Grazie Bruce Lee

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Offline Bingo Bongo

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Grazie Bruce Lee
« on: October 04, 2012, 21:29:35 pm »
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Indifferente alla possibilità che questo topic risulti "fastidioso" e con la speranza che vecchie ferite, che forse si stanno rimarginando, non si riaprano ho necessità di dire quanto segue. Senza mezze misure. Perché a volte è giusto così.

Quando mi sono iscritto a questo forum ho scoperto che il mondo dei praticanti era diviso in due: da una parte quelli che fanno gli SdC e dall'altra quelli che fanno AMT. Un pò in disparte, forte di un'autonomia devirante da un obiettivo che "va oltre", "che è un'altra cosa", "che non è solo quello", scopro il mondo della DP. Scopro che sapersi difendere nel solo contesto dell'ingaggio del combattimento non è DP.
Scopro una rinnovata corrente illuminista che non può neanche sentir nominare i kata e le forme a meno di solide e comprovate argomentazioni che i kata e le forme non siano una perdita di tempo ai fini della pratica se il fine di questa pratica è un sistema allenante e utile al combattimento.
Scopro che a volte il risultato di queste critiche e di queste divisioni è costruttivo e che a volte è solo una presa di posizione. Scopro che a volte, pur reclamandole a gran voce, di ragioni non se ne vogliono sentire. Scopro di non aver ancora capito il JKD da che parte stia. Qual è il suo ruolo e il suo scopo.

Poi vedo Bruce Lee in questo video che in 20 secondi (da 0.44 a 1.10) è così vicino a ciò che io amo dell'espressività artistica della marzialità che mi sembra di conoscerlo da una vita.
E allora forse non ho capito il JKD, ma di una cosa sono sicuro: bruce lee, in questo mondo di pratica marziale, mi fa sentire meno solo.
Grazie.

bruce lee good rare footage

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Offline Diego

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #1 on: October 04, 2012, 22:47:19 pm »
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Poi vedo Bruce Lee in questo video che in 20 secondi (da 0.44 a 1.10) è così vicino a ciò che io amo dell'espressività artistica della marzialità che mi sembra di conoscerlo da una vita.
Non so di che disciplina sia la sequenza mostrata, l'inizio per esempio sembra “mani come le nuvole” del taiji quan (che mi risulta fosse stata la prima disciplina praticata da BL), il movimento con la mano “a becco d'aquila” può forse in qualche modo richiamare la “frusta semplice” ma  nel complesso può essere benissimo una forma di altro stile di kung fu; oppure, come sono più propenso a pensare io nella mia ignoranza, si può vedere  un'improvvisazione formale a favore di camera.
Il mio punto è comunque che quella breve esecuzione non è in alcun modo rappresentativa del jkd. 

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Offline Bingo Bongo

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #2 on: October 04, 2012, 23:32:40 pm »
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Mi fa piacere perche' hai toccato dei punti neressanti. Il primo e' che non mi interessava trovare legami diretti col jkd. Il secondo e' che potrebbe essere taiji, tigre, aquila, mantide o semplicemente quello che aveva voglia di fare in quel momento. Diciamo kung fu.
Pero' torniamo al taiji: secondo te bruce lee puo' anche solo un momento aver pensato di non voler approfondire il taiji perche'  e' uno stile "lento"? Ma davvero qualcuno pensa che il motivo sia questo? Ma davvero qualcuno pensa che bruce lee non avesse capito il taiji? Non e' evidente che il taiji lo avesse capito esattamente?

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Offline cooks71

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #3 on: October 05, 2012, 00:01:59 am »
+3
Bruce Lee era un atleta marziale prestato al cinema morto troppo presto per far capire cose avesse davvero per la testa.
ma passava più tempo per studiare e sperimentare metodi per migliorare il suo corpo di atleta che studiare le Arti Marziali vere e proprie.
ed è cosa assodata che se non avesse fatto quei film, molto probabilmente sarebbe stato un personaggio marziale di elevatissimo spessore, ma conosciuto solo dai cultori delle Arti Marziali e non dalle enormi masse.
Un po' come Dan Inosanto.

E sono anche convinto che la sua "biografia" è stata (giustamente) fin troppo reinterpretata dieci anni dopo la sua morte.

