La mia curiosità nasce dal voler capire quando gli israeliani (dando quasi per scontato che sia complesso immaginare una creazione ex novo su questo caso...) possono essere entrati in contatto con certe cose.
Nell'ultima decina di giorni ho cercato di guardare un bel po' di video di kapap da scuole israeliane diverse, evitando a priori Nardia e istruttori legati a lui (dove seppur non dichiarata ufficialmente l'influenza del sud-est asiatico mi è sempre sembrata abbastanza palese).
In effetti anche le altre scuole di kapap che ho visto hanno delle applicazioni con modalità “classiche” e che io ho sempre solo visto in discipline del sud-est asiatico o al massimo in sistemi di jkd concepts che non nascondevano affatto le origini di certi repertori.
Ho sempre avuto il beneficio del dubbio di una diversa possibile origine di alcune soluzioni predilette dai sistemi israeliani quali per esempio il posizionamento per la gestione/controllo di un opponente che abbiamo sbilanciato (tipo per l'ammanettamento 1 vs 1, perché penso in alcuni scenari ci si possa ritrovare e trovare le stesse tipologie di applicazioni indipendentemente da latituini e longitudini dei sistemi), e alcune varianti del mezzo clinch thai (fino a una quindicina d'anni fa vedevo solo praticanti di kali/silat e derivati farli e darne importanza nell'insegnamento, più dei thai stessi a dire il vero, per comprensibili esigenze/finalità diverse).
Sforzandomi a guardare del kapap non di Nardia (per miei gusti personali faccio abbastanza fatica a riuscire a guardare filmati interi di altri esponenti di questo metodo), ho notato che comunque anche altri fanno ampio uso di applicazioni che è facile associare come “classiche” di kali/silat.
Ovviamente non so dire se l'influenza/”scopiazzatura” sia recente o “vecchia”, anche perché più vedo “evoluzioni” tecniche anche recentissime di israeliani più vedo roba che per me marzialmente è “vecchia” e molto familiare.
Quello che ho notato è che spesso sembrano esserci azioni completamente scostanti dal km classico (quello di Imi e soci per intenderci) con cui si cerca spesso di sposarlo, in buona fede facendo davvero ipotizzare una possibile origine completamente differente.
Cmq, magari non è una questione degli iscraeliani, quanto di uno specifico esperto che ha visto la tecnica e l'ha appresa e riproposta, altri l'hanno vista e riproposta e così via.
Tendo comunque a concordare su questa possibile ipotesi perché visti i risultati non mi sembrano affatto repertori che sono stati insegnati ma piuttosto intravisti e riproposti.
Per me è come vedere una parte del puzzle ereditata dal km classico e un'altra parte a cui però mancano dei pezzi di fondamentale importanza nel modo di eseguire alcune azioni, nel caso si voglia prendere le am del sud-est asiatico come riferimento visto il tipo di repertorio. Col metro di giudizio del sud-est asiatico anche di “grandi nomi” israeliani sembra di vedere alcuni “istruttori” di kali/silat, spesso d'Oltreoceano, che aumenterebbero il consumo di malox a molti praticanti se li prendessero sul serio.
Non so esprimermi sull'eventuale attinenze tra repertori tecnici del sud-est asiatico e vecchi “europei” perché sono troppo ignorante per farlo, in particolar modo sui secondi seppur parzialmente a malincuore. Non mi ritengo in grado di farmi un'opinione sufficientemente plausibile guardando i trattati.
Avevo dato un'occhiata anni fa al Flos duellatorum e a qualche altro trattato ma senza pensare di poter pretendere di interpretarli correttamente, vedendo magari dal mio punto di vista possibili errori di esecuzione nei disegni (per comprensibile limite del medium o magari per scarsa importanza data dall'autore ad alcuni dettagli) oppure trovando più di una possibile soluzione/variante d'unione tra le due figure di una sequenza.
Mi era stato anche detto da un altro utente più esperto di me in materia la necessità di “prendere con le molle” alcune traduzioni delle copie che avevo perché non sempre totalmente affidabili nella loro interpretazione. Quindi avevo preso la consultazione solo come piccola soddisfazione di una mia curiosità e senza dedicarmici troppo e prenderli troppo sul serio.
Con lo stesso spirito e beneficio del dubbio avevo dato un'occhiata anche a manuali ben più recenti che seppur più comprensibili linguisticamente mi ponevano comunque interrogativi sulle esecuzioni di quanto spiegato.