Ho gi espresso la mia idea relativamente ai Kata, ma lo rifaccio.
Posto che siamo in tre a studiare Karate, nella nostra piccola scuola, come accade in altre parti del paese, tramandando a livello familiare o poco più quello che sappiamo, ad un certo punto ci consorziamo, facciamo accordi col governo o con le università, decidiamo di diffondere su larga scala questa disciplina, portandola a tutti, magari pensando anche a risvolti sportivi, per prestigio e anche per soldi.
A questo punto abbiamo la necessità di elaborare metodi didattici funzionali, non abbiamo la televisione con videoregistratori e vhs, non c'è internet con youtube, ma ci occorre che tutte le succursali della scuola madre (hombu dojo) abbiamo lo stesso prodotto, chiaro e riconoscibile, in modo che, quando si fa un raduno, una gara, una qualsiasi interazione, il caposcuola o i più alti in grado, possano insegnare a tutti indistintamente senza equivoci.
A questo punto mi ritrovo con un fottio di tecniche e di kihon, tantissime, con tantissime varianti, come moltissime sono le differenti ipotesi di attacco e difesa.
Se insegno come facevo quando eravamo in tre, mi ritrovo con troppa gente che non capisce, che resta indietro, che travisa, che domanda, pone dubbi, propone migliorie e........mi rompe il cazzo a manetta!
Così facendo, se mi va di lusso, in un anno riesco a svolgere il programma che, in tre, svolgevamo in due mezze giornate.
Allora scelgo di semplificare, standardizzare, tanto poi tutte le piccole variabili uno se le scopre da solo, mettere insieme i kihon a gruppi, perchè resta più facilmente in testa una filastrocca che 30 dati singoli (pensate a quella dei mesi "30 giorni a novembre con april giugno....") e creo delle coreografie, in numero tale da contenere, per sommi capi, tutte le tecniche nella loro forma più semplice e univoca.
Gli allievi di tutti i dojo, dovranno imparare delle coreografie, da eseguire tutti nello stesso modo, facilitati dalla possibilità di "immaginare un combattimento" ed imparando tutti quei kihon, mantenendo un eguale livello qualitativo, che non sarà eccelso, ma tanto l'eccellenza dipende dai singoli e dal loro percorso individuale.
Ecco che mi ritrovo con X numero di Kata, cui dovrò dare svariati significati, per ovviare alle troppe probabili questioni.
In fondo ancora non esistono i preparatori atletici laureati, non sappiamo un cazzo di biomeccanica e catene cinetiche, se non per empirismo, quindi finiranno per essere anche allenanti, utili a capire concetti relativi al combattimento in termini di utilizzo dello spazio e tai sabaki, utili a fare respirazione e meditazione senza rompersi le palle.
Ovvio che riproporre la stessa cosa oggi, pone davanti a un sacco di soluzioni alternative più moderne e funzionali, ma non è roba nata oggi.