Perchè se effettivamente dobbiamo esaminare cosa ci ha lasciato intendere di cosa sapesse fare veramente, con occhio più obbiettivo possibile, sono frammenti di conoscenza. Sapeva un po' fare questo, sapeva un po' fare quest'altro. Approfondito nulla. E un corpo allenato con metodi piuttosto occidentali, avanzatissimi per l'epoca.
E poi questa idea totalmente destabilizzante, per i canoni cocciuti dell'epoca, del JKD. Che di fatto è stato elaborato DOPO la sua morte.

Il merito di Bruce Lee è di essere stato, con la sua morte, e forse inconsapevolmente (si sa che non avesse un carattere molto semplice), un catalizzatore di pensieri marziali.
Tutta la gente che vedendolo in azione postuma ha iniziato a pensare, elaborare, capire, interpretare, qualcosa che non poteva dare contraddittori.
E questo ha generato intere generazioni di artisti marziali in tutto il mondo.

Ma io sono sempre convinto, vedendo certi video, che Bruce Lee era un atleta autodidatta, frutto di allenamenti quotidiani, che aveva l'enorme dono di padroneggiare l'istante tecnico. Non un'Arte Marziale.
Nulla di più, nulla di meno.


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Offline Bingo Bongo

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #4 on: October 05, 2012, 11:06:08 am »
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Credo che tu abbia ragione.
Però sono convinto che Bruce Lee avesse capito senza aver approfondito. Cosa vuol dire aver approfondito? Si può approfondire l'Arte? Cioè oggi abbiamo il "bosone", ma che abbiamo approfondito? Forse abbiamo fatto un passo nel tentativo di dare forma a qualcosa che fra un milione d'anni di approfondimenti ancora forma non avrà. Il tentativo di dare forma al tutto quando il tutto forma non può averne. Approfondisci il fisico per capire alla fine che non puoi fare a meno del metafisico. Questo lo si può capire prima di arrivare alla fine.
Approfondisci il karate o il taiji e a 90 anni quello che capisci è che avresti bisogno di altri 90 anni per approfondire. Perché non parliamo di qualcosa di finito. Parliamo di Arte. Bruce Lee era un artista marziale ed era un filosofo.
Si, nella capacità di padroneggiare l'istante tecnico.
Questo è anche taiji. Questo è anche kung fu.
Anch'io miro solo a questo. Quando hai capito non hai bisogno di approfondire.


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Offline cooks71

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #5 on: October 05, 2012, 11:21:08 am »
0
Bruce Lee era sicuramente dotato di un dono raro, da punto di vista della propriocezione.
Partendo da questa base, nel pieno della sua gioventù, non faceva altro dalla mattina alla sera, specie negli ultimi sei anni della sua vita.

Scusa la "riduzione ai minimi termini" della questione, ma ammiro molto di più il muratore che lavora 12 ore al giorno, ha famiglia, e quando può riesce ad esprimere un'Arte Marziale decente (non perfetta), che un giovane sino-americano, che vive a Beverly Hills, e non faceva altro dalla mattina alla sera (forse, quando non era a donne).

Non è una critica feroce ad un'icona delle moderne Arti Marziali, ma proprio perchè è così universalmente popolare, bisogna rimetterlo al suo posto e nella giusta collocazione. Esaminare ciò che che è rimasto di lui con occhio oggettivo.

Bruce Lee non era un genio: era uno che si allenava solo in quello (senza nessuna guida tecnica), molto scaltro, molto furbetto e "sveglio". Ed è morto prima di sputtanarsi.
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Offline Takuanzen

