21 on: October 11, 2012, 14:21:22 pm »
+1
L'altro ieri prima sessione di circuiti con Kettlebells, fune nautica, ruota del trattore ecc... :-X :-X :-X
Tuttavia mi sono divertito un casino. Soprattutto con la ruota: un grande scarico dal punto di vista psicologico, mi sembrava di dover spingere una specie di enorme sumotori con tutto me stesso, raccogliendo tutte le mie forze. Questa era anche l'idea generale per tutte le altre stazioni. Erano tutti esercizi e attrezzi che desideravo provare da tempo. :-*
Come ti capisco

Il mio maestro vuole ripetere tutto settimana prossima, filmando però e scattando delle fotografie per il sito. Quando appariranno, magari vi giro il link.
volentieri.
Ho deciso che prossimi eventuali commenti sulla mia nuova avventura/esperienza nelle MMA li inserirò in questa discussione già avviata, sia perché si tratta di un continuo work in progress più pratico che teorico per quel che mi riguarda (ci sto ancora riflettendo su, troppe cose che non riesco a scrivere sistematicamente...), sia perché voglio tenermi libero di mantenere una prospettiva più ampia e quindi spaziare anche su argomenti differenti o che vanno oltre le MMA, pur partendo da quell'esperienza. Tutto questo per dire che mi va benissimo continuare a discuterne in Interstile, proprio per il mio "carattere anfibio". ;)
chi sa che dice il Mod.... XD
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Offline Pallozoid

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #22 on: October 11, 2012, 14:30:55 pm »
+1
Questa discussione non l'avevo vista! Complimenti!  ;)

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Offline Paguro49

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #23 on: October 12, 2012, 16:08:35 pm »
+1
Mi unisco ai complimenti per Tak, che è serio e motivato, non arroccato su nessuna posizione, quindi curioso, cosa che lo porta a farsi domande e "andare a cercare" le risposte, mettendo un sacco di fieno in cascina.
Però faccio i complimenti anche al Forum, che a mio parere, contribuisce sia nel far nascere i dubbi, sia le curiosità, diversamente non si spiega come accada che in così tanti scelgano di implementare la propria pratica.
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

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Offline Dipper

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #24 on: October 12, 2012, 16:39:29 pm »
+1
Non posso che condividere e complimentarmi per l'approccio.
Massimo rispetto per te :thsit:
継続は力なり 空手の修業は一生である
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Offline muteki

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #25 on: October 12, 2012, 18:52:35 pm »
+2
L'importante è allenarsi e fare esperienze
si va sempre avanti...

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Offline Ebony Girls Lover

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #26 on: October 13, 2012, 16:53:38 pm »
+1
Bella Tak e Auguroni per il tuo progetto futuro.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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Offline Takuanzen

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #27 on: May 09, 2014, 13:37:45 pm »
0
Dalla discussione sulla sudditanza psicologica (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=17023.255), riporto questo, che riassume bene alcuni aspetti della mia situazione attuale:


