Perché credo nel karate – una storia da raccontare.

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Offline metal storm

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Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« on: October 21, 2012, 12:51:23 pm »
+12
Questo prende lo spunto da mesi passati a discutere e confrontarsi. Nasce dalle poche certezze e dai moltissimi dubbi che ho dopo quasi dieci anni di pratica, a volte costante, a volte saltuaria. Nasce anche da discussione partecipate in altre sezioni che col karate, penseranno tanti, non centrano nulla; in particolare, parlo delle am del sud-est.
è un post lungo, e lo dividerò in due parti.
Tutto nasce dalla mia partecipazione ad uno stage federale; il maestro è un signore giapponese di una certa età, vicino ai settanta e dalla chioma argentata. Vive ed insegna a Roma, e chi ha un’età di quaranta o più, lo conosce senz’altro.
Ci presentano, dato che ero una giovane cintura marrone di oltre quarant’anni, mi incollo a lui come una piattola per tutta la giornata e, tra una lezione e l’altra, lo bombardo di domande.
Nella pausa pranzo, ci sediamo su un gradino, ci dividiamo i panini e la birra e ci fumiamo una bella sigaretta, discorrendo del più e del meno. Persona gioviale, alla mano e sempre educatissima.
Riprendiamo la lezione con altro stile, partecipo un po’ assente, perché ho LA domanda da fare. Non ci penso su altro tempo, mi avvicino al maestro e gli domando: “Maestro, cos’è veramente il karate?”
Lui mi guarda, ha capito sicuramente i dubbi che mi porto dietro e mi dice: “mettiti in guardia per un po’ di kumite”. Iniziamo uno sparring di point, qualche finta, qualche tecnica di gamba, poi lui entra con uno giaku che farà la storia degli giaku; un po’ mi sorprende, un po’ mi fermo ad ammirare la tecnica perfetta: dalla spinta della pianata del piede, alla rotazione delle anche, alle spalle. Il colpo entra con un bel “paf” sulla giacca del karategi… due millimetri dalla pelle. La pacca si sente, e due centimetri di allungo in più mi avrebbero sfondato. C’era tutto: potenza, precisione, tecnica. “questo è sport” mi dice.

Si rimette in guardia e mi chiede “sei disposto a farti un paio di lividi?”. Cazzo, quando vuoi.
Mi metto in guardia, alzo i pugni, stringo le braccia al busto (so che adesso si fa sul serio) e gli chiedo “pugno o calcio?”
Lui mi risponde “se qualcuno ti vuole menare, ti domanda prima come ti deve suonare?”
Sono di guardia sinistra, invece di provare il jab, parto con un gancio sinistro, protendendo il corpo.
Scusate se me la meno, ma credo proprio fosse un bel cross.
Tempo zero e lui parte… al momento sento solo male al braccio, poi alla bamba sinistra, poi al petto e poi sono a terra, col suo pugno a due centimetri dalla faccia. “questo è karate” mi dice.
Mentre bestemmio generazioni di defunti di più persone a caso, mi aiuta a rialzarmi, mi massaggia il braccio, mi aiuta a riprendere una respirazione normale  e mi spiega quello che è successo.
Adesso, entra il gioco la discussione con Claudio e Umberto sulle am sud-est. Quello che ho subito è stato quello che loro chiamano il gunting, ovvero la demolizione dell’avversario.
Innanzitutto, è entrato sul mio braccio non per parare, ma per percuotere la muscolatura, un ade uke ruotato che impatta sui muscoli del bicipite; avevo troppo male al braccio per provare a reagire con un altro pugno o qualcos’altro.  poi è sceso tipo zenkutsudachi, ma entrando col ginocchio nella mia gamba sinistra, percuotendola e spostandola all’esterno. Lì  ho perso l’equilibrio, sarei andato a terra, ero a portata di tiro di un gancio corto, di una ginocchiata, di una gomitata… invece, mi ha spinto con l’avambraccio di traverso sul petto, una botta mica male, a spezzare il fiato. Infine, mi ha trascinato a terra con una mezza rotazione, il suo fianco sul mio e ha fintato un pugno al viso.