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #6 on: October 05, 2012, 12:45:31 pm »
0
Mi fa piacere perche' hai toccato dei punti neressanti. Il primo e' che non mi interessava trovare legami diretti col jkd. Il secondo e' che potrebbe essere taiji, tigre, aquila, mantide o semplicemente quello che aveva voglia di fare in quel momento. Diciamo kung fu.
Pero' torniamo al taiji: secondo te bruce lee puo' anche solo un momento aver pensato di non voler approfondire il taiji perche'  e' uno stile "lento"? Ma davvero qualcuno pensa che il motivo sia questo? Ma davvero qualcuno pensa che bruce lee non avesse capito il taiji? Non e' evidente che il taiji lo avesse capito esattamente?
Quello che si vede in quel video dovrebbe essere se non sbaglio uno spezzone di Hung gar o qualcosa di simile (chiedete a Jack...).
Bruce Lee aveva praticato ad Hong Kong, mentre si allenava nel Wing Chun con Yip Man, il Taiji Wu (caratterizzato da una posizione più corta e alta rispetto allo Yang), qualcosa di Liuhebafa, Tantui e Tang Lang. Ma si tratta di elementi sparsi, appresi in maniera personale da vari praticanti che ha incontrato, probabilmente nei parchi o in scambi di conoscenze. Non so quanto li abbia praticati e con chi. Ma credo che ne conoscesse soltanto degli elementi, degli spezzoni, che poi ha rielaborato e sintetizzato secondo il suo stile e la sua ricerca, data la sua elevata sensibilità priopercettiva e capacità di reazione rapida. C'è chi dice che ancora negli USA praticasse qualcosa di Taijiquan nei suoi corsi, ma non so se sia provato, come invece la sua pratica assidua della Siu Nim Tao nei primi periodi del suo allenamento.  Quindi di forme anche lui, anche se ad un livello di appropriazione parziale e da autodidatta, ne ha eseguite e provate parecchie, prima di liberarsi dal concetto di "forma". :thsit:

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Offline Diego

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #7 on: October 05, 2012, 12:47:05 pm »
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Pero' torniamo al taiji: secondo te bruce lee puo' anche solo un momento aver pensato di non voler approfondire il taiji perche'  e' uno stile "lento"? Ma davvero qualcuno pensa che il motivo sia questo? Ma davvero qualcuno pensa che bruce lee non avesse capito il taiji? Non e' evidente che il taiji lo avesse capito esattamente?
Sapevo che nominando il taiji quan rischiavo di ficcarmi nei guai.  :D

Per la comprensione degli aspetti filosofici o meglio dei concetti legati alla cultura cinese, Bruce Lee penso che stesse già in partenza 10 passi avanti per il taij quan rispetto al 99% dei praticanti occidentali della disciplina perchè il background dell'arte marziale, la mentalità dei fondatori e dei maestri e il loro modo di comunicare era molto più vicino a quelli in cui era cresciuto rispetto al nostro a migliaia di km di distanza e non ultimo parlava cantonese.
Ai suoi tempi non esisteva neppure ancora l'idea di new age né tanto meno di associarla alla disciplina, quindi stava un bel pezzo avanti rispetto a molti.   XD

Con la pratica del Wing chun come allievo diretto di Ip Man poi, il considerarlo facente parte dell'1% dei praticanti gli spetterebbe di diritto pure oggi.  :D

Devo dire che quando qualche anno fa ho letto alcuni vecchi trattati di taiji quan (non so neppure se in originale fossero in cantonese o mandarino) in  effetti son rimasto molto colpito.
Da praticante allora di jkd quelle lette mi sembravano parole scritte da Bruce Lee riferendosi al suo jkd, mentre erano vecchie di qualche secolo e parlavano di altra disciplina. Poi posso aver preso sicuramente una enorme cantonata io leggendo e per vari motivi. Ho letto una traduzione in italiano dei trattati, mettevo  in conto che le stesse frasi/parole potessero avere molteplici significati/interpretazioni nella lingua originale ma visto che a me interessava l'aspetto combattivo leggevo con un'ottica abbastanza letterale, cinica  e terra-terra senza attribuire troppi significati metaforici/”filosofici” alle parole.
 
Sull'aspetto concettuale non escludo affatto che BL avesse compreso molto più di tantissimi altri, compreso me, del taiji quan. Nelle am però riveste a mio parere un ruolo molto importante la pratica continuativa, concettualmente alcuni aspetti sono semplicissimi, di facile e immediata comprensione ma succede che per capirli in modo più approfondito ci sia bisogno di fare, più che pensare e ragionare, per vedere le cose sotto un'altra prospettiva e con un'altra chiave di lettura.
Per esempio nel pugilato in un paio di sere credo mi possano insegnare footwork, jab, diretto, gancio e montante. Per comprenderli in modo approfondito servono però anni se non una vita. C'è poi un sacco di gente che non ha mai letto un libro di boxe e non sa neppure i nomi di tutti i colpi per le varie sfumature ma te li può mostrare bene tecnicamente e dimostrare tutti in sparring.

