Gurdjieff e la Quarta via

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Gurdjieff e la Quarta via
« on: September 24, 2012, 20:34:07 pm »
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Gurdjieff è uno dei più importanti maestri esoterici contemporanei, citato anche da Battiato in diverse sue canzoni.
Difficilmente si può descrivere tutto in un unico post, cionondimeno si può provare a tracciare un quadro (molto) generale del suo insegnamento, anche se in realtà ritengo ch edi nuovo in realtà non ci sia molto, ma sia una riproposizione inchiave moderna di saperi vecchi di millenni.
Dico subito che secondo me, Gurdjieff ha avuto accesso nel corso della sua gioventù ad insegnamenti iniziatici che poi ha trasmesso solo piccola parte al suo gruppo di allievi e tramite i suoi libri, sostanzialmente si è concentrato sugli aspetti iniziali da compiere in un percorso spirituale, dando poi vaghi accenni sul resto.

Il nome quarta via deriva dal fatto che in essa vi è un raccoglimento delle tre vie principali seguite in un percorso evolutivo, cioè:
la via del fachiro, che si concentra sul corpo
la via del monaci che si concentra sul cuore e sull'emozione
la via dello yogi che si concentra sulla parte mentale
La quarta via, inoltre può essere seguita continuando a svolgere una vita ordinaria, senza chiudersi in un monastero, anche se è obbligatorio far parte di una scuola che trasmetta i suoi insegnamenti.

In sostanza G. sostiene che la maggior parte degli uomini viva in una specie di sonno, totalmente in balia degli stimoli esterni cui gli individui  reagiscono in modo meccanico, tipo delle macchine.
Inoltre  gli uomini in genere utilizzano prevalentemente una sola delle loro funzioni, chi utilizza prevalentemente il centro corporeo (uomo 1) chi il centro emotivo (uomo 2) chi quello mentale (uomo 3), e tutte queste 3 categorie sono formate in sostanza da zombie meccanici , in capaci di entrare in contatto col proprio essere, di fare realmente delle cose, e che si limitano a veder accadere tutto , sostanzialmente incapaci di prender ein mano la propria vita , cristallizzati nella loro personalità sin dai primi decenni, personalità che impedisce all'essenza di crescere realmente.
Lo scopo della quarta via sarebbe proprio quello di aiutarel'uomo a svegliarsi, a capire realmente come è fatto e come funziona, per procedere progressivamente verso un risveglio, che lo porta ad essere prima un uomo 4, (che inizia ad utilizzare in modo efficace ed armonico tutti i suoi 3 centri) e poi uomo5, 6 ed infine uomo 7.
Uomo 7 tanto per capirsi è il livello di Cristo, di Buddha, uomo 6 è il livello dei profeti e santi ecc

Il risveglio è un processo molto difficile e faticoso, l'uomo tenderebbe sempre a ricadere nel suo sonno meccanico, grazie anche ai cosidetti ammortizzatori, cioè espedienti incosci di tipo psicologico che tenderebbero ad attutire in parte le sofferenze derivanti dalla condizione reale dell'uomo, impedendogli di avere reale volontà di uscirne, cosa per la quale  è oltremodo necessario poter contare su persone già risvegliate o meglio ancora su di una vera e propria scuola iniziatica.
« Last Edit: September 24, 2012, 20:57:23 pm by Parsifal »
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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #1 on: September 24, 2012, 20:54:05 pm »
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Uno dei primi passi da compiere è una costante e continua autoosservazione del proprio stato, del proprio comportamento, dei propri atteggiamenti, tramite la quale l'uomo può cominciare a capire quale sia la condizione nella quale versa realmente, fino a "costruire" una sorta di osservatore interno, implacabile che pungola noi stessi aiutandoci ad emergere, prima occasionalmente poi in maniera sempre più continuativa dal sonno, in sostanza G. dice che l'uomo deve riuscire a ricordarsi di se, cioè ad essere presente consapevolemnte, con tutto il proprio essere in tutto ciò che fa, che dice, che prova...in modo da capire come egli possa essere non totalmente identificato e sintonizzato solo sulla solita gamma di modi di vivere, a livello corporeo, emotivo e mentale, ma iniziare a salire verso livelli superiori, a scorprire altre stanze della casa in cui vive e non solo ununica sala, come invece accade di solito.
Utli in tal senso sono anche i cosidetti shock , provocati da altri ad hoc o presi dalle vicende quitidiane, tipo lutti, separazioni, innamoramenti che avrebbero il merito di farci emergere temporaneamente da letargo e di darci una spinta energetica in grado di farci smuovere dal nostro abituale e meccanico torpore.

