Si Ryu, mi pare sia giusto, se intendi quello dopo il Kaiten
Per quanto riguarda l'utilità o meno della ripetizione a solo, credo che si debba partire dal "cosa", nel senso che, se intendiamo kata che si sono evoluti nel tempo, ad uso e consumo della "specialità kata", allora parliamo di movimenti inutili, se non per la mera esecuzione estetica, proprio perché adattati e corretti in quella direzione per anni.
Se però parliamo di movimenti tecnici, a mio avviso il discorso cambia, intendendo per "tecnici" quelli "funzionali" perché credo che, un costante ritorno ai fondamentali, alla base, aiuti a non perdere i dettagli, quei dettagli che rendono più o meno utile il movimento.
Capita spesso che, passati al lavoro in coppia, allo sparring, i movimenti finiscano per sporcarsi, per divenire più grossolani, per la fretta, la foga, l'adrenalina eccetera, quindi trovo utile tornare alle basi con una certa regolarità, per ritrovare angoli e distanze, linee e uscite.
Spesso la stessa tecnica, può rivelarsi utile ed efficace se eseguita con tutti i crismi, così come può non esserlo se ne perde alcuni.
Il punto è nel tipo di lavoro che si fa fare e si fa, cioè nel non eccedere in questa o quella direzione, nel non tralasciare una cosa in favore di una cosa diversa, ma di fare un lavoro organico e completo, dando ovviamente più peso alla parte in coppia, alla verifica dinamica, ma senza perdere per strada il fondamentale, che mantiene la qualità e la precisione del gesto.
Questo lavoro di taisabaki, è utile perché tratta di un modo "intelligente" nell'affrontare il combattimento, ossia cerca di andare nella direzione della "gestione" del combattimento, evitando i colpi ma senza fuggire, cercando di avere sempre il controllo dell'avversario e della situazione.
Se non sbaglio, John può confermare o smentire, la stessa concezione è basilare anche nel KM e nel CKM, dove si da molta importanza a cose come l'andare alle spalle, spezzare la distanza, uscire dall'attacco per mettersi in vantaggio eccetera.
Nel Karate, spesso succede che, perdendo certi dettagli, si finisce per limitarsi a fronteggiare l'avversario, ma si finisce anche per ridurre tutto allo scambio stupido "uno tu uno io", dove vale quello che entra prima, magari per una frazione di secondo, senza contare che però, entrambi hanno colpito e non è proprio il massimo del genio