il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #30 on: October 30, 2012, 15:58:54 pm »
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grandioso... come ti capisco!
si va sempre avanti...

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Offline Fabio Spencer

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #31 on: October 30, 2012, 16:01:30 pm »
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grandioso... come ti capisco!
grazie.... ma su cosa in specifico?
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline muteki

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #32 on: October 30, 2012, 16:02:34 pm »
+1
grandioso... come ti capisco!
grazie.... ma su cosa in specifico?

sull'entusiasmo che trasuda da quel che dici  :-*
si va sempre avanti...

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Offline Fabio Spencer

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #33 on: October 30, 2012, 16:17:24 pm »
0
grandioso... come ti capisco!
grazie.... ma su cosa in specifico?

sull'entusiasmo che trasuda da quel che dici  :-*
ah, grazie.  :thsit:
il merito è per la maggior parte imputabile agli istruttori e alla passione che ci mettono nel corso.
« Last Edit: October 30, 2012, 16:35:22 pm by fabry.pook »
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Takuanzen

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #34 on: October 31, 2012, 12:59:35 pm »
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Seconda lezione in data 20/10/2012.
Oggi siamo andati per la prima volta in quello che sarà il lugo di allenamento fino alla fine del corso (l’anno prossimo…. Chi sa?).
E’ un apalestra scolastica dell’istituto Leone Dehon di Monza, praticamente nel centro storico della città con monastero antico annesso (quando dovremo iniziare ad usare l’altra palestra per problematiche di riscaldamento passeremo per un chiosto del ‘400 se ho capito bene…).
In un parola: SPETTACOLO!

Che storia!! L'ambientazione "old style" è sempre suggestiva per un allenamento. :)

Mi presento un po’ nervoso perché ho l’occasione di fare, prima delle due ore di MMA, un ora di allenamento di Kali Dog Brothers style.
Questo perché un ragazzo di Venezia che ha intenzione di partecipare entro 6 mesi al suo primo gathering viene per allenarsi prima con il kali e poi, sempre in ottica gathering, nelle MMA.
Quindi mi è stato chiesto se mi interessava esserci.
E quindi eccomi qui.
Su questo aspetto però preferisco non scrivere primo perché sarei OT e secondo perché lo devo ancora digerire bene.


Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)

Inizio MMA con il riscaldamento: saltelli, affondi e affondi con passo per simulare il DL.
Poi cadute dietro e di lato, fortunatamente abbiamo a disposizione un bel tatami da judo, molto meglio del classico materiale di gomma ad incastro.
Lavoro sul collo (appoggio su testa e avanti e in dietro) prima con mani e ginocchia a terra, poi con mani e piedi, poi solo testa e piedi.
Il lavoro di queste settimane, l’ho fatto a casa in maniera abbastanza regolare, da i suoi frutti.
Passo in più, appoggio, spinta e capovolta ad arrivare al ponte inverso, poi sempre con testa per terra a riprendere la posizione di partenza.

Capriole e alla fine la verticale con appoggio dei talloni sul muro (le mie spalle ringraziano…).

Sempre come preparazione sercizia terra per sensibilità e migliorare la dimestichezza e l’uso del peso.
Gambero, ovvero la “fuga d’anca” che non fa mai male, poi girare sul compagno messo a tartaruga.
Il lavoro è il peso, far sentire al compagno che il mio peso lo inchioda a terra mentre giro.
Poi il compagno si mette a 4 zampe, gli giro comunque pesandogli sopra e cocchio al lavoro delle mani.
Mai a terra a “scaricare” peso ma su di lui, sulla testa, sui fianchi per dirigere il movimento e usarlo come una specie di “manico”.

Tutti esercizi da allenare con costanza e dedizione. ( :-X) "Danno i loro frutti", come dici tu.
E' fondamentale imparare a mettere il peso, a gestire il corpo a terra nelle differenti situazioni/posizioni. Spesso noto che molti se lo dimenticano, pensando solo alla tecnica.

