@ Takuan: grazie
"L'uomo e i suoi simboli" è solo in parte opera di Jung - è in realtà un'opera di scuola; e anche la cosiddetta "autobiografia", "Sogni, ricordi, riflessioni", benché circoli a nome Jung, è in realtà stata ampiamente completata dai suoi allievi, iniziando da A. Jaffé.
Eppure, per comprendere bene Jung, inizierei proprio da "L'uomo e i suoi simboli", cercando però l'edizione di Raffaello Cortina (tanto se si va in Statale...
), che è corredata da una serie di illustrazioni, senza le quali l'opera un po' perde. Per
comprendere Jung, io inizierei da Kant e da Cassirer (ma soprattutto da Kant - gli archetipi sono, alla fine, forme a priori
a modo loro. E, naturalmente, Freud - almeno le due serie di lezioni di "Introduzione alla psicanalisi".
Non so se sia stato pubblicato in Italia, ma l'introduzione a jung di Hellenberger (sul nome vado un po' a memoria) è un capolavoro
Detto con assoluta imparzialità
il libro che più ho amato di Jung è "Psicologia e religione" e poi i seminari sullo yoga e sul tantra (ma non so se ci siano in italiano). E poi "Psiche e materia" della sua allieva Marie Louise von Franz - grandissima vecchia. benché già malata quando l'ho incontrata, il che vi dice quanto sia vecchio