Per farti un esempio più personale nel mio piccolo, dalla prima volta che mi sono stati insegnati i passi a triangolo maschio e femmina del kali a quando mi hanno convinto pienamente e ho cominciato decisamente a preferirli al footwork ortogonale, senza calcolare le mie interruzioni nel frattempo, saranno passati circa 3-4 anni di pratica marziale.
Per carità sarò pure tardo di comprendonio io ma triangoli maschio e femmina sono argomento basico che ho visto alla prima lezione filippina.

Di fatto non so quanto BL abbia davvero praticato taijiquan per la comprensione marziale e tangibile del sistema.
Essendo molto giovane nel suo avvicinarsi al taiji quan, non so valutare quanto possa essergli stato trasmesso davvero dell'aspetto marziale nei corsi/lezioni fatte da bambino.
Con altro esempio sarò sempre tardo io di comprendonio ma mi è capitato di sentirmi un idiota in palestra quando ho visto per la prima volta alcune malizie/”cattiverie”/”vigliaccate”  per non esserci arrivato da solo.  :)
E mi è capitato pure quando non ero neppure più tanto ragazzino.  XD

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Offline Jack Burton

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #8 on: October 05, 2012, 13:50:02 pm »
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Quello che si vede in quel video dovrebbe essere se non sbaglio uno spezzone di Hung gar o qualcosa di simile (chiedete a Jack...).

Confermo, sono vari "pezzetti".
« Last Edit: October 05, 2012, 13:53:55 pm by Jack Burton »
Il Coltello si Affila sulla Pietra, l'Uomo si Affila su un altro Uomo.

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Offline Dipper

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #9 on: October 05, 2012, 13:51:54 pm »
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Interessante punto di vista. Seguo.
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Offline Bingo Bongo

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #10 on: October 05, 2012, 14:29:48 pm »
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@cooks
Se parliamo dell'uomo sono culturalmente portato a essere d'accordo con te nell'ammirazione del dopolavorista con famiglia che per amore e passione porta avanti l'impegno della pratica.
Se parliamo di Arti Marziali però guardo a Bruce Lee e non al dopolavorista. Guardo a coloro che ci hanno dedicato la vita.
Forse non era un genio, ma era sicuramente un talento. Forse sregolato, ma con amore e passione almeno pari al dopolavorista. Io credo che non potesse fare a meno di praticare dalla mattina alla sera e le donne piacevano anche ad Alì. Anche a Maradona. Anche a me. Suppongo anche al muratore con famiglia.
Io credo che possiamo parlare di Bruce Lee solo nei termini di ciò che ci ha lasciato dal punto di vista di approccio alle Arti Marziali ed è la parte che di Lee mi interessa. Se dovessi idealizzare qualcuno lo farei per Ueshiba, non per Lee. Ma se penso al mio modo di approcciarmi alla pratica non posso fare a meno di pensare a Lee come colui che mi ha indicato una strada e per me questa è la strada giusta. Bruce Lee è quindi un maestro. Lo è perché unisce due qualità fondamentali moderne e tradizionali.
La prima qualità è quella di essere un grande interprete delle Arti Marziali perché può fare il pugile, il kung fu, la lotta e qualunque altra cosa perché è capace di interpretare un ruolo. Noi tutti dovremmo imparare a essere interpreti. La seconda è che formalizza e ricerca elementi per il jkd in rapporto ad efficacia ed efficienza in un combattimento reale rispettando la più antica e originale tradizione marziale.


@tak, diego e jack
Sono sicuro che i rapporti di Lee con il taiji non si siano limitati all'infanzia perché ci sono delle foto (pubblicate su Samurai anni fa) dove pratica (si divertiva) taiji in cina. Dubito conoscesse il taiji o le forme che fossero wu, yang, chen o sun. E' evidente che a BL non interessasse di approfondire le forme di taiji. Aveva altro in testa.
Il punto è che Bruce Lee è il primo grande interprete di Arti Marziali. C'è un motivo se le AM tanto bene si adattano al cinema che è un'altra forma artistica. Ma non è solo un interprete. Ed ecco tutta la cultura cinese in Lee che viene fuori a considerare le AM una cosa seria. Una pratica di abilità per combattere sul serio.
Non credo avesse approfondito neanche l'Hung Gar. Di sicuro se è Hung Gar è un gran bel Hung Gar.
Ma qualunque sua interpretazione sarebbe stata un successo. Se fosse stato taiji o Hung Gar poco importa. Sono d'accordo Diego sulla pratica continuativa, ma lui non si è mai fermato. Il punto è che se pensiamo alla disciplina allora BL non ha continuato e approfondito nulla, ma se pensiamo alle Arti Marziali allora ha continuato e capito tanto.