Un altro aspetto importante messo in luce da G. è quello di considerare l'uomo ordinario non come una unica forza monolitica ma come un aggregato di piccole volontà slegate tra di loro e spesso inconflitto, i cosidetti piccoli io, che a turno prenderebbero il comando impedendo all'uomo di seguire realmente i propositi prefissati.
Quindi, ad esempio, se io decido di dimagrire, in realtà non lo sto decidendo in piena e lucida coscienza, e non sono in grado di portare avanti questa scelta con tutto il mio essere consapevolmente, ma è solo uno di questi piccoli io che prende temporaneamente questa decisione, venendo magari soppiantato 10minuti dopo da un altro piccolo io che non vuole dimagrire, poi da un altro che ci fa sentire stanche, poi da un altro che ci fa sentire arrabbiati perchè non abbiamo una bella macchina o da un altro che torna a galla dal passato e ci fa ancora star male perchè i compagn di classe ci prendevan in giro.
Una cosa da fare sarebbe quindi iniziare a costruire, un io più grande , ingrado di prendere in maniera più continua il comando, che finisce per succhiare enregia a tutti gli altri io, divenendo un centro di gravità permanente (definizione di G. ripresa da Battiato), in grado di comandare realmente su noi stessi.

Esiste un famoso paragone di G., cioè quello del guidatore di una carrozza......
L’essere umano è paragonato ad  una carrozza: la carrozzeria è il corpo, i cavalli le emozioni, il cocchiere la mente ed il proprietario, ovvero colui che decide dove andare perché sa qual è la direzione, è l'Essenza”. Questa “Essenza” per Gurdjieff è nell’uomo addormentata (di conseguenza la mente-cocchiere fa ciò che vuole, si ubriaca e sbanda e non riesce a governare i cavalli-emozioni e alla lunga ci rimette la carrozza-corpo.....

Le tre parti , i tre centri principali dell'uomo secondo G., sono infatti il centro corporeo, quello emotivo e quello mentale, che lavorano in genere in modo slegato e contraddittorio tra essi, rubandosi energia uno con l'altro visto che l'uomo vivendo meccanicamente non è in grado nè di conoscere questi centri, nè di capirne il funzionalmento nè di utilizzarli realmente in modo efficace
Continua....
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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #2 on: September 24, 2012, 20:59:12 pm »
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Le stesse cose che dice Salvatore Brizzi nel suo libro Risveglio e che in parte ho sentito anche dal mio maestro di reiki.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #3 on: September 24, 2012, 22:17:46 pm »
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Questo è già suffragato dai filosofi presocratici, quelli che vengono descritti come: "i cosiddetti piccoli io" anticamente erano chiamati col nome di "daimon".
Esistevano diversi percorsi iniziatici per uccidere ed eliminare queste scorie, elette re del nostro piccolo regno mentale, nulla di nuovo. Il difficile è la soluzione, di solito si arriva solo a un risultato...

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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #4 on: September 24, 2012, 22:52:59 pm »
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Le stesse cose che dice Salvatore Brizzi nel suo libro Risveglio e che in parte ho sentito anche dal mio maestro di reiki.

Si molto probabile....queste sono le basi del percorso, e che comuqnue vanno bene qualunque sia la via che poi si intende seguire, sono solo i primi passi per muoversi dal blocco  in cui si versa di solito...
« Last Edit: September 24, 2012, 23:04:41 pm by Parsifal »
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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #5 on: September 24, 2012, 23:02:06 pm »
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Questo è già suffragato dai filosofi presocratici, quelli che vengono descritti come: "i cosiddetti piccoli io" anticamente erano chiamati col nome di "daimon".
Esistevano diversi percorsi iniziatici per uccidere ed eliminare queste scorie, elette re del nostro piccolo regno mentale, nulla di nuovo. Il difficile è la soluzione, di solito si arriva solo a un risultato...

