Criteri di valutazione di una disciplina

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Offline triku

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #45 on: October 19, 2012, 15:52:42 pm »
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Ecco io in questo faccia fatica a capire come possa esser ladisciplina ad esser "fallata"
dove e' scritto l'obiettivo di una disciplina?
ma anche fosse...come faccio io utente potenziale a distinguere tra le pecche della persona e quelle della disciplina? (sempre ammesso che mi interessi farlo)


Io fatico a immaginare una qualsiasi attività umana che non abbia uno scopo/obbiettivo. Un'attività priva di scopo è "fallata" in origine.
La distinzione fra le pecche del praticante e quelle della disciplina le posso fare con metodo analitico per certi aspetti e con metodo statistico per altri.

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Offline triku

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #46 on: October 19, 2012, 15:56:00 pm »
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per i romani non era meno pratica, lo e' per te che non riesci a ragionare come facevan loro abituata ad altro.. e qui si ritorna sulla soggettivita' e sul pensare a tutto basandosi sulle proprie esperienze..

Non sono tanto d'accordo: con i numeri romani per contare devi usare il pallottoliere, con quelli arabi puoi fare i conti su carta. E' un esempio di evoluzione, la scienza moderna non esisterebbe con i numeri romani. Questi sono dati oggettivi, non soggettivi.

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #47 on: October 19, 2012, 16:09:53 pm »
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per i romani non era meno pratica, lo e' per te che non riesci a ragionare come facevan loro abituata ad altro.. e qui si ritorna sulla soggettivita' e sul pensare a tutto basandosi sulle proprie esperienze..
mmmmm mi sa che hai le idee confuse anche in tema di aritmetica...
Quindi per te il sistema posizione decimale che adottiamo non ha dei vantaggi oggettivi rispetto a quella romana ma è solo questione di abitudine?   ???

A me risulta che l'introduzione dello zero sia stata una piccola rivoluzione, ma forse è solo la mia limitata esperienza che mi fa pensare ciò  XD
« Last Edit: October 19, 2012, 16:23:07 pm by Giorgia Oca arrogante »
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Offline spagno

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #48 on: October 19, 2012, 16:22:43 pm »
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per i romani non era meno pratica, lo e' per te che non riesci a ragionare come facevan loro abituata ad altro.. e qui si ritorna sulla soggettivita' e sul pensare a tutto basandosi sulle proprie esperienze..
mmmmm mi sa che hai le idee confuse anche in tema di aritmetica...
Quindi per te il sistema posizione decimale che adottiamo non ha dei vantaggi oggettivi ma è solo questione di abitudine?   ???

A me risulta che l'introduzione dello zero è stata una piccola rivoluzione, ma forse è solo la mia limitata esperienza

sono le discipline matematica e storia ad essere fallate non io che non hostudiato o i miei prof che non mi han insegnato bene, io ho studiato davvero tanto, mi son applicato ed ho sempre avuto mente critica e fatto un sacco di domande, giuro!

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #49 on: October 19, 2012, 16:36:15 pm »
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sono le discipline matematica e storia ad essere fallate non io che non hostudiato o i miei prof che non mi han insegnato bene, io ho studiato davvero tanto, mi son applicato ed ho sempre avuto mente critica e fatto un sacco di domande, giuro!
:D   No la storia della matematica e l'aritmetica non hanno alcun problema vai sereno.
Ritornando IT ci sono semplicemente degli aspetti e delle metodologie di cui può essere valutata scientificamente la corrispondenza agli intenti.



E quindi come il sistema decimale posizione è migliore per fare di conto, così alcune tecniche e metodologie di allenamento sono preferibili ad altre in relazione allo scopo e se a parità di scopo due discipline fanno scelte diverse non sempre sono equivalenti. 
« Last Edit: October 19, 2012, 16:42:40 pm by Giorgia Oca arrogante »
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Offline triku

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #50 on: October 19, 2012, 16:44:12 pm »
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E quindi come il sistema decimale posizione è migliore per fare di conto, così alcune tecniche e metodologie di allenamento sono preferibili ad altre in relazione allo scopo e se a parità di scopo due discipline fanno scelte diverse non sempre sono equivalenti.