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Offline cooks71

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #11 on: October 05, 2012, 14:58:05 pm »
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Forse io sono leggermente più realista:
Prendiamo un qualsiasi giovane uomo, che non sia totalmente imbranato, riempilo di soldi e dagli la possibilità di gestirsi in assoluta autonomia. Qualcosa ce ne esce. Infatti è anche morto a 32 anni perchè di autonomia, forse, ne ha avuta troppa.

Io non prendo mai Bruce Lee come icona tecnica delle Arti Marziali, perchè di fatto, aveva fin troppe a cose a favore (tempo, soldi, ambiente culturale insulso), che non poteva diventare nulla di diverso.

Non c'è mai stato nessun'altro di paragonabile a Bruce Lee, e sono passati 40 anni dalla sua scomparsa, perchè quelle condizioni sono contemporaneamente irripetibili (allenamenti, soldi e ambiente culturale).
Al massimo se ne possono avere solo due di questi elementi, ma mai più tutti e tre insieme.

Eppure in questi 40 anni di gente in gamba a praticare Arti Marziali ce n'è stata in tutto il pianeta.
Dov'è il problema?

Il "problema" è che attribuiamo a Bruce Lee cose che sostanzialmente non è stato. E' un simbolo. Potentissimo, ma sempre un simbolo resta.

C'è chi ci vede un pugile, chi un grande praticante di Wing Chung, chi anche un Karateka, per passare al Kali Filippino.
Come cavolo poteva essere così efficace in tutto questo in soli 32 anni di vita? Tenendo conto che ha fatto anche relativamente tanto cinema?
Non lo è stato. Noi lo abbiamo reso così.

Per me imitare istanti di N Arti Marziali (che al tempo nessuno sapeva giudicare) non è essere interpreti. Per me significa essere esploratori.

Mi chiedo oggi, Bruce Lee, nell'epoca di internet, quanto sarebbe durato/evoluto il suo mito. Probabilmente sarebbe stato, ripeto, o un Dan Inosanto (protetto dal suo continuo "non esporsi", ma considerato da tutti il Leonardo da Vinci delle Arti Marziali vivente), oppure un Jackie Chan più snob.

Il mio è solo esclusivamente un punto di vista personale, sia ben chiaro.
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Offline Diego

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #12 on: October 05, 2012, 15:14:21 pm »
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La prima qualità è quella di essere un grande interprete delle Arti Marziali perché può fare il pugile, il kung fu, la lotta e qualunque altra cosa perché è capace di interpretare un ruolo. Noi tutti dovremmo imparare a essere interpreti.
Senza nulla togliere al talento di BL nella sua pratica marziale etc, dal mio punto di vista hai scordato l'aggettivo "mediatico" vicino alla parola interprete.
Per il mio gusto Robert De Niro è stato un grande interprete mediatico del pugilato in Toro Scatenato. Che poi De Niro non sia mai stato un pugile e BL sia stato un praticante e forse/probabilmente un artista marziale è un discorso differente.

La seconda è che formalizza e ricerca elementi per il jkd in rapporto ad efficacia ed efficienza in un combattimento reale rispettando la più antica e originale tradizione marziale.
Questo aspetto per me è normale amministrazione per coloro che si interessano e impegnano seriamente nelle am/sdc/dp da sempre, ieri, oggi e domani. Non basta per ottenere una "medaglia al valore".
Per esempio per il taiji quan a quanto pare la Rivoluzione Culturale ha dato alla disciplina per questo aspetto un "coppino" sul collo da fare la storia dei "coppini".  :)
Personalmente mi tolgo metaforicamente più volentieri il cappello di fronte a persone che praticano quotidianamente la lora disciplina principale, nonostante crosstraining vario, da 33 anni e più e che quando gli poni una domanda sul sistema marziale premettono e sottolineano sinceramente con "secondo me" "secondo noi" (prurale non maestatis ma inteso secondo me e i miei maestri/predecessori/amici insegnanti con i quali c'è stato un confronto e uno scambio di pareri) "secondo la mia/nostra esperienza, personalmente mi trovo, ci troviamo meglio, pur non essendo una verità assoluta ....".