Mi permetto un piccolo aneddoto personale collegato[1]: Quest'anno mi sto allenando, principalmente per motivi economici e altri impegni di studio e non-lavoro, una volta sola a settimana. Il maestro mi spinge sempre per far le gare, perché è nella sua mentalità. Io gli spiego i miei motivi, poi aggiungo che, oltre a non sentirmi preparato per lo sparring con un allenamento a settimana (la preparazione atletica specifica cerco di farla a casa tre volte a settimana, per conto mio, seguendo suggerimenti del mio amico istruttore, che invece non mi ha mai fatto pressioni in tal senso). Gli dissi infine sinceramente, a cuore aperto, che, se proprio voleva che io facessi una garetta di No-Gi, l'avrei fatta per fare una nuova esperienza, mettermi alla prova e migliorarmi come lottatore; non per la competizione in sé, perché non mi interessava, non è mai stata nella mia mentalità. Al che, lui mi ha guardato un po' titubante e mi fa "ma tu, se entri sul tatami, mi rappresenti...". Non me l'ha più chiesto, il rapporto con lui rimane buono e io continuo ad allenarmi, anche se considerato meno rispetto agli agonisti (dal mio amico istruttore no, il rapporto è ottimo e mi ha detto di non preoccuparmi). Ho avuto l'impressione che il problema sia stato la mancanza della parola "Vincere" ad ogni frase e della ripetizione letterale dei suoi discorsi, come fanno i ragazzi diciottenni, che si buttano subito nell'agonismo. Ma era quello che pensavo. Non tutti gli agonisti, ma la maggior parte condivide quel trend, pur essendo bravissimi ragazzi e molto gentili quando ci si allena (mi suggeriscono tecniche ecc...: è bello fare sparring con loro).
Insomma, pur essendo un istruttore bravissimo tecnicamente e molto appassionato (ci tiene davvero ai suoi ragazzi), mi ha fatto un po'rimanere male e parlo quindi di sudditanza per questo, anche in quegli ambienti. Mi piace però tanto allenarmi con loro, non capisco perché un'attività così piacevole e ricca di contenuti debba essere "sporcata" da queste cose[2]. Ripeto per l'ultima volta, con tutte le differenze del caso. :thsit:
 1. Volevo inserirlo nel mio vecchio thread sul "Manifesto di una creatura anfibia", ma lo faccio qui... non credo sia OT.
 2.  Mi hanno raccontato di palestre blasonate di pugilato, old-school, in cui è anche peggio, in cui gli amatori proprio non vengono considerati e tutti gli occhi sono per gli agonisti.

In risposta agli amici che sono intervenuti a rispondere così gentilmente, dico che sono pienamente d'accordo con voi che un'atleta non motivato per l'agonismo è meglio non mandarlo. Grazie a tutti per i vostri interventi. :) Ma soprattutto la questione è "non preparato". A monte del discorso, ad una persona che viene una volta a settimana, non bisognerebbe nemmeno proporlo. La mia proposta era la ricerca di una mediazione tra le mie esigenze e quelle del maestro. Ne capisco i motivi: ha visto che sono giovane, mi piace allenarmi e mi impegno.
Diciamo che ho l'impressione di essere considerato "un tizio strano": qualcuno che non è come gli amatori principalmente curiosi, che se ne vanno dopo il primo circuito o il primo sparring oppure semplicemente si disinteressano dopo pochi mesi, né come gli agonisti, perché, pur allenandosi, non è interessato a far gare (almeno con tutte le condizioni del caso, sopra spiegate).
Ad es. vedo che, rispetto a chi si allena due, tre o quattro volte a settimana, il mio processo di apprendimento, pur essendoci, è necessariamente molto più lento, come anche l'abitudine ad essere più vario nello sparring, soprattutto a terra e a non fossilizzarmi sulle tecniche di base imparate. (mi trovo particolarmente bene con le leve a braccia e polsi: Kimura (la mia preferita :-*), "mano de vaca", americane e leve a quattro in generale, meno sugli arm bar/jujigatame: forse per l'abitudine a lavorare solo sulle braccia e con le braccia nel Tuishou e nelle tecniche di Qinna?). Questa "rigidità tecnica" è il mio attuale problema, su cui sto lavorando. E' normale per chi inizia a lottare?  ;)
Per il resto, in realtà è un bell'ambiente, mi ci trovo bene e mi piace come insegnano gli istruttori, che sono bravi e preparati. Condivido la soddisfazione nell'allenamento delineata da Andy. Non tornerei assolutamente indietro nelle mie scelte, mi ci trovo benissimo e mi stimola sempre di più.
Il fatto è anche che sto mantenendo una parte dei lavori dell'Yiquan e del Taijiquan, allenandomi in maniera quasi-autonoma ormai, sia nell'allenamento personale (intervallandolo in giorni alterni a quello per la lotta, come sedute di defaticamento), sia insegnando per la prima volta (forse non proprio la prima, perché come volontariato avevo messo su un progetto di Qigong per gli anziani della casa di riposo, durato due anni circa) in alcune "lezioni sperimentali" di Taijiquan nel paesino in cui vivo, da Gennaio ormai, che spero che prima o poi si trasformino in un vero e proprio corso[3]. I pochi entusiasti e appassionati "allievi" che ho mi stanno dando davvero delle soddisfazioni.[4] Tuttavia, capisco anche che questa dicotomia (importante per la "completezza" della mia pratica marziale personale) sia possibile solo in quanto amatore: un agonista non può dedicarsi ad altre cose che non ciò che è funzionale alle competizioni. Questo è un altro motivo della mia titubanza sulle gare. Nulla toglie che l'allenamento della lotta, per la sua sincerità, stia insinuandosi come un'ossessione sempre di più nelle mie "celluline grigie", come direbbe Poirot.  :sur:
 3. La modalità del caso è stata abbastanza "eretica" e poco scolastica/formale, ma me ne riservo di raccontarlo in seguito, così vi lascio un po' sulle spine... 8)
 4. Se volete venirmi a trovare in quanto "pseudo-maestro cazzaro", per un po' di sane Mazzate, venite pure, così poi dopo ci andiamo pure a fare una sana Pizza e Birra!!  :sbav:
« Last Edit: May 09, 2014, 13:44:26 pm by Taku Anarca Zen »

