Il sottotitolo di questo interessante libro è "appunti di un praticante Laowai"ossia di uno straniero che per oltre sei anni ha studiato con diligenza e passione questa disciplina.
Non è, fortunatamente, un libro tecnico, anche se il praticante confermato vi troverà preziose indicazioni per la pratica in generale, attraverso la citazione di numerosi testi importanti. Gli appunti del praticante straniero iniziano con il processo di apprendimento per analizzare in seguito la filosofia del movimento del Taiji: il concetto di centro, la rilassatezza , ed i fondamenti del movimento:zhongding ( centratura del corpo) e kaihe ( aprire e chiudere,ossia ruotare come di una porta sui cardini)per arrivare all'equilibrio dinamico ed ai principi strategici.
Gli appunti proseguono con forza, fisica e forza fisica, per investigare in seguito il lavoro mentale e la salute con gli elementi basilari di qi, yangsheng e qigong.
Sebbene gli argomenti trattati fino a questo punto siano poderosi e l'esposizione a spesso illuminante,i due capitoli finali, forse più divulgativi, sono essenziali ad una completa comprensione dell'Arte. Il primo è un breve riassunto del pensiero cinese, conciso ma molto ben compilato,in cui si spiega come la filosofia del Taiji affondi (o forse sarebbe più corretto dire affondasse) le sue radici in particolare nella speculazione neo-confuciana (e non in quella taoista come, erroneamente, si ritiene). mentre nell'ultimo si tratta della storia del Taijiquan secondo le ultime ricerche. Un libro che andrebbe riletto diverse volte, ben documentato e ben scritto da un praticante che considera il Taijiquan un'Arte marziale e, come molti, si duole del suo impoverimento a semplice "pratica della salute", cosa che dovrebbe essere un risultato secondario della giusta pratica marziale. Per procurarsi il libro, meglio rivolgersi all'autore: p.cellarosi@gmail.com