addestramento realistico

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Offline FrancoStevens

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Re:addestramento realistico
« Reply #15 on: October 08, 2012, 16:05:27 pm »
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in ogni caso non mi sembra un allenamento realistico
L'inferno è l'impossibilità della ragione

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Offline Ethan

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Re:addestramento realistico
« Reply #16 on: October 08, 2012, 16:06:46 pm »
0
Il primo video che ho trovato.
Se intendiamo la stessa cosa rappresenta l'applicazione del principio/tecnica in situazioni di stress psicofisico.
Una certa dose di collaborazione è scontata,ovunque, altrimenti si praticherebbe una volta ogni tre mesi.

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Offline The Spartan

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Re:addestramento realistico
« Reply #17 on: October 08, 2012, 16:09:01 pm »
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Minchia i pivellini sei andato a trovare....
Di certe cose nn troverete mai i video...sappiatelo... ;)
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Offline Gargoyle

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Re:addestramento realistico
« Reply #18 on: October 08, 2012, 16:11:38 pm »
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in ogni caso non mi sembra un allenamento realistico

Non è che si stia facendo confusione sul termine realistico riferito agli allenamenti di dp?

Realistico: ti attacco all'improvviso quando meno te lo aspetti con un coltello vero e se ti va bene un paio di taglietti te li fai. Se va male ti squarto.
Sincero: ti attacco con un coltello di gomma deciso a colpirti, metterti in difficoltà e a non lasciarmi battere.

Quote
Se intendiamo la stessa cosa rappresenta l'applicazione del principio/tecnica in situazioni di stress psicofisico.

Lo stress psico-fisico prima deve essere indotto/causato  :)

Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.

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Offline FrancoStevens

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Re:addestramento realistico
« Reply #19 on: October 08, 2012, 16:16:20 pm »
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Il primo video che ho trovato.
Se intendiamo la stessa cosa rappresenta l'applicazione del principio/tecnica in situazioni di stress psicofisico.
Una certa dose di collaborazione è scontata,ovunque, altrimenti si praticherebbe una volta ogni tre mesi.

Purtroppo non è la stessa cosa che intendo io.
Di stressante in quel filmato c'è lo stesso che potresti trovare correndo nel percorso a ostacoli di villa Pamphili.
Secondo me, se ti alleni con un avversario che collabora, anche in minima parte, finisci male quando ti trovi nelle brutte.
Io stesso che sono mezzo azzoppato e convalescente se ti attacco col coltello non faccio quegli attacchi ridicoli, ma cerco di sgozzarti, non prima di averti affettato mani e braccia.
Altro che quei fendenti larghi e telegrafati.
A prposito di coltello guarda qui... questo si avvicina un po' di più a quello che cerco:
http://www.shocknife.com

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Offline Il Tano

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Re:addestramento realistico
« Reply #20 on: October 08, 2012, 17:04:00 pm »
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Offline Gargoyle

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Re:addestramento realistico
« Reply #21 on: October 08, 2012, 17:06:24 pm »
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A prposito di coltello guarda qui... questo si avvicina un po' di più a quello che cerco:
http://www.shocknife.com

Ne ho già parlato altrove nel forum, a parte la versione "fai da te", da noi si usano i taser (o shocker?) col pulsante bloccato per farli andare in continuazione, al posto dei coltelli da allenamento, durante alcuni test.
L'esperienza è sicuramente "interessante" (magliette bruciate e lievi ustioni a parte)
Avevamo anche un bel video sul tubo ma il gran capo ha preferito toglierlo perchè qualcuno (che ha fatto una pessima figura durante il test) si è lamentato che fosse visibile a tutti...  :nono:

Quote
Altro che quei fendenti larghi e telegrafati.

Apriamo una parentesi anche qui: pur se nel KM si preferisce un certo realismo, non è che ti attacco al 100% dopo 2 ore di corso.
Si inizia a vedere, ad imparare, a metabolizzare la tecnica (e i principi) piano piano, fino a rendere il tutto istintivo. Poi, col tempo, si lavora con maggiore intensità, realismo e sincerità degli attacchi (stringendo i fendenti, usando finte, afferrando, strattonando, colpendo a ripetizione, ecc.), ma il tutto va fatto con una progressione di allenamento.
Per quella che è la mia esperienza, usando delle concrete metodologie di addestramento, già dopo un anno di pratica si può notare un gran bel progresso, rispetto ai fendenti largi e telegrafati iniziali.
 :)
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Offline FrancoStevens