Attenzione che così dal discorso "Criteri di valutazione " scivoliamo sul pruriginoso "Confronto fra discipline"  :)

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #51 on: October 19, 2012, 16:47:23 pm »
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 :o No no ritiro tutto... basta già questo  XD

E pensare che credevo che fossero osservazioni banali le mie, ma si vede che un po' illusa lo sono davvero.
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Offline spagno

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #52 on: October 19, 2012, 16:48:23 pm »
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E quindi come il sistema decimale posizione è migliore per fare di conto, così alcune tecniche e metodologie di allenamento sono preferibili ad altre in relazione allo scopo e se a parità di scopo due discipline fanno scelte diverse non sempre sono equivalenti.

Attenzione che così dal discorso "Criteri di valutazione " scivoliamo sul pruriginoso "Confronto fra discipline"  :)

e non solo, le tecniche sono abbastanza "immutabili" (nel senso che se in una disciplina la tecnica e' cosi', cosi' la dovresti fare, altrimenti fai altra disciplina) ma le metodologie di allenamento dipendono piu' da chi insegna che dalla disciplina.. non a caso anche il lavoro di potenziamento e' diverso da palestra a palestra, anche della stessa disciplina...

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #53 on: October 19, 2012, 16:57:22 pm »
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Il punto è quando le tecniche immutabili vengono studiate come difesa personale ma non vengono testate veramente.

PS: non tutte le discipline contengono tecniche immutabili   ;)

Ma stiamo andando davvero OT.
Per il momento non mi sembra si siano proposti metodi alternativi al mio per valutare la disciplina o sbaglio?

Quasi quasi metto un sondaggio per vedere quanti pensano che sia possibile valutare una disciplina, tanto per capire... :om:
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Offline Diego

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #54 on: October 19, 2012, 17:51:22 pm »
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Giorgia, ho cercato di fare più volte il tuo ragionamento di apertura della discussione per farmi un'idea dei vari stili.
Non tanto per ipotizzare la mia classifica dei vari sistemi e fare i confronti alla youtube o da ricreatorio tra teenager o bar dello sport su quale sia meglio nei confronti dell'altra, in un utopico stile x vs stile y.
Seppur in modo sbrigativo (giusto per uso mio personale) ho provato a cercare parametri di giudizio per le varie am/sdc/dp, facendolo giusto per capire le varie specializzazioni, i pregi e i difetti delle une rispetto alle altre, cercando empiricamente un minimo di oggettività, mettendo da parte il naturale campanilismo di cui siamo tutti vittime.

E' un bel casino riuscire a dare un giudizio di questo genere. Il primo punto da considerare è che il fine delle varie discipline e il modo in cui si cerca di raggiungerlo (vedo la disciplina come il mezzo) è fortemente influenzato dal contesto geografico, storico  e culturale di  origine ed evoluzione della disciplina presa in esame di volta in volta. Già il riuscire a fare una contestualizzazione accettabile è talvolta già da solo un bello scoglio da superare per un neofita o un esterno, anche solo per mera ignoranza di chi giudica.

Per esempio a prima occhiata vedendo un praticante che afferrava il forte della lama di una spada a me era sembrato una tremenda stupidaggine, ipotizzando che si sarebbe quasi amputato la mano da  solo col gesto.
Dopo due minuti, spiegatomi che nel contesto di origine il forte della lama non era affilato a rasoio ma soprattutto il praticante avrebbe comunque indossato almeno guanti molto spessi e resistenti di cuoio se non guanti  di maglia leggera metallica, quindi "antitaglio", la mia iniziale considerazione perdeva quasi del tutto la sua logica.

Chi si avvicina per la prima volta alle discipline combattive nella stragrande maggioranza dei casi non ha sufficienti mezzi per giudicare quanto ha di fronte. C'è chi si fa impressionare per esempio dalla fama del'”praticante che mena” (magari talvolta basata pure solo su leggende metropolitane), associandola magari alla "pulizia" tecnica, intesa addirittura in taluni casi come estetica  :dis: , chi dalla mera aggressività, chi dalla prestanza fisica di alcuni praticanti del corso, chi dalla notorietà e dalla presunta bravura dell'insegnante percepita dall'esterno, secondo la pubblicità e manco secondo gli addetti ai lavori.

Ci sono poi diverse variabili da mettere in conto per valutare la qualità dei corsi e dei praticanti medi ma onestamente mai se non molto raramente ne ho sentito o letto della loro oggettiva presa in esame dei corsi o delle palestre.
Per esempio guardiamo la storicità della pratica nell'area geografica. In Italia per esempio reputo che come qualità media attribuibile alla presenza storica sul territorio le migliori discipline siano pugilato e a macchia di leopardo scherma e lotta. Veramente la scherma sportiva credo che di media qualitativamente sia al top mondiale ma l'ho messa in second'ordine rispetto al pugilato per inferiore presenza sul territorio.

