e cioè che nel caso specifico della MT non esistono schemi preordinati che facciano da filtro nel passaggio da striking a clinch,
Sarà eventualmente lui a chiarire ma a me non pare che Mad abbia scritto esattamente che le due cose sono completamente scollegate tra loro, legame confermato anche più chiaramente da Clode.
A me poi non sembra proprio che, a differenza delle catalogazioni occidentali spesso condivise, striking e grappling siano settori a se stanti in generale nelle discipline del sud-est asiatico (muay thai, kali, silat etc.), ma i due aspetti si fondano insieme in questi sistemi con buona naturalezza.
Poi non sono pienamente d'accordo comunque con il senso dell'intervento di Mad sulla presa in considerazione dei punti in comune tra le discipline, perchè sarebbe interpretabile pure con una chiusura verso gli altri stili alla “ognuno per sé e Dio per tutti”.
Personalmente mi ero stupito qualche anno fa in una chiacchierata dell'importanza data da un istruttore di thai ad alcuni aspetti che vedeva come più presi in considerazione nel kali che aveva cominciato a praticare rispetto all'arte thai (su tattiche di media distanza e gomitate).
Però a suo stesso dire la sua preparazione nella thai era stata fortemente influenzata dagli obiettivi agonistici e quindi focalizzata dai regolamenti coi quali aveva gareggiato (per esempio mi aveva scioccato che nel suo regolamento di gara non fossero ammesse tutte le gomitate e quindi, come giusto e plausibile che sia in funzione dello scopo, alcune gomitate che nella thai dovrebbero essere normale repertorio, le aveva viste ma mai allenate in modo approfondito perchè non gli sarebbero servite a nulla nelle competizioni).