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Re:addestramento realistico
« Reply #22 on: October 08, 2012, 17:19:12 pm »
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A prposito di coltello guarda qui... questo si avvicina un po' di più a quello che cerco:
http://www.shocknife.com

Ne ho già parlato altrove nel forum, a parte la versione "fai da te", da noi si usano i taser (o shocker?) col pulsante bloccato per farli andare in continuazione, al posto dei coltelli da allenamento, durante alcuni test.
L'esperienza è sicuramente "interessante" (magliette bruciate e lievi ustioni a parte)
Avevamo anche un bel video sul tubo ma il gran capo ha preferito toglierlo perchè qualcuno (che ha fatto una pessima figura durante il test) si è lamentato che fosse visibile a tutti...  :nono:

Quote
Altro che quei fendenti larghi e telegrafati.


Sono daccordo sulla progressività del training, del resto non era qs in discussione.
Diciamo che per me che manco dal KM da diversi anni il video non diceva molto visto che la mia premessa era sui ritrovati per ottenere un allenamento realistico ovvero in grado di dare una chance effettiva a chi si trova a difendersi "veramente".
Mi interesserebbe invece approfondire il lavoro che mi accennavi sull shocknife anche in versione fai da te.
C'è qualcuno a roma che se ne occupa?


Apriamo una parentesi anche qui: pur se nel KM si preferisce un certo realismo, non è che ti attacco al 100% dopo 2 ore di corso.
Si inizia a vedere, ad imparare, a metabolizzare la tecnica (e i principi) piano piano, fino a rendere il tutto istintivo. Poi, col tempo, si lavora con maggiore intensità, realismo e sincerità degli attacchi (stringendo i fendenti, usando finte, afferrando, strattonando, colpendo a ripetizione, ecc.), ma il tutto va fatto con una progressione di allenamento.
Per quella che è la mia esperienza, usando delle concrete metodologie di addestramento, già dopo un anno di pratica si può notare un gran bel progresso, rispetto ai fendenti largi e telegrafati iniziali.
 :)
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Offline Gargoyle

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Re:addestramento realistico
« Reply #23 on: October 08, 2012, 17:28:57 pm »
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Beh intanto preciso che la mia non voleva essere una difesa del video proposto.  :)

Per il resto:
Quote
Mi interesserebbe invece approfondire il lavoro che mi accennavi sull shocknife anche in versione fai da te.

LA mia era una mezza battuta che si riferisce a questo progetto: https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13049.0
ma che sta incontrando difficoltà tecniche di realizzazione notevoli....

ma una prova, come accennavo riguardo i nostri "test", si può anche fare con uno Stun Gun
Spoiler: show

e brandendolo come se fosse un coltello.
Si, si perde un po' di realismo negli slash e nei fendenti, ma resta validissimo per gli affondi e comunque ha il suo buon "realismo".
La paura di farsi beccare e quindi di sentire un dolore ben maggiore del colpetto ci un coltello da allenamento, modifica la percezione del pericolo e il nostro atteggiamento verso l'arma e l'aggressore.

Se sei di roma, sono certo che potrai trovare qualcuno che saprà darti prova di un concreto allenamento di KM o simili
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Offline The Spartan

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Re:addestramento realistico
« Reply #24 on: October 08, 2012, 17:31:08 pm »
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State parlando di cose che c'entrano fino a un certo punto...
Il senso dell'induzione dello stress come la intende Grossman è quella di abituare il soggetto x alle peggiori condizioni che può trovare nel suo contesto di riferimento, ciò significa che per ogni attività c'è uno o più elementi di stress specifici.
Scopo dell'addestramento è quello di indurre una risposta "adattativa" tale che le condizioni di forte stress verranno poi considerate familiari permettendo alle reazioni psicologiche e fisiologiche del corpo di nn influenzare più di tanto le nostre capacità decisionali e fisiche.
Il tutto fondato sul fatto che il cervello di solito tende a ricordare sequenze di eventi e le loro interconnessioni e che sulla base di queste eleborerà reazioni che in alcuni casi possono apparire come predizioni vere e proprie.
Chiarito questo, l'induzione dello stress in ambito di protezione personale può essere modulare (riguardare un singolo aspetto come ad esempio il dolore) o sistemica (riguardare tutta una serie di aspetti); nei pressure test di cui sopra, in cui il "realismo" di un attacco non è giocoforza il fattore fondamentale, viene scelto di volta in volta a cosa fare ricorso e in che misura (considerate che c'è gente nemmeno di primo pelo che ha mollato durante i nostri corsi per quello che la aspettava o che ha avuto reazioni più che scomposte e spropositate) ma le simulazioni arrivano a un grado di realismo altamente soddisfacente.
Lavori più specifici possono essere fatti in occasioni particolari o per formazioni ad hoc (senza voler dare troppo peso alla cosa...del nostro livello 7 "fear and pain" non è mai uscito e mai uscirà nulla di pubblico....) ma sono lavori mirati che però nella sostanza nn differiscono molto da quello che si fa nei corsi regolari.
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Re:addestramento realistico
« Reply #25 on: October 08, 2012, 17:39:15 pm »
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Beh intanto preciso che la mia non voleva essere una difesa del video proposto.  :)