Si , come ho detto prima sono insegnamenti antichi, di varie origini, sufismo, orfismo, pitagorici, induismo ecc, riproposti in chiave moderna e semplificata.
Il daimon però non è assimilabile ai piccoli io, ....i piccoli io possono essere assimilati ai complessi della moderna psicanalisi, il daimon è più assimilabile ad un nume interiore, un genio, un ente comunque staccato da noi che ci mette in comunicazione coi piani più alti...al limite i piccoli io sono comuqnue un modo per entrarvi in contatto, certamente peggiore dell'avere un unico IO ben formato
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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #6 on: September 24, 2012, 23:15:09 pm »
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G. passa poi in rassegna anche altri concetti un pò più avanzati, tipo ad esempio la legge del tre,le influenze di tipo a-b-c,  la legge delle ottave, il funzionamento della macchina uomo col sistema degli idrogeni, il fatto che a partire dall'Uno si propagano diversi piani dell'esistenza, ognuno con un certo numero di leggi cui siamo sottoposti, crescenti man mano che ci si allontana dall'Uno, il fatto che la luna ci mangi più o meno letteralmente ecc

NOn viene data però un'ampia spiegazione di questi concetti, tranne forse che per le ottave,  per la legge del tre, e i diversi tipi di influenze cui è sottoposto l'uomo,come se G. avesse buttato lì queste cose, lasciando poi un pò di mistero sul reale funzionamento.

Ad esempio la legge delle ottave dice in estrema sintesi che una volta intrapreso un certo percorso, non si può procedere in linea retta, si arriva a dei punti nei quali c'è una pausa, uno stallo(come avviene coi semitoni musicali), se in quel momento non arriva uno shock addizionale in grado di farci ripartire in linea retta, ci troveremo inevitabilmente a modificare in peggio il nostro agire, e così periodicamente fino ad arrivare ad un risultato molto diverso da quello che ci eravamo prefissi, magari poi con un ammortizzatore interiore che ci farà autoconvinceric del fatto che era proprio quello ciò che volevamo...per G: infatti l'uomo è un bugiardo cronico, in primis verso se stesso.....


« Last Edit: September 24, 2012, 23:31:58 pm by Parsifal »
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Offline indoctus felix

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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #7 on: September 25, 2012, 17:15:54 pm »
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Tutte le forme  di “Rito iniziatico” e le loro evoluzioni nel tempo hanno uno svolgimento difficile o drammatico, con prove ben determinate a generare una condizione limite attraverso la pura esperienza (fisicità-emozioni), così da trasformare l’Uomo in strumento di passaggio di "Virtù".
Un tutt'UNO non separato, senza la retorica della parola, disgregando i propri limiti ed il pensiero, che è sempre creatore di piccole divinità in cui illudersi per auto-proteggersi e pronto ad erigere con la loro complicità quello che chiami giustamente: un ”ammortizzatore interiore”;
Quindi le forme rituali iniziatiche antiche attraverso l’utilizzo dei suoi relativi STRUMENTI di attuazione (ben chiari per alcuni baciati dal Fato) provocano volutamente, quello che hai definito: “uno shock addizionale”. 
« Last Edit: September 25, 2012, 17:18:10 pm by indoctus felix »

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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #8 on: September 25, 2012, 20:11:55 pm »
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Tutte le forme  di “Rito iniziatico” e le loro evoluzioni nel tempo hanno uno svolgimento difficile o drammatico, con prove ben determinate a generare una condizione limite attraverso la pura esperienza (fisicità-emozioni), così da trasformare l’Uomo in strumento di passaggio di "Virtù".
Un tutt'UNO non separato, senza la retorica della parola, disgregando i propri limiti ed il pensiero, che è sempre creatore di piccole divinità in cui illudersi per auto-proteggersi e pronto ad erigere con la loro complicità quello che chiami giustamente: un ”ammortizzatore interiore”;
Quindi le forme rituali iniziatiche antiche attraverso l’utilizzo dei suoi relativi STRUMENTI di attuazione (ben chiari per alcuni baciati dal Fato) provocano volutamente, quello che hai definito: “uno shock addizionale”.

Bè se parliamo di iniziazione reale, che non sia solo un teatrino, è ovvio che già di shck addizionali devi averne ricevuti parecchi prima, shock che ti abbiano portato ad un livello evolutivo sufficiente per ricever el'iniziazione stessa, che non si da così...random...ma viene data solo ad alcune persone e doopo un lungo percorso.Poi certo che è un ulteriore shock bello grosso....
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Offline triku

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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #9 on: September 25, 2012, 22:45:58 pm »
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Per seguire per adesso.