Comprendo il carattere, l'esuberanza e anche l'adeguamento ad alcune necessità (per i media e per la comunicazione) da parte di BL anche talvolta nello sparare a zero, ma ritengo una marea di maestri e non solo, più affidabili e autorevoli di lui su molti argomenti marziali/combattivi. Per esempio di veterani e/o sopravvisuti a situazioni ostili ce ne sono a pacchi nel passato e nel presente.
Ci sono poi maestri o anche solo soldati del passato che pare fossero stati in combattimento  reale veri e propri "macellai", cosa che non è per nulla un vanto ma che in contesto combattivo potrebbe dare una relativa dose di autorevolezza.

Alcuni aspetti interessanti legati al Piccolo Drago li trovo anch'io ma da lì a porlo come mito e/o stella polare ce ne passa.  :)

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Offline Bingo Bongo

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #13 on: October 05, 2012, 16:20:39 pm »
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Anche rimanendo nel contesto degli addetti ai lavori ormai Bruce Lee è e rimarrà un mito.
Non necessariamente una stella polare, ma un mito si. Per tanti motivi certo, compresi quelli mediatici.
Ma fra i mediatici c'è gente come Dolph Lundgren o Mickey Rourke che di pugni veri ne hanno dati e presi più di quanto faranno mai nella loro vita una buona percentuale di dopolavoristi.
Il punto è che quando si entra in palestra si interpreta un ruolo e quando ci si mette una divisa addosso di qualunque sia il tipo lo si fa per interpretare un ruolo. Ci siamo mai visti allo specchio con il gi addosso e ci siamo chiesti in quel momento cosa siamo? La differenza è fra chi è capace di dare sostanza a quel ruolo e chi no.
Non voglio dare a Lee più di quanto meritasse, ma non posso dargliene di meno perché non è rimasto in cina a zappare.
Giovane e con i soldi. Poteva fottersene delle AM. Poteva fare solo l'attore.
Invece studia e ricerca, costruisce macchine, si confronta, si allena e insegna. Vuole essere uno spirito libero? Si. Perché avrebbe dovuto avere una guida tecnica? Tecnica di cosa? Non ha imitato istanti di diverse discipline, ma ha espresso se stesso interpretando quegli stanti e ne ha imitati così tanti di quegli istanti che alla fine nel diventare qualcosa di diverso hanno avuto un senso. E paradossalmente hanno avuto quel senso tradizionale delle AM che invece in cina gli contestavano di aver tradito. Certo nell'interpretarli li ha anche esplorati.
Di autonomia e di successo forse ne ha avuto troppo. Come tanti altri grandi. Ma se prendo 10 giovani e gli do la stessa autonomia e soldi è probabile che l'unica cosa che avranno alla fine in comune con Bruce Lee sarà di essere morti anche loro a 32 anni. Per il resto bisogna avere talento ed essere nati per quello.
E spesso le persone di talento sono anche egocentriche.

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Offline nicola

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Re:Grazie Bruce Lee
« Reply #14 on: October 05, 2012, 16:33:28 pm »
+2
Solo alcune precisazioni.

giovane e con i soldi: non è del tutto vero, nel senso che lo è stato soltanto nell'ultima parte della sua vita.

conoscenza e capacità in rapporto all'età: Walter Bonatti ha ripetuto tutte le vie più dure delle alpi a soli 19 anni. Ha creato qualche capolavoro di via su roccia e su misto intorno ai 25. La via del pesce in marmolada, un capolavoro di difficoltà visionario per l'epoca (come via era almeno 20 anni avanti) è stata pensata e realizzata da un ragazzo di 16 anni (I. Sustr). Non vi sarà difficile trovare parallelismi in altri sport, così come in letteratura e nel campo della scienza.

Profondità ddi studio del combattimento:  quando a ted è stata data la possibilità di visionare la biblioteca personale di bruce, dopo 10 anni di studio meticoloso e di ricostruzione, ha trovato qualche migliaio di pagine con note a margine scritte da bruce. Esse, incrociate con tutti gli anni passati con lui, il confronto con altre arti, il continuo studio pratico e teorico, hanno permesso a ted di ricostruire il percorso fatto da bruce nell'elaborazione del jkd.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)