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Offline metal storm

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #1 on: October 21, 2012, 12:52:46 pm »
+13
In quel momento, ho capito alcune cose: tanto di quello che si dice sul karate sono fanfulle e chiacchiere, quell’uomo è veloce come io non sarò mai, potente come io non sarò mai, freddo come io non sarò mai, e quell’uomo è in grado di uccidere. Non la furia scomposta di chi ti trovi in mezzo alla strada a fare baruffa o attacca un'altra persona brandendo un coltello, accecato dall'ira, ma una tecnica finalizzata a fare male, che credo sia stata ampiamente usata in anni passati.
E qui la domandona del secolo: perchè  io non conosco questa concatenazione di tecniche? perché io non mi alleno a questo? Perché questo non viene trasmesso agli allievi?

Quindi, posso concludere dicendo che io credo che il karate sia fatto per il combattimento, ma non quello che facciamo noi: che sia finalizzato al point, al jissen, tutto si riduce ad uno scontro ritualizzato e regolato. Certo, sei allenato, sai dare calci e pugni più o meno bene, sei in grado anche di fare male, ma io non ho mai visto qualcuno fare karate come quella volta, e soprattutto con quello spirito.
Insomma, una lezione unica, di quelle che sarebbero piaciute a Mad, e che alimentano la mia voglia di vedere e confrontare, di rubare tutto quello che vedo e ricondurlo al karate che pratico.

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Offline muteki

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #2 on: October 21, 2012, 13:33:56 pm »
0
Bello. Alla faccia di chi non ci crede
si va sempre avanti...

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Offline Dipper

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #3 on: October 21, 2012, 13:45:13 pm »
+3
Bel racconto :+1:

Ancora una volta osservo (non è la prima volta) che chi conosce a fondo "il Karate" stranamente conosce anche "lo sport Karate" :=)

Anch'io ho avuto la fortuna di vedere e soprattutto sentire "il Karate" (stranamente XD con tecniche molto simili a quelle descritte) ed è perfetto e micidiale.
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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #4 on: October 21, 2012, 14:43:39 pm »
+2
+1 anche da parte mia

Ma io al contrario non vedo la luce in fondo al tunnel, ma più che altro la "sola" infondo alla scatola ;D

e ti quoto qui:



E qui la domandona del secolo: perchè  io non conosco questa concatenazione di tecniche? perché io non mi alleno a questo? Perché questo non viene trasmesso agli allievi?



La risposta per me è: perchè nessuno ha interesse a farlo, dai tempi in cui vennero creati i pinan e venne introdotto il karate nelle scuole ed il karate diventò una forma educativo-sportivo, il karate ha perso quella componente che vai cercando; non è un caso secondo me che questa cosa te l'abbia fatta vedere un maestro di 70 anni.

La cosa su cui riflettere è anche: ma vale la pena smazzarsi in un lavoro di ricerca in altre discipline per ritrovare qualcosa nel karate ( quando gli stessi maestri l'hanno voluta nascondere?). Un pò come il discorso del karate e le leve articolari, nel karate ci sono e per scoprire dove sono vado a fare ju jitsu e poi con il ju jitsu indago il karate... ma a quel punto era più semplice fare direttamente ju jitsu.


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Offline Davide.c

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #5 on: October 21, 2012, 14:53:34 pm »
0
+1 anche da parte mia

Ma io al contrario non vedo la luce in fondo al tunnel, ma più che altro la "sola" infondo alla scatola ;D

e ti quoto qui:



E qui la domandona del secolo: perchè  io non conosco questa concatenazione di tecniche? perché io non mi alleno a questo? Perché questo non viene trasmesso agli allievi?



La risposta per me è: perchè nessuno ha interesse a farlo, dai tempi in cui vennero creati i pinan e venne introdotto il karate nelle scuole ed il karate diventò una forma educativo-sportivo, il karate ha perso quella componente che vai cercando; non è un caso secondo me che questa cosa te l'abbia fatta vedere un maestro di 70 anni.



La cosa su cui riflettere è anche: ma vale la pena smazzarsi in un lavoro di ricerca in altre discipline per ritrovare qualcosa nel karate ( quando gli stessi maestri l'hanno voluta nascondere?). Un pò come il discorso del karate e le leve articolari, nel karate ci sono e per scoprire dove sono vado a fare ju jitsu e poi con il ju jitsu indago il karate... ma a quel punto era più semplice fare direttamente ju jitsu.


