Quello della coerenza é un gran tema.. Perché nelle forme e nei fondamentali si vedono certe cose e poi nel combattimento si fa tutt'altro?. Negli ultimi tempi ho cambiato differenti arti marziali (Taekwondo ITF, karate shotokan, karate Goju Ruy, ... prossimo?) spinto sempre dal desiderio di trovare una pratica coerente.
L'ho sempre visto come un problema importante perché una pratica incoerente é una pratica dove si fanno lavori che portano a risultati differenti o addirittura portano a nessun risultato. Insomma... A perdere tempo.
Secondo me il problema della coerenza nasce soprattutto dalla mancanza di chiarezza sulle finalitá della pratica. Qual é la finalitá del corso? (punto 1) .
A questo si abbinano le false certezze, ossia i "miti" ed errori che si tramandando da maestro a maestro senza verifica (punto 2)
Punto 1... La confusione sulle finalitá...
Le arti marziali, quelle tradizionali, desidererebbero ottenere tutti i risultati possibili... Indicarti una via etica (do), farti amare, interiorizzare - per poi divulgare - le prerogative dello stile (Kata, formalismi, tradizioni) prepararti fisicamente, prepararti alla DP, prepararti al combattimento di ogni tipo (la rissa da strada e pure la competizione e pure con differenti regolamenti)... Una enorme quantitá di obiettivi, nessuno dei quali riceve un approfondimento specifico. Quanti di voi avranno sentito dire: "Noi non ci prepariamo nello specifico per le competizioni, giá basta la pratica quotidiana (anche se l'allenamento non c'entra una pippa con il combattimento sportivo)
Quando vuoi avere tutto... finisci per non avere nulla.
Punto 2 ... I miti...
A questo si aggiunge la confusione sulle metodiche per ottenere i risultati... Un'ignoranza dovuta al ripetere pedissecuamente ció che si é sempre fatto, senza sapere il perché.
Ad esempio, si crede di poter studiare DP attraverso di un lavoro a coppie con uke collaborativo, in una situazione prestabilita e prevedibile e utilizzando tecniche arzigogolate. Oppure si pensa di poter gareggiare full contact quandi si é sempre partecipato a gare light.
E' piú difficile trovare questi "casini" negli SDC perché hanno chiare le finalitá della pratica (combattimento sportivo / DP) e hanno un banco di prova costante nella competizione sportiva.
Nel caso della DP, sebbene le finalitá siano ben chiare, il rischio é piú alto perché non sempre c'é un banco di prova, ma almeno hanno sempre in mente l'evoluzione e il miglioramente della pratica e soprattutto non disdegnano, anzi, agevolano la commistione con gli SDC.
Questa pappardella risponde indirettamente alla domanda della discussione...
Il kyokushin secondo me presenta anche lui le incoerenze degli altri stili di karate, e difatti vuole continuare ad essere definito uno stile di karate (comparte molte forme con il Goju ad esempio)... Peró essendo il combattimento libero un banco di prova fondamentale a cui si dedica moltissimo tempo, secondo me le "incoerenze" non risultano particolarmente dannose.
Se in un dojo di kyokushin si studia e si da grande importanza al combattimento e alla competizione (quindi ha ben definite le finalitá della pratica) il regolamento della stessa influenzerá tutto l'allenamento.
Ció che non é finalizzato ad ottenere quel risultato (le incoerenze, tipo kata, dove si vedono posizioni e tecniche che non esistono nel combattimento sportivo) avrá un'influenza marginale (nel bene o nel male) sull'allenamento complessivo e a definire lo stile.
Queste sono le conclusioni a cui sono arrivato, momentaneamente, sulle arti marziali.