Per il resto:
Quote
Mi interesserebbe invece approfondire il lavoro che mi accennavi sull shocknife anche in versione fai da te.

LA mia era una mezza battuta che si riferisce a questo progetto: https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=13049.0
ma che sta incontrando difficoltà tecniche di realizzazione notevoli....

ma una prova, come accennavo riguardo i nostri "test", si può anche fare con uno Stun Gun
Spoiler: show

e brandendolo come se fosse un coltello.
Si, si perde un po' di realismo negli slash e nei fendenti, ma resta validissimo per gli affondi e comunque ha il suo buon "realismo".
La paura di farsi beccare e quindi di sentire un dolore ben maggiore del colpetto ci un coltello da allenamento, modifica la percezione del pericolo e il nostro atteggiamento verso l'arma e l'aggressore.

Se sei di roma, sono certo che potrai trovare qualcuno che saprà darti prova di un concreto allenamento di KM o simili

Ho dato una lettura veloce al topic che mi hai allegato.
Non ho capito bene le difficoltà che hai incontrato, ma se ti interessa ancora la cosa sarei intenzionato a collaborare con te per portare a termine il "progetto".
Per quanto mi riguarda anch'io mi ero interessato a modificare una racchetta friggizanzare, ma ho visto che l'amperaggio non è costante tra una racchetta e l'altra e il rischio di fare più danni del dovuto non è da trscurare.
Comunque se ti interessa sviluppare la cosa conta su di me
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Offline FrancoStevens

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Re:addestramento realistico
« Reply #26 on: October 08, 2012, 17:43:49 pm »
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State parlando di cose che c'entrano fino a un certo punto...
Il senso dell'induzione dello stress come la intende Grossman è quella di abituare il soggetto x alle peggiori condizioni che può trovare nel suo contesto di riferimento, ciò significa che per ogni attività c'è uno o più elementi di stress specifici.
Scopo dell'addestramento è quello di indurre una risposta "adattativa" tale che le condizioni di forte stress verranno poi considerate familiari permettendo alle reazioni psicologiche e fisiologiche del corpo di nn influenzare più di tanto le nostre capacità decisionali e fisiche.
Il tutto fondato sul fatto che il cervello di solito tende a ricordare sequenze di eventi e le loro interconnessioni e che sulla base di queste eleborerà reazioni che in alcuni casi possono apparire come predizioni vere e proprie.
Chiarito questo, l'induzione dello stress in ambito di protezione personale può essere modulare (riguardare un singolo aspetto come ad esempio il dolore) o sistemica (riguardare tutta una serie di aspetti); nei pressure test di cui sopra, in cui il "realismo" di un attacco non è giocoforza il fattore fondamentale, viene scelto di volta in volta a cosa fare ricorso e in che misura (considerate che c'è gente nemmeno di primo pelo che ha mollato durante i nostri corsi per quello che la aspettava o che ha avuto reazioni più che scomposte e spropositate) ma le simulazioni arrivano a un grado di realismo altamente soddisfacente.
Lavori più specifici possono essere fatti in occasioni particolari o per formazioni ad hoc (senza voler dare troppo peso alla cosa...del nostro livello 7 "fear and pain" non è mai uscito e mai uscirà nulla di pubblico....) ma sono lavori mirati che però nella sostanza nn differiscono molto da quello che si fa nei corsi regolari.