Dipende, ci sono persone che lo trovano divertente o quantomeno interessante. Secondo me l'importante sta nell'essere onesti con quelli che per amicizia o per combinazione si trovano ad allenarsi con te sugli scopi di quello che fai =)
- Fondatore del dojo rinnegato e della BUFF Caverna
- Karateka libero
- Lupo Rognoso della compagnia dello scarafaggio

"Strength is born in the deep silence of long-suffering hearts; not amid joy." - Sir Arthur Helps

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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #6 on: October 21, 2012, 15:14:19 pm »
0


Dipende, ci sono persone che lo trovano divertente o quantomeno interessante. Secondo me l'importante sta nell'essere onesti con quelli che per amicizia o per combinazione si trovano ad allenarsi con te sugli scopi di quello che fai =)

spetta mi sa che non mi sono spiegato bene, non intendo allenamenti in amicizia con persone che praticano altro, ma una ricerca sistematica iscrivendosi in un altro corso di arti marziali

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Offline Davide.c

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #7 on: October 21, 2012, 15:21:05 pm »
0


Dipende, ci sono persone che lo trovano divertente o quantomeno interessante. Secondo me l'importante sta nell'essere onesti con quelli che per amicizia o per combinazione si trovano ad allenarsi con te sugli scopi di quello che fai =)

spetta mi sa che non mi sono spiegato bene, non intendo allenamenti in amicizia con persone che praticano altro, ma una ricerca sistematica iscrivendosi in un altro corso di arti marziali

Lo avevo capito ;) Mi sono spiegato male io. Intendevo che l'importante se stai afcendo un lavoro di ricostruzione è essere chiari con quelli che si trovano ad allenarsi con te, siano essi amici o allievi.  ;)
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Offline Moai

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #8 on: October 21, 2012, 15:57:44 pm »
+4
bene Storm...benissimo... :)

ma tutto quello che racconti non mi rincuora per nulla anzi...mi fa ancora più incazzare e mi fa pensare che allora generazioni di karateka sono state bellamente prese per il culo...

L'intelligenza illumina, la stupiditá abbaglia

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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #9 on: October 21, 2012, 15:59:52 pm »
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Dipende, ci sono persone che lo trovano divertente o quantomeno interessante. Secondo me l'importante sta nell'essere onesti con quelli che per amicizia o per combinazione si trovano ad allenarsi con te sugli scopi di quello che fai =)

spetta mi sa che non mi sono spiegato bene, non intendo allenamenti in amicizia con persone che praticano altro, ma una ricerca sistematica iscrivendosi in un altro corso di arti marziali

Lo avevo capito ;) Mi sono spiegato male io. Intendevo che l'importante se stai afcendo un lavoro di ricostruzione è essere chiari con quelli che si trovano ad allenarsi con te, siano essi amici o allievi.  ;)

onestà sempre sono d'accordo :)


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Offline Ragnaz

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #10 on: October 21, 2012, 16:26:10 pm »
0
bene Storm...benissimo... :)

ma tutto quello che racconti non mi rincuora per nulla anzi...mi fa ancora più incazzare e mi fa pensare che allora generazioni di karateka sono state bellamente prese per il culo...

E' quello che ormai penso da molti anni.... e temo anche possa valere non solo per il karate..anzi...  :-X
Ragnaz - alias Luca


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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #11 on: October 21, 2012, 16:39:45 pm »
+1
é stata un pò come per la Fit-boxe, oggi c'è bisogno di allenare il corpo senza velleità di ring e si sono inventati la Fit-Boxe, all'epoca del giappone militarista c'era bisogno di forgiare il carattere senza velleità di creare combattenti a mani nude ( tanto in guerra ci andavi con i fucili) ed hanno re-inventato il karate.

( quanto odio scatenerà questo post  ;D ;D ;D )

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Offline metal storm

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #12 on: October 21, 2012, 17:35:23 pm »
+3
presi per il culo? forse...

quantomeno quello che ci viene insegnato ha poco a che fare con il karate "arte della guerra". quello che voglio dire: senza andare indietro di secoli, ma solo di decine di anni, c'erano le sfide tra dojo per vedere sequello che insegnavi era valido o meno. il maestro in questione non ha ancora raggiunto i 70, ma nel suo karate c'è un livello "superiore" di consapevolezza. probabilmente, su una materassina Luca Bagnoli (o Ryujin o Davide o chiunque altro) mi farebbe un mazzo grosso come una capanna... ma io so cosa aspettarmi, dal momento in cui si mettono in guardia sino al momento del mawashi che mi manda a nanna.

quello che mi ha stupito è che io sono stato tritato da cose che non mi sarei mai aspettato. e il maestro, ne sono sicuro, ha lavorato senza farmi male davvero, perchè quello che ha fatto, portato con maggior cattiveria era sufficiente a mandarmi in traumatologia.

in fin dei conti, le tecniche che ho subito io le conosco perfettamente, le saprei anche eseguire, ma non in quel modo, non con quella intensità, nè con quella scelta di tempi e combinazione.
ecco perchè ho sempre affermato che io sono un dopolavorista marziale e nulla più.

