anche il kata ha come scopo l'esecuzione dei suoi movimenti, solo che essi non servno al kumite libero.
Questo è un punto di vista interessante, in accordo con la presenza di kata anche in altri contesti della cultura giapponese (e non) e con l'aspetto meditativo.
Forse è ciò che più di ogni altra cosa (oltre al discorso del bigino, che però oggi come oggi sotto questo versante non ha più utilità) può giustificare l'esecuzione di una forma.
Ma questo porta a
1) Rendere sterili le diatribe tra le varie versioni del kata, non è importante quale si pratichi, quanto piuttosto come lo si pratica.
2) Rendere inutile lo studio di un ampio ventaglio di kata, come era una volta in cui se ne praticavano due o tre.
3) Rendere il kata una pratica accessoria e subordinata alla conoscenza del combattimento (e non viceversa come spesso di dice).
quanto al kihon, ti ricordo che esso nasce come estrapolazione dai kata. ergo è una forma ridotta di kata a suya volta.
Su questo non sono sicuro. Immagino che il Karate come ogni altra arte guerriera nasca dall'esperienza pratica sul campo, e dubito fortemente che in mezzo alle risse le sequenze siano venute prima dei singoli movimenti.