Lavoro in piedi:
Shadow boxe e poi lavoro ai colpitori.
Colpi singoli: jab, cross, gancio e montante, 10 ogni colpo, poi cambio.
Combinazioni di questi colpi chiamati (1: solo jab, 2: jab+cross, 3: jab+cross+gancio, 4:jab+cross+montante+gancio, poi a fantasia di chi tiene i colpitori).
Piccola nota di autostima: il mio compagno (il ragazzo veneziano del Kali che ha avuto una esperienza precedente nel pugilato mi fa un timido complimento per come riesco a far sentire i colpi…. Lo so, è molto gentile ma mi fa piacere ugualmente).

Altre combinazioni che mi dovrò studiare a vuoto:
1) Jab sinistro, slip esterno sinistro (occhio a tirare su la spalla a copertura), montante sinistro, gancio sinistro e cross destro.
2) Jab sinistro, slip esterno sinistro con cross detsro incrociato, montante sn (idealmente al fegato), gancio sinistro e  diretto destro.
Nota successiva: ho cercato di lavorare le combinazioni nel modo che mi avevano suggerito allo stage di boxe tenuto dal cognato di Ryujin ("uno che ne sa") cioè di lavorare sulle distanze.
Partire fuori distanza, entrare in distanza per colpire con la combinazione (e eventuale modifica delle distanze per i diversi colpi), riuscire appena finita in modo da non "staccare" mentalmente e migliorare la mia mobilità.
Ammetto che quando non ce la facevo più in due occasioni ho provato a piazzare un pensataque  :sbav:.


Rubo gentilmente e ci rifletto anch'io sui tuoi commenti, soprattutto per quello che riguarda il "lavorare sulle distanze". 8)

Iniziamo la parte a terra.
Lavoriamo un po’ la full guard per poi studiare il triangolo.
1) Prendere le braccia all’altezza dei polsi e spostargliene una verso l’inguine per creare lo spazio.
2) Creato lo spazio la gamba sale sulla sua spalla, con l’altro braccio tiro il suo braccio avanzato per farglielo incrociare.
3) La tibia in alto il più perpendicolare possibile rispetto il suo collo, io non riesco a farlo se non spostandomi anche io perpendicolarmente a lui mantenendo la chiusura.
4) Chiudere la seconda gamba incavo del ginocchio su caviglia e chiudere, incrociare il suo braccio sotto il suo collo da origine allo strangolamento. Triangolo chiuso.
Ovviamente la cosa più importante è lavorare per chiudere tutti gli spazi, incrociargli il braccio non gli permette di crearsi lo spazio.
Come ti capisco. Anch'io ho delle difficoltà nel chiudere bene le gambe con il triangolo. Devo acquisire mobilità articolare soprattutto per il movimento delle anche e delle gambe.
Mettiamo assieme una possibile risposta di chi il triangolo lo subisce.
Sostanzialmente evitare l’ultima chiusura e puntare il gomito del braccio che non è riuscito ad incrociarmi sulla pancia.
Non devo permettergli di chiudermi gli spazi.
Ipotizzando di non essere riusciti a puntargli il gomito lavoriamo cinturandogli con il braccio la coscia fino a portare la mia mano al mio costato.
Evito che il mio braccio mi sia messo sotto il collo e la conseguente strozzatura.
E’ una situazione di stallo, non è una posizione di difesa, poi si vede quello che succede, a volte riesco a d uscire, a volte riesco comunque a girarlo e montare.

Ultimo passaggio: dalla situazione precedente chi sta tentando il triangolo (che comunque da qua non si chiude più) lo apre leggermente, le gambe si raddrizzano e le mani si chiudono dietro l’incavo delle ginocchia e dietro al testa del compagno.
Le gambe si allungano, si tira su il bacino e si strizza con le gambe e si tira con le braccia.
Le caviglie si incrociano e si chiude il collo con le ginocchia.
Si chiude lo strangolamento.

