Non ricordo se l'ho già scritto ma nella mia scuola/stile il machete è un'area di approfondimento oggi secondaria nel programma tecnico sia come tempistiche sia per “importanza”.
E' un approfondimento “avanzato”, non da principiante.
Non sei più considerato praticante del tutto novizio al conseguimento della cintura nera/grado istruttore, ossia dal momento in cui si presuppone si abbiano sufficienti idee chiare, “teoriche”/didattiche e soprattutto pratiche, sullo stile, sul suo quadro/ottica marziale d'insieme e che si padroneggino tutti i fondamentali (gli aspetti avanzati sono invece mille sfumature/varianti costruiti sui fondamentali).
Non essere più del tutto novizio significa aver cominciato il proprio percorso marziale vero e proprio (con la cintura nera sei comunque un principiante), all'atto pratico che non hai più scuse per beccarti “cazziatoni” e che dovresti "poterti permettere” per attributi psicofisici di soffermarti su azioni “avanzate” (a parità di scenario richiedono magari un maggior timing di base, ma hanno dettagli che si adattano meglio ad eventuali sfumature di un aggressore più esperto/malizioso).
Il machete lo studi come pratica “avanzata” da un lato per evoluzione dello stile. Per coerenza con l'obiettivo storico della disciplina (leggasi dp, anche se non è pubblicizzato come tale), è messo in secondo piano oggi il maneggio del machete perchè non è frequente come 100 anni fa l'essere attaccati da e difendersi con un machete, per lo meno in Europa, ed è meno flessibile ad essere adattato ad altre aree di studio rispetto all'olisi (che infatti continua ad avere una funzione didattica soprattutto in questo senso).
D'altro canto può aiutare il maneggio della lama medio/lunga a comprendere meglio (per provenienza storica e contestualizzazione più specifica ma pure a livello meramente pratico) anche alcune azioni che nel bastone son state adattate dalle lame.
L'azione di “piatto”/”dorso” con l'olisi per esempio viene dal machete. E' “avanzata” con l'olisi, di base col machete. Quindi per cercare di impararla col bastone l'ho provata a velocità realistica anche con simulacro metallico e di sfuggita col machete vero sfilato e spuntato, giusto per capire il senso del concetto e l'effetto lama su lama, non considero però il contesto di prova realistico (tirando a velocità non o poco rallentata ma fuori misura perchè senza alcuna protezione, per me fa poco testo). Anche avendo usato per alcune azioni il bastone come simulacro del machete o repliche leggere, per me è un po' diverso dal maneggiare vero e proprio dell'arma/attrezzo.
Per me sono poco realistici anche gli esercizi non prestabiliti col bastone in cui il praticante tira con angoli scolastici, senza cercare di “sporcarli” volontariamente e per il machete è uguale.
Non avrei neppure un parametro per le armi da scherma, non avendo mai praticato la disciplina occidentale.
Per il fatto che la tecnica serva proprio per cercare di aumentare l'efficienza, in modo indipendente dalla prestanza e condizionamento fisici, mi trovi d'accordo, anche se non sminuisce in alcun modo l'importanza di questi ultimi.
Se faccio il pignolo, empiricamente non è infatti la forza del polso/avambraccio che devia l'arma avversaria ma con bravura tecnica è il peso/bilanciamento/momento della lama stessa a compiere il lavoro. In questo senso la forza del polso/avambraccio necessaria è ridotta ma il condizionamento di braccia e polsi non lo buttò via comunque.
Mi pare fossi tu che avevi scritto che col piatto rischiava di cedere o non essere forte a sufficienza il polso per l'azione ma può darsi che di fretta abbia letto male.
PS: per caso ci sei pure tu coi Manusardi sabato prossimo per l'evento in provincia di Alessandria segnalato da Luca?
Giusto per sapere se devo mettere in macchina il machete da allenamento
, così da mostrarti live il concetto e l'azione, oltre al piacere di conoscerti di persona ovviamente.
Non so ancora se riuscirò a esserci tutto il giorno o a presentarmi solo al pomeriggio (come mio solito non ho neanche contattato l'organizzatore) ma salvo imprevisti un salto lo faccio di sicuro.
Luca, tu pensi di esserci?