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Offline Nick

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #28 on: May 09, 2014, 14:13:10 pm »
+1

Il fatto è anche che sto mantenendo una parte dei lavori dell'Yiquan e del Taijiquan, allenandomi in maniera quasi-autonoma ormai, sia nell'allenamento personale (intervallandolo in giorni alterni a quello per la lotta, come sedute di defaticamento), sia insegnando per la prima volta (forse non proprio la prima, perché come volontariato avevo messo su un progetto di Qigong per gli anziani della casa di riposo, durato due anni circa) in alcune "lezioni sperimentali" di Taijiquan nel paesino in cui vivo, da Gennaio ormai, che spero che prima o poi si trasformino in un vero e proprio corso[1]. I pochi entusiasti e appassionati "allievi" che ho mi stanno dando davvero delle soddisfazioni.[2] Tuttavia, capisco anche che questa dicotomia (importante per la "completezza" della mia pratica marziale personale) sia possibile solo in quanto amatore: un agonista non può dedicarsi ad altre cose che non ciò che è funzionale alle competizioni. Questo è un altro motivo della mia titubanza sulle gare. Nulla toglie che l'allenamento della lotta, per la sua sincerità, stia insinuandosi come un'ossessione sempre di più nelle mie "celluline grigie", come direbbe Poirot.  :sur:
 1. La modalità del caso è stata abbastanza "eretica" e poco scolastica/formale, ma me ne riservo di raccontarlo in seguito, così vi lascio un po' sulle spine... 8)
 2. Se volete venirmi a trovare in quanto "pseudo-maestro cazzaro", per un po' di sane Mazzate, venite pure, così poi dopo ci andiamo pure a fare una sana Pizza e Birra!!  :sbav:

Mi piacerebbe passare a trovarti. Non se se ci riuscirò, sono veramente in difficoltà con tempi e spostamenti, ma potrebbe essere.... sempre se mi dici dove sei e quando  ci sei :)


Ciao Nick
Saluti Nick

Ricordati...
prima o poi...
...boh?

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Offline xjej

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Re:Manifesto di una tormentata creatura anfibia: me stesso.
« Reply #29 on: May 09, 2014, 14:15:43 pm »
+3
Quando parlo di carenze didattiche mi riferisco anche a questo.
Non posso proporre agonismo a chi si allena una volta a settimana quando nella medesima categoria può capitare qualcuno che ha anni di esperienza in materassina, anche a cinture bianche.
Questo dovrebbe essere logico, se lo si ignora i casi sono che o non si ha la comprensione della cosa (dal punto di vista logico e di didattica intesa come "costruzione" di un praticante ) o si vogliono utilizzare i praticanti con finalità proprie.
La differenza con chi si allena con volumi di ore multipli non è proporzionale ma diventa quadratica "a gradini".
La costruzione di un atleta dal punto di vista tecnico-tattico-atletico è una cosa che funziona ad incastro e a gradini (ovviamente sul periodo medio-lungo).
Prestare attenzione esclusivamente agli agonisti poi è un' aberrazione se il corso è misto per carenza anche solo temporanea di partecipanti. Se il corso si svuota gli agonisti con chi girano, solo tra loro ? PEssima scelta se si considera anche solo il lavoro tecnico di base.
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