Lavoro libero, ma collaborativo, basato su questo loop.

Sparring libero.
Con il primo compagno ci rotoliamo bene, nessuno prevale ma riusciamo a mantenere bene lo spirito dell’allenamento, studiamo le posizioni, giriamo e riusciamo in maniera fluida a passare in diverse posizioni.
Con il secondo al cosa è meno fluida e più “competitiva” da subito.
Riesco a passare sotto il suo braccio destro per andare a prendere la schiena, mi fermo per un attimo a dirmi “eh… vè che bravo il Fabri che è riuscito a passare sotto”, “dimentico” la testa in basso e prima di chiudere mi chiude in una mezza ghigliottina.
Andiamo avanti un po’ ma alla fine riesce a chiuderla.
Riprendiamo e dopo un po’ di giro riesco a piazzare un armbar.
Non sono soddisfatto perché avrei dovuto giocare di più sulle posizioni e sulla fluidità e mi sono fatto tirare dentro nel cercare la finalizzazione.
Condivido soprattutto il discorso finale. "Giocare sulle posizioni e sulla fluidità" mi pare si riallacci a quello che dicevamo prima sul peso e sulla tecnica.
I miei commenti prendili semplicemente per quelli di un principiante, che confronta quello che scrivi con la propria contemporanea esperienza, in qualche modo simile. Mi è piaciuto molto il tuo resoconto, al tempo stesso ricco sia di partecipazione umana, sensazioni individuali e analisi di aspetti tecnici.
Posso farti una domanda: ma il tuo corso è  solo"pure" MMA o è parte del programma DEKEM REKEM del KFM?
Un abbraccio a te e alla tua famiglia!! Continua così, a presto!! :sur:
« Last Edit: October 31, 2012, 13:01:19 pm by Tak Z Project »


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Offline Fabio Spencer

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #35 on: October 31, 2012, 14:31:13 pm »
+1

Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)
Mi sto tenendo un diario simile a questo semmai ti posso mandare le mie considerazioni in PM.

Rubo gentilmente e ci rifletto anch'io sui tuoi commenti, soprattutto per quello che riguarda il "lavorare sulle distanze". 8)
Qui c'è un collegamento diretto con l'ora di Kali precedente.

Condivido soprattutto il discorso finale. "Giocare sulle posizioni e sulla fluidità" mi pare si riallacci a quello che dicevamo prima sul peso e sulla tecnica.
I miei commenti prendili semplicemente per quelli di un principiante, che confronta quello che scrivi con la propria contemporanea esperienza, in qualche modo simile. Mi è piaciuto molto il tuo resoconto, al tempo stesso ricco sia di partecipazione umana, sensazioni individuali e analisi di aspetti tecnici.
Posso farti una domanda: ma il tuo corso è  solo"pure" MMA o è parte del programma DEKEM REKEM del KFM?
Un abbraccio a te e alla tua famiglia!! Continua così, a presto!! :sur:
figurati, commenti di un principiante ad un altro principiante.
Se non en volessi non avrei aperto il 3d.
Il mio corso è quello che si chiamava Rekem & Dekem che sarebbe il corso in ottica sportiva (considera che le gomitate classiche del KFM in realtà in un contesto di MMA non sarebbero permesse).
Adesso, dopo la "separazione" dei due fondatori sono cambiati i nomi e i programmi.
Considera comunque che Riccardo e Roberto già allenano alle MMA da anni, da prima di diventare istruttori di MMA quindi la loro esperienza ce l'hanno.
Poi mi risulta difficile il concetto di "MMA pure"  :sbav:
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Offline Dipper

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #36 on: October 31, 2012, 15:24:54 pm »
0
Il mio corso è quello che si chiamava Rekem & Dekem che sarebbe il corso in ottica sportiva (considera che le gomitate classiche del KFM in realtà in un contesto di MMA non sarebbero permesse).
Discendenti?

