Già l'idea di conoscere i principi è aleatoria, non fosse altro che perchè si tratta di principi scaturiti da gente morta, che non può ne smentire ne confermare.
Inoltre c'è il limite della trasmissione, che sintomaticamente, perde qualcosa ad ogni passaggio, specialmente in ordine ai principi di base.
In molti casi, ci sono tecniche che nascono da un contesto armato, vengono poi riadattate al contesto disarmato, lasciando per strada alcuni dettagli, proprio perchè la mancanza dell'arma diminuisce determinati rischi, quindi può essere che il tal movimento, finisca per "grossolanizzarsi" anche in perfetta buona fede.
Se per esempio, elaboro un calcio tipo Ushiro Geri, mutuandolo da un particolare contrattacco con la spada, corro il rischio di prerdere angolazione e uscita corrette, perchè non corro più il pericolo di tagliarmi o restare infilzato, quindi posso andare dritto per dritto, giocando sull'anticipo, rischiando al massimo un cazzottone.
Plausibile? Boh....può essere come anche no, sta di fatto che, chi ha pensato Ushiro Geri, non c'è più, non può dirci come gli sia venuto in mente, da dove abbia tratto ispirazione.
Quello che resta, sono i suoi scritti nel migliore dei casi, che però hanno il limite del romanzo, delle omissioni rispetto alla cosa poco "spirituali", delle esagerazioni che ogni romanziere adotta per catalizzare l'interesse del lettore.
Quindi cosa resta?
La pratica, il confronto, i tentativi, la mentalità più aperta possibile, che non escluda nessuna opzione e le provi tutte, unita a una certa curiosità culturale rispetto alle radici di ciò che si fa.
Almeno secondo me ovviamente.