Mi sembra che grossman si riferisca ad un approccio più sistemico che modulare.
Personalmente ritengo che il secondo approccio sia poco utile, ovviamente IMHO
Il problema è che, come sottolinea grossman, i condizionamenti avvengono in modo complessivo, tenendo conto anche dei cosiddetti sovraccarichi sensoriali che si verificano nel combattimento.
Isolare un singolo aspetto, come il dolore, il rumore,  non mi pare che possa favorire la risposta di adattamento
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Offline Gargoyle

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Re:addestramento realistico
« Reply #27 on: October 08, 2012, 17:44:30 pm »
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Ringrazio e riferisco, ma nel progetto io ero solo il portavoce per bullarmi qui sul forum.
I tecnici erano altri.
La mia abilità è limitata a tutto quello che ri può creare/aggiustare a martellate  XD
« Last Edit: October 08, 2012, 17:51:40 pm by Gargoyle »
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Offline The Spartan

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Re:addestramento realistico
« Reply #28 on: October 08, 2012, 17:54:28 pm »
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State parlando di cose che c'entrano fino a un certo punto...
Il senso dell'induzione dello stress come la intende Grossman è quella di abituare il soggetto x alle peggiori condizioni che può trovare nel suo contesto di riferimento, ciò significa che per ogni attività c'è uno o più elementi di stress specifici.
Scopo dell'addestramento è quello di indurre una risposta "adattativa" tale che le condizioni di forte stress verranno poi considerate familiari permettendo alle reazioni psicologiche e fisiologiche del corpo di nn influenzare più di tanto le nostre capacità decisionali e fisiche.
Il tutto fondato sul fatto che il cervello di solito tende a ricordare sequenze di eventi e le loro interconnessioni e che sulla base di queste eleborerà reazioni che in alcuni casi possono apparire come predizioni vere e proprie.
Chiarito questo, l'induzione dello stress in ambito di protezione personale può essere modulare (riguardare un singolo aspetto come ad esempio il dolore) o sistemica (riguardare tutta una serie di aspetti); nei pressure test di cui sopra, in cui il "realismo" di un attacco non è giocoforza il fattore fondamentale, viene scelto di volta in volta a cosa fare ricorso e in che misura (considerate che c'è gente nemmeno di primo pelo che ha mollato durante i nostri corsi per quello che la aspettava o che ha avuto reazioni più che scomposte e spropositate) ma le simulazioni arrivano a un grado di realismo altamente soddisfacente.
Lavori più specifici possono essere fatti in occasioni particolari o per formazioni ad hoc (senza voler dare troppo peso alla cosa...del nostro livello 7 "fear and pain" non è mai uscito e mai uscirà nulla di pubblico....) ma sono lavori mirati che però nella sostanza nn differiscono molto da quello che si fa nei corsi regolari.

Mi sembra che grossman si riferisca ad un approccio più sistemico che modulare.
Personalmente ritengo che il secondo approccio sia poco utile, ovviamente IMHO
Il problema è che, come sottolinea grossman, i condizionamenti avvengono in modo complessivo, tenendo conto anche dei cosiddetti sovraccarichi sensoriali che si verificano nel combattimento.
Isolare un singolo aspetto, come il dolore, il rumore,  non mi pare che possa favorire la risposta di adattamento

Grossman fa solo un discorso di funzionalità.
Sul modulare dipende...i Ranger hanno una parte dell'addestramento in cui le reclute stanno sdraiate mentre gli sparano con proiettili veri sopra la testa...Carlos Newton per il debutto nelle mma fece un allenamento con riprodotte le condizioni di luce e suono di un evento simile...e poi c'è la risposta individuale...ci sono persone che già solo con gli insulti sfarfallano...
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Offline Bingo Bongo

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Re:addestramento realistico
« Reply #29 on: October 08, 2012, 18:00:02 pm »
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State parlando di cose che c'entrano fino a un certo punto...
Il senso dell'induzione dello stress come la intende Grossman è quella di abituare il soggetto x alle peggiori condizioni che può trovare nel suo contesto di riferimento, ciò significa che per ogni attività c'è uno o più elementi di stress specifici.
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Mi sembra che grossman si riferisca ad un approccio più sistemico che modulare.
Personalmente ritengo che il secondo approccio sia poco utile, ovviamente IMHO
Il problema è che, come sottolinea grossman, i condizionamenti avvengono in modo complessivo, tenendo conto anche dei cosiddetti sovraccarichi sensoriali che si verificano nel combattimento.
Isolare un singolo aspetto, come il dolore, il rumore,  non mi pare che possa favorire la risposta di adattamento
Non ho letto il testo in questione, ma sono un sostenitore dell'allenamento in condizioni di disagio. Sia questo fisico, psichico o entrambe le cose.
Lo sono da quando, molti anni fa, le luci dei lampioni, l'asfalto bagnato, le urla intorno, il rumore delle auto, la perdita dell'orientamento, nel bel mezzo di una rissa, non mi fecero più capire chi ero e dov'ero.