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Offline Fabio Spencer

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #13 on: October 21, 2012, 18:43:29 pm »
+1
presi per il culo? forse...

quantomeno quello che ci viene insegnato ha poco a che fare con il karate "arte della guerra". quello che voglio dire: senza andare indietro di secoli, ma solo di decine di anni, c'erano le sfide tra dojo per vedere sequello che insegnavi era valido o meno. il maestro in questione non ha ancora raggiunto i 70, ma nel suo karate c'è un livello "superiore" di consapevolezza. probabilmente, su una materassina Luca Bagnoli (o Ryujin o Davide o chiunque altro) mi farebbe un mazzo grosso come una capanna... ma io so cosa aspettarmi, dal momento in cui si mettono in guardia sino al momento del mawashi che mi manda a nanna.

quello che mi ha stupito è che io sono stato tritato da cose che non mi sarei mai aspettato. e il maestro, ne sono sicuro, ha lavorato senza farmi male davvero, perchè quello che ha fatto, portato con maggior cattiveria era sufficiente a mandarmi in traumatologia.

in fin dei conti, le tecniche che ho subito io le conosco perfettamente, le saprei anche eseguire, ma non in quel modo, non con quella intensità, nè con quella scelta di tempi e combinazione.
ecco perchè ho sempre affermato che io sono un dopolavorista marziale e nulla più.
STorm, intervento interessante.
Ma rispondo a questo perchè a mio modestissimo parere penso che pur non conoscendoti, ne averti mai visto muovere, credo che la tua incapacità di ripetere quello che hai visto con quella intensità, scelta di tempi e combinazione sia lagato al fatto che non ti sei mai allenato con questo obbiettivo.
OK, non saraio in grado di arrivare  acerti livelli, ma credo che nell'ottica di questo obbiettivo non ti sia neppure stato permesso di arrivare comunque al massimo delle tue possibilità.
Lo dico perchè tu stesso scrivi:
In quel momento, ho capito alcune cose: tanto di quello che si dice sul karate sono fanfulle e chiacchiere, quell’uomo è veloce come io non sarò mai, potente come io non sarò mai, freddo come io non sarò mai, e quell’uomo è in grado di uccidere. Non la furia scomposta di chi ti trovi in mezzo alla strada a fare baruffa o attacca un'altra persona brandendo un coltello, accecato dall'ira, ma una tecnica finalizzata a fare male, che credo sia stata ampiamente usata in anni passati.
E qui la domandona del secolo: perchè  io non conosco questa concatenazione di tecniche? perché io non mi alleno a questo? Perché questo non viene trasmesso agli allievi?
Non so se sia n apresa in giro, onestamente non voglio arrischiarmi a dare certi giudizi.
Ma evidentemente con la stessa parola "Karate" vengono indicate due cose diverse.
E quello che vorresti avere non è quello che ti è stato insegnato.
E questo credo sia un dato di fatto.
In sostanza la penso come Moai.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #14 on: October 21, 2012, 19:30:14 pm »
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ma io so cosa aspettarmi, dal momento in cui si mettono in guardia sino al momento del mawashi che mi manda a nanna.

quello che mi ha stupito è che io sono stato tritato da cose che non mi sarei mai aspettato. e il maestro, ne sono sicuro, ha lavorato senza farmi male davvero, perchè quello che ha fatto, portato con maggior cattiveria era sufficiente a mandarmi in traumatologia.


e quindi non è un problema di velocità, forza o altro, ma di didattica, di "cose" che non ti sono mai state insegnate ( ne a te ne a noi sia ben chiaro) ne mai ti ( ci) saranno insegnate

Tra noi cmq, di parate contundenti si è sempre parlato qui ( il gedan barai non è una parata e tutta la sua trilogia)  di ginocchia che scendendo in posizione vanno a colpire  le articolazioni se ne è sempre parlato anche come nella proiezione in cui si colpisce il retro del ginocchio in kiba dachi e si porta a terra ponendo l'avambraccio sulla gola ( non ricordo il nome ma  l'ha usata Machida con successo).

é possibile che la cosa che ti abbia stupito è che abbia usato un tipo di combinazione che non hai mai visto ne nei kata e ne nei kihon? Cioè che abbia usato un qualcosa che a te pareva "inventato" al momento su un tipo di attacco non concordato?