Nella scelta personale invece, per varie vicissitudini, solo in parte che mi riguardano, per esempio non pratico e non ho mai praticato uno stile di Silat che ho provato dal vivo e mi è apparso essere molto congeniale ai miei interessi. Gli unici praticanti considerabili tali e più “vicini”sono in Nord Europa, è morto qualche anno fa il caposcuola e la nuova “dirigenza”  della scuola/stile sta impostando le cose in modo un po' diverso dal loro precedessore, etc.
In Italia se qualcuno parla di o fa riferimento (nel bene o nel male) a questo stile/scuola ne ha una conoscenza davvero limitatissima e indiretta (tenendosi larghi per le persone che hanno visto qualcosina di più, niente di particolarmente approfondito, rispetto a un paio seminari open e basici/introduttivi credo bastino le dita di una mano per contarle).
 
Per altri stili, in Italia vale un discorso analogo: se vuoi praticarli prenotati l'aereo, ti tocca fare il pioniere! I maestri sullo stivale non esistono e se ci sono già altri pionieri aspettati per i primi anni solo dei praticanti e forse futuri istruttori al momento ancora work in progress.
Anche in alcune discipline oggi abbastanza diffuse e note a volte ti scontri con incoerenze (una pratica nella realtà italiana molto differente dai Paesi di origine o semplicemente da altre realtà in cui l'esportazione è stata più coerente) secondo me dettate proprio dovute all'errore di aver scambiato pionieri praticanti per maestri, in commistione con l'italico “quello che non so, lo insegno”.  :nono:


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Offline triku

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #55 on: October 19, 2012, 18:05:06 pm »
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e non solo, le tecniche sono abbastanza "immutabili" (nel senso che se in una disciplina la tecnica e' cosi', cosi' la dovresti fare, altrimenti fai altra disciplina)

Ma per arrivare dove sono, qualcuno le avrà pur mutate nel tempo. Perché adesso devono essere immutabili?

@ Diego: quoto tutto il discorso.

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #56 on: October 19, 2012, 20:20:44 pm »
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E' un bel casino riuscire a dare un giudizio di questo genere. Il primo punto da considerare è che il fine delle varie discipline e il modo in cui si cerca di raggiungerlo (vedo la disciplina come il mezzo) è fortemente influenzato dal contesto geografico, storico  e culturale di  origine ed evoluzione della disciplina presa in esame di volta in volta. Già il riuscire a fare una contestualizzazione accettabile è talvolta già da solo un bello scoglio da superare per un neofita o un esterno, anche solo per mera ignoranza di chi giudica.
Ne sono consapevole e infatti la valutazione mica è esente da difetti.

Sostanzialmente concordo in pieno con quanto hai scritto, anche per questo ero curiosa dei vostri criteri di valutazione.
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Offline spagno

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #57 on: October 21, 2012, 11:03:47 am »
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e non solo, le tecniche sono abbastanza "immutabili" (nel senso che se in una disciplina la tecnica e' cosi', cosi' la dovresti fare, altrimenti fai altra disciplina)

Ma per arrivare dove sono, qualcuno le avrà pur mutate nel tempo. Perché adesso devono essere immutabili?

@ Diego: quoto tutto il discorso.

intendevo per me praticante ultima ruota del carro, se la mia disciplina mi insegna a fare una forma di scoregge e io, invece, muto e faccio una forma con pugni e calci non sono nessuno (all'interno della gerarchia della disciplina) per mutare la forma dicendo "ma cosi' e' piu' efficace". Posso farlo presente al maestro, al maestro del maestro, al capo, a chiunque, ma se invece della forma di scoregge faccio la forma coi pugni, non pratico quella disciplina ma pratico altro

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #58 on: October 21, 2012, 15:44:08 pm »
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Il punto è che mentre la fai dovresti essere consapevole di cosa stai facendo (cosa che non è così scontata)
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Offline spagno

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Re:Criteri di valutazione di una disciplina
« Reply #59 on: October 21, 2012, 17:57:37 pm »
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Il punto è che mentre la fai dovresti essere consapevole di cosa stai facendo (cosa che non è così scontata)

e si rientra nel discorso di prima, e' chi ti insegna che deve renderti consapevole.. e' sempre una questione di persone