Pero' torniamo al taiji: secondo te bruce lee puo' anche solo un momento aver pensato di non voler approfondire il taiji perche' e' uno stile "lento"? Ma davvero qualcuno pensa che il motivo sia questo? Ma davvero qualcuno pensa che bruce lee non avesse capito il taiji? Non e' evidente che il taiji lo avesse capito esattamente?
Sapevo che nominando il taiji quan rischiavo di ficcarmi nei guai.
Per la comprensione degli aspetti filosofici o meglio dei concetti legati alla cultura cinese, Bruce Lee penso che stesse già in partenza 10 passi avanti per il taij quan rispetto al 99% dei praticanti occidentali della disciplina perchè il background dell'arte marziale, la mentalità dei fondatori e dei maestri e il loro modo di comunicare era molto più vicino a quelli in cui era cresciuto rispetto al nostro a migliaia di km di distanza e non ultimo parlava cantonese.
Ai suoi tempi non esisteva neppure ancora l'idea di new age né tanto meno di associarla alla disciplina, quindi stava un bel pezzo avanti rispetto a molti.
Con la pratica del Wing chun come allievo diretto di Ip Man poi, il considerarlo facente parte dell'1% dei praticanti gli spetterebbe di diritto pure oggi.
Devo dire che quando qualche anno fa ho letto alcuni vecchi trattati di taiji quan (non so neppure se in originale fossero in cantonese o mandarino) in effetti son rimasto molto colpito.
Da praticante allora di jkd quelle lette mi sembravano parole scritte da Bruce Lee riferendosi al suo jkd, mentre erano vecchie di qualche secolo e parlavano di altra disciplina. Poi posso aver preso sicuramente una enorme cantonata io leggendo e per vari motivi. Ho letto una traduzione in italiano dei trattati, mettevo in conto che le stesse frasi/parole potessero avere molteplici significati/interpretazioni nella lingua originale ma visto che a me interessava l'aspetto combattivo leggevo con un'ottica abbastanza letterale, cinica e terra-terra senza attribuire troppi significati metaforici/”filosofici” alle parole.
Sull'aspetto concettuale non escludo affatto che BL avesse compreso molto più di tantissimi altri, compreso me, del taiji quan. Nelle am però riveste a mio parere un ruolo molto importante la pratica continuativa, concettualmente alcuni aspetti sono semplicissimi, di facile e immediata comprensione ma succede che per capirli in modo più approfondito ci sia bisogno di fare, più che pensare e ragionare, per vedere le cose sotto un'altra prospettiva e con un'altra chiave di lettura.
Per esempio nel pugilato in un paio di sere credo mi possano insegnare footwork, jab, diretto, gancio e montante. Per comprenderli in modo approfondito servono però anni se non una vita. C'è poi un sacco di gente che non ha mai letto un libro di boxe e non sa neppure i nomi di tutti i colpi per le varie sfumature ma te li può mostrare bene tecnicamente e dimostrare tutti in sparring.
Per farti un esempio più personale nel mio piccolo, dalla prima volta che mi sono stati insegnati i passi a triangolo maschio e femmina del kali a quando mi hanno convinto pienamente e ho cominciato decisamente a preferirli al footwork ortogonale, senza calcolare le mie interruzioni nel frattempo, saranno passati circa 3-4 anni di pratica marziale.
Per carità sarò pure tardo di comprendonio io ma triangoli maschio e femmina sono argomento basico che ho visto alla prima lezione filippina.
Di fatto non so quanto BL abbia davvero praticato taijiquan per la comprensione marziale e tangibile del sistema.
Essendo molto giovane nel suo avvicinarsi al taiji quan, non so valutare quanto possa essergli stato trasmesso davvero dell'aspetto marziale nei corsi/lezioni fatte da bambino.
Con altro esempio sarò sempre tardo io di comprendonio ma mi è capitato di sentirmi un idiota in palestra quando ho visto per la prima volta alcune malizie/”cattiverie”/”vigliaccate” per non esserci arrivato da solo.
E mi è capitato pure quando non ero neppure più tanto ragazzino.