Quote
Adesso, dopo la "separazione" dei due fondatori sono cambiati i nomi e i programmi.
Considera comunque che Riccardo e Roberto già allenano alle MMA da anni, da prima di diventare istruttori di MMA quindi la loro esperienza ce l'hanno.
... e dovrebbe essere sempre così... invece... :=)
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Offline Fabio Spencer

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #37 on: October 31, 2012, 15:57:20 pm »
0
Discendenti?
si, discendeti e soprattutto se impatti con la punta del gomito.
Se invece impatti con la zona tra gomito e metà avambraccio dovrebbero essere permesse.
Ma sui regolamenti ci sono utenti, come Orsobruno, molto più preparati di me che possono confermare o smentire.

Quote
Adesso, dopo la "separazione" dei due fondatori sono cambiati i nomi e i programmi.
Considera comunque che Riccardo e Roberto già allenano alle MMA da anni, da prima di diventare istruttori di MMA quindi la loro esperienza ce l'hanno.
... e dovrebbe essere sempre così... invece... :=)
[/quote]
Beh, considera che nei loro gatherings spesso finiscono a lottare quindi considerano una formazione da MMA come parte integrante del loro lavoro con i DB.
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Offline Takuanzen

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #38 on: October 31, 2012, 17:51:35 pm »
0

Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)
Mi sto tenendo un diario simile a questo semmai ti posso mandare le mie considerazioni in PM.


Ottima idea il diario. Se ti va, mi piacerebbe molto leggere le tue considerazioni. Grazie.;)

Poi mi risulta difficile il concetto di "MMA pure"  :sbav:
Io non credo proprio alla "purezza" come concetto.
Ma infatti c'erano le virgolette...  :whistle::gh:

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Offline Fabio Spencer

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #39 on: October 31, 2012, 18:08:09 pm »
0
Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)
hai un PM.
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Offline Takuanzen

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #40 on: November 05, 2012, 13:40:52 pm »
0
Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)
hai un PM.
Ricevuto con sommo piacere. :ohi:
 :-* :-*

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Offline Fabio Spencer

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #41 on: November 12, 2012, 19:40:18 pm »
+6
Terza lezione, in data 11/11/2012.
Dopo due settimane di scarso allenamento per qualche problemino personale e fisico (nulla di grave, ma comunque dei contrattempi che mi hanno abbassato tempo e voglia di allenarmi) la domanica mattina mi ripresento al posto dell’altra volta.
Anche in questo caso la prima ora è dedicato al Kali, oggi sono da solo, praticamente una lezione privata.
Come da programma arrivati i ragazzi del corso MMA si comincia.
Iniziamo il riscaldamento correndo.
Poi si passa a fare questo esercizio con i coni:
corsa all’indietro su un lato lungo della palestra, corsa “del coniglio” (anche se a me sembrava più una rana) sull’altro lato lungo della palestra, spostamenti a 45° stando assestati in guardia lottatoria sfruttando dei coni da segnalazione.
Le gambe già stancate dall’ora precedente dedicata ai triangoli del Kali mi fanno sentire subito la fatica.
Penso che sarà pesante…  :dis:
Poi, sempre per fare riscaldamento/preparazione dando anche un occhio alla tecnica e alla propriocettività (mi piace questo approccio del cercare di ottimizzare al meglio i tempi) passiamo al “pummeling” dalla posizione di lotta in piedi.
Il primo giro è sostanzialmente di sole braccia, piedi allo stesso livello e peso sul compagno ma cercando comunque di mantenere radicamento ed equilibrio.
Poi si passa a fare lo stesso esercizio con una gamba avanzata e l’altra arretrata, con il cambio delle braccia si scambiano anche le gambe.
Aggiunta ulteriore: in accordo con il compagno, a turno mentre si fa lo stesso esercizio di prima si scende di DL.

Nota mentale  :om: : importante lo studio del momento, quando lui stacca e in quell’attimo smette di spingere.
Inoltre noto che quando me lo fa Riccardo quello che sento è la sua spalla che praticamente dalla base dello sterno scende giù spingendo come se strisciasse su di me, la sua testa è alta e contribuisce a premere sul costato per togliermi equilibrio.
Io non sempre riesco a ricordare di lavorare con la testa in questo modo.
Devo ricominciare a lavorare gli esercizi sul collo per migliorare la dimestichezza nell’usare la testa in questa maniera.

Lavoro sempre “propriocettivo” sulla palla medica, partiamo sempre a schiacciarla con il petto, cercando di tenerla sempre schiacciata senza sbilanciarsi in avanti.
Da li si passa in kesagatame, poi in 100Kg, quindi in kesagatame dall’altra parte per poi passare in mount.
Poi aggiungiamo dalla mount chiudere la palla con le coscie e rotolare avanti o dietro per tornare in mount o in una posizione similare alla full guard.
Poi capriole da terra per abituare la testa in questa situazione.
Aggiungiamo un lavoro di rotolamento su compagno sdraiato.
Lui sdraiato a pancia in su, io anche ma ortogonalmente a lui con testa a contatto con la vita, capriola all’in dietro di fatto rotolandogli sopra ad arrivare con un ginocchio sulla sua pancia/petto e l’altra sul tatami.

Lavoro di braccia in piedi, riprendiamo con il lavoro di combinazioni dell’altra volta.
1)   Jab sinistro, slip esterno sinistro (occhio a tirare su la spalla a copertura), montante sinistro, gancio sinistro e cross destro.
2)   Gancio corto e subito dopo gancio lungo con stesso braccio mentre mi allontano.
3)   Jab sinistro, slip esterno sinistro con cross destro incrociato, montante sn (idealmente al fegato), gancio sinistro e  diretto destro.

Passiamo a lavorare con il compagno su tempi e ritmo.
Ambedue con i guantoni la sequenza è un semplicissimo jab-jab.
L’idea è interrompere tra il primo ed il secondo jab con il mio jab e piazzarne poi un altro.
Il passaggio successivo è interrompere sempre in suo jab-jab (che tira liberamente , muovendosi come vuole e con il tempo che preferisce) jab-jab slip esterno sinistro e di nuovo jab.
Questo per mettere un terzo colpo cambiando il ritmo mettendoci un “vuoto” per cercare di destabilizzare il compagno.
Da ora in poi ce lo indicheranno come “1, 2 e 3” per indicare la “pausa” tra i colpi dovuta allo slip.

Stesso gioco ma mettendo jab-cross, in questo caso chi interrompe mette jab-cross e cross, il movimento di “vuoto” è fatto con il busto in dietro verso destra.

Poi a turno combinazioni chiamate (esempio: “1 e 3” sta per jab, slip, jab-cross-gancio; “3 e 2” sta per jab-cross-gancio, slip, jab-cross).

Iniziamo a mettere anche i calci nelle combinazioni.
1)   Jab e jab + low kick.
2)   Jab-cross e jab-cross + low kick.
3)   Jab-cross-gancio e jab-cross-gancio + low kick.
Queste tre combinazioni sono da inserire sempre nell’idea di interrompere il suo jab-jab muovendosi liberamente.
Effettivamente quando mi riesce entrare nel momento mi crea lo spazio per il resto.
Naturalmente non è facile riuscirci, anche se il compagno pur cercando di non darmi un ritmo troppo prevedibile, comunque è limitato nel suo “jab-jab”.

Alla fine i miei polpacci sono belli induriti, mi spiace solo di non avere un compagno con cui allenare questo aspetto di ritmo e tempo, ma credo di avere comunque tanto la voro da fare solo a ivello di combinazioni a vuoto.

Cambio maglietta e lotta a terra.
Riprendiamo il ripasso della scorsa lezione: triangolo, blocco del triangolo con braccio che “cintura” la gamba del compagno, gambe che si aprono, mani dietro l’incavo delle ginocchia ad incrociarsi e strozzare con mani e ginocchia.

Oggi invece ci viene proposta come “contro-contro”-triangolo il passaggio in omoplata.
La mia difficoltà nel muovermi per terra e la mia scarsa mobilità articolare da sdraiato mi rendono difficilotto questo passaggio.
Posso aiutarmi prendendo una sua gamba  e tirando con il braccio per girarmi nella direzione del braccio con cui mi ha “cinturato” la gamba per evitare il triangolo, ma comunque la difficoltà è nel lasciare le gambe.
Non mi sento sicuro e ho sempre impressione di perdere il controllo.
Lavorando meglio con la gamba che gira, cercando di passargliela sotto la faccia o il mento effettivamente lui è molto più bloccato ed il passaggio mi sembra decisamente più fluido.  :sur:
[aggiunta successiva]: come "contro-omoplata" ci viene proposto questa possibilità, di rotolare addosso al compagno prima che la sua omolpata venga chiusa.
Effettivamente tra vederlo fare e provare a farlo ci passa il mondo, mi sembrava difficilissimo, ma in fase comunque collaborativa mi viene molto fluido, e  la sensazione è proprio quella si dieguire la linea di forza che applica.
Nella prossima lezione vedremo come completare un asequenza basata su questi passaggi e costruirci un drill.
Mi sorprende sempre come il concetto di far fluire e seguire con fluidità e continuità mi risulti così lampante ed illuminante quando ci si allena nella lotta.
La tecnica in se non vale nulla, importa come portarsi nella situazione di poterla fare e come potrela concatenare con altre azioni a seconda di come si muova il compagno.
Da un significato vero al concetto di "wuwei", tanto caro al WC e alle AM cinesi di ispirazione taoista, che però facendo chi sau mi è sempre parso fondamentalmente un concetto astruso e slegato dalla pratica.
Ricordo sempre il post di Gibi che dice in sostanza "il chi sau non è altro che pummeling di lotta"
   :-\  :o  :sur: .......  :-*

Finisce l’ora, purtroppo oggi non c’è tempo per lo sparring.
Per quanto mi piaccia la lotta ho comunque apprezzato il lavoro in piedi, forse per i miei problemi di mobilità che sento iniziano a ridursi (e anche i calci mi sono venuti nettamente meglio di quando ce li ha fatti tirare la prime volte l’anno scorso).
Se devo descrivere in due parole il lavoro odierno: tempo e ritmo.
« Last Edit: November 13, 2012, 10:09:32 am by fabry.pook »
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Offline Andy

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #42 on: November 12, 2012, 23:49:17 pm »
+2
Lavoro a terra a parte, quanto ti invidio.  :-*

Anche e sopratutto per l'ora iniziale di Kali. Conoscendo i soggetti che ti insegnano.  ;)

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Offline Barvo Iommi

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #43 on: November 13, 2012, 08:46:47 am »
+1
Io invece lascerei perdere il kali almeno per un po'  :)
Per la lotta, la testa è un'arma importantissima, l'idea che ti verrà a breve è quella di tenere sempre  comunque una pressione costante  :)

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Offline Bellerofönte

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Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
« Reply #44 on: November 13, 2012, 09:59:26 am »
+1
Io invece lascerei perdere il kali almeno per un po'  :)
Per la lotta, la testa è un'arma importantissima, l'idea che ti verrà a breve è quella di tenere sempre  comunque una pressione costante  :)

Io sono di coccio e ci ho messo un bel pò a capirlo, ma quando il tuo corpo accetta l'idea che collo e testa, tra le altre cose, sono anche l'oro utilizzabili come un arto..., scopri un mondo.
"Costantemente mantenersi presenti dentro la propria pelle, esercitarsi, avere una condotta particolare, disprezzare il facile comodo, disprezzare l’inutile lusso, essere uomini raffinati, ma essere uomini fermi. Mantenere la fedeltà della parola. E nel fisico esercitarci a combattere."