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Offline indoctus felix

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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #10 on: September 26, 2012, 16:32:49 pm »
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Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.
Atti per forgiare l'Uomo a quello che anticamente erano i rituali iniziatici, la difficoltà è Conoscere e Generare tali “ATTI”...
Ovviamente, da solo non vai da nessuna parte, non basta la meditazione altrimenti saremmo tutti iniziati.
Per semplice constatazione ritengo che le teatrate legate a codesti argomenti (fin agli albori dell’umanità ricercati),  ben presenti e vivi nei cuori in quanto misterici alimentino molte maschere,  che creano veli allontanando l’origine degli Eventi, “l’Incipit  Iniziale” nascondendo la Via, quindi  il teatro in questo caso non è la mia passione.
Per questo motivo preferisco parlare delle mie esperienze che conosco, viceversa non ho mai letto Gurdjieff, quando riesco, purtroppo di rado ricerco testi più antichi, in quanto più vicini temporalmente ad eventi che mi interessano, ma è uno dei miei tanti limiti.

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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #11 on: September 26, 2012, 17:47:41 pm »
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Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.


In che senso un luogo adatto?
Non basta anche solo farlo che so io in casa propria ma con l'atteggiamento e lo sforzo giusto?

testi più antichi

Tipo quali?
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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #12 on: September 26, 2012, 18:20:05 pm »
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Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.

Per questo motivo preferisco parlare delle mie esperienze che conosco, viceversa non ho mai letto Gurdjieff, quando riesco, purtroppo di rado ricerco testi più antichi, in quanto più vicini temporalmente ad eventi che mi interessano, ma è uno dei miei tanti limiti.

Certamente qualcosa anche da soli è già possibile fare, niente di eclatante ovviamente...poi è meglio se becchi qualcuno più avanti nel percorso che ti da le "dritte" giuste al momento giusto.
Entrare in una scuola  o organizzazione iniziatica è il massimo, ma è anche estremamente difficile, questo ovviamente vale per tutte le via, tra l'altro di linee iniziatiche legate alla quarta via non so se ne esistano realmente ne se G. avesse avuto mai l'intenzione di fondarne una.
Su quali testi di solito ricerchi? magari non li conosco e potrebbero essere utili approfondimenti.:)
« Last Edit: September 26, 2012, 18:21:59 pm by Parsifal »
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Offline triku

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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #13 on: September 26, 2012, 18:27:19 pm »
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Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.

Per questo motivo preferisco parlare delle mie esperienze che conosco, viceversa non ho mai letto Gurdjieff, quando riesco, purtroppo di rado ricerco testi più antichi, in quanto più vicini temporalmente ad eventi che mi interessano, ma è uno dei miei tanti limiti.

Certamente qualcosa anche da soli è già possibile fare, niente di eclatante ovviamente...poi è meglio se becchi qualcuno più avanti nel percorso che ti da le "dritte" giuste al momento giusto.
Entrare in una scuola  o organizzazione iniziatica è il massimo, ma è anche estremamente difficile, questo ovviamente vale per tutte le via, tra l'altro di linee iniziatiche legate alla quarta via non so se ne esistano realmente ne se G. avesse avuto mai l'intenzione di fondarne una.
Su quali testi di solito ricerchi? magari non li conosco e potrebbero essere utili approfondimenti.:)

Ne esisteva una a Torino qualche anno fa. Quando è mancato il maestro che la guidava so che probabilmente si sono divisi in due gruppi. Adesso non ne so più nulla.

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Re:Gurdjieff e la Quarta via
« Reply #14 on: September 26, 2012, 18:27:42 pm »
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Devo dire che concordo con le tue riflessioni, infatti il cammino di cui parliamo è la punta dell'iceberg di un lavoro, indispensabile, preparatorio, in luoghi consoni allo scopo per iniziare a capire, sperimentando.


In che senso un luogo adatto?
Non basta anche solo farlo che so io in casa propria ma con l'atteggiamento e lo sforzo giusto?


Sicuramente l'atteggiamento e lo sforzo giusto, gurdjieff avrebbe detto lo sforzo cosciente, sono condizioni necessarie ma purtroppo non sufficienti.....a meno che tu non ti accontenti di dare una sistemata grossolana, una sorta di auto analisi pscologica, ma se vuoi andare oltre da